Da piccolo gioiello del salotto di Torino, a diamante pregiato del panorama enogastronomico piemontese. Gerla, la caffetteria di corso Vittorio Emanuele II 88, da tre anni sta vivendo un’evoluzione che l’ha trasformata in uno dei nomi di punta a livello nazionale e internazionale della pasticceria, e non solo, tipica piemontese.
E il merito è tutto di Roberto Munnia, che nel marzo del 2012 decide di abbandonare la sua lunga carriera manageriale con la quale ha girato mezzo mondo, e di lanciarsi in una nuova avventura, quella imprenditoriale. “E quale migliore settore se non l’enogastronomia per iniziare un’attività” racconta Munnia a Turismodelgusto.com incontrato proprio a Torino, nella splendida scenografia del ristorante di Gerla.
“Si chiama l’Orangerie questo meraviglioso ristorante inaugurato appena due anni fa – continua Munnia, il locale, in effetti, è molto elegante, nasce al piano interrato della caffetteria Gerla, oggi completamente ristrutturata, ed è decorato con tutta una serie di finestrone al di fuori delle quali si arrampicano splendide piante – sono molto fiero di questo ristorante unico nel suo genere a Torino, tra l’altro egregiamente guidato dallo chef Antonio Manarello la cui esperienza passa attraverso le migliori cucine stellate.
Una macchina da guerra, Manarello, al passo con i tempi. Insieme inaugureremo a giorni anche il sushi che sarà possibile gustare sia all’aperitivo che durante i pranzi o le cene. Ovviamene il nostro sushi sarà fatto sempre con pesce fresco di giornata”.
Una macchina da guerra sarebbe il termine adatto a descrivere il senso degli affari di Munnia che è riuscito in soli tre a fare di Gerla una vera azienda composta dalla Caffetteria, dalla Pasticceria e dalla Enogastronomia, cui si aggiungono la Caffetteria della vicina Galleria di Arte Moderna di Torino, la Gam appunto, e quella dello splendido Borgo Medievale in riva al Po per un totale di 60 dipendenti. Un vero miracolo, se si pensa che al momento dell’acquisto da parte di Munnia Gerla era una caffetteria di soli sette dipendenti. “Si trattava di un gioiellino, in perfetto stile sabaudo – continua Munnia – dalle mille potenzialità, non potevo lasciarmelo sfuggire di mano”. E non è tutto, perché l’intenzione di Munnia adesso è quella di portare Gerla e il made in Piemonte in tutto il mondo.
“Sono già al lavoro per aprire Gerla anche oltre i confini italiani, il primo obiettivo è la Cina. Ma, attenzione, non si tratta di trasformare il nome Gerla in un franchising, ma di portare l’esperienza del personale Gerla nel mondo. I miei dipendenti inizieranno a viaggiare e a fare loro in prima persona il lancio di Gerla nel mondo, con la loro esperienza e con la materia prima rigorosamente made in Piemonte”.
Sì perché il segreto di ogni formula vincente deve essere tramandato e custodito se si vuole mantenere alta la qualità come quella di Gerla. Dalla Pasticceria alla Gastronomia i suoi prelibati prodotti sono tra i più amati di Torino.
“Siamo in grado di preparare catering dolci e salati per qualsiasi tipo di cliente – spiega ancora Munnia – abbiamo coperto eventi che superavano anche i mille invitati. Tra i nostri primati le torte per gli ultimi tre scudetti della Juventus e, andando di questo passo, credo proprio che presto ci metteremo al lavoro per realizzarne un’altra…”.
Chiara Serafino