Quando pensiamo a Verona pensiamo a qualcosa di speciale, ad una città alla quale la famiglia Sartori è legata da ben quattro generazioni.
“Nonostante il mantenimento della tradizione radicata al territorio guardiamo con entusiasmo al futuro, senza tirarci indietro di fronte ai cambiamenti necessari” – spiega Paolo Sartori, uno dei tre titolari della storica Azienda veronese – “Abbiamo provveduto di recente ad un buon rinnovo dei vigneti. Nelle nostre DOC di riferimento sono anche cambiati i disciplinari favorendo l’uso dei vitigni che portano più qualità nei blend. Inoltre abbiamo puntato sul miglioramento delle tecniche di vinificazione e di imbottigliamento”.
Negli ultimi dieci anni l’azienda è cresciuta enormemente (più che raddoppiata) cambiando positivamente il trend verso un mix di prodotti di gamma più alta e mantenendo la vocazione per il mercato estero (oltre 80%). I cambiamenti più importanti, oltre agli investimenti tecnici, in produzione e negli uffici commerciali, hanno riguardato l’integrazione della filiera produttiva.
Il grande successo di Amarone, Ripasso e altri vini di grande struttura con una più spiccata personalità Sartori hanno aiutato nella crescita la dinamica Azienda veronese, che quindi ha dovuto incrementare sia il parco botti sia anche la capacità di stoccaggio dei vini in bottiglia per aumentarne l’affinamento.
“Pur essendo un’azienda a vocazione export il nostro desiderio è cercare di aumentare la nostra quota sul mercato italiano” – conclude Luca Sartori, cugino di Paolo e anch’egli titolare – “Ci aspettiamo un’ulteriore crescita complessiva nei prossimi 5 anni, sia facendo leva sulla crescita di mercati consolidati sia aprendo nuovi mercati esteri”.
Sartori ha sempre combattuto per Verona, lavorando esclusivamente sui vini classici veronesi: Valpolicella, Soave, Bardolino, Bardolino Chiaretto, reinterpretati in chiave elegante e personalizzata, per adattarli al gusto dei consumatori dei quattro angoli del mondo, grazie a percorsi enologici dedicati e, soprattutto, con il lavoro di fino fatto dai master blender e da un’equipe internazionale di enologi.
Le etichette sulle quali l’azienda oggi punta sono Regolo Valpolicella Superiore DOC Ripasso e Marani Bianco Veronese IGT, vini-brand molto rappresentativi del bouquet Sartori.
Con questi due vini Sartori lavora ai confini del disciplinare, sempre usando varietali e vitigni di Verona, ma con la mano più libera per creare uno stile e una riconoscibilità caratteristica che l’azienda vorrebbe fossero, un giorno, espressione diretta del suo stile elegante della sua identità di winemaker. Dietro a una gamma così ampia e “solida” ci sono continui aggiornamenti nella conduzione dei vigneti, negli impianti e nelle metodologie produttive. Non si contano poi le certificazioni di qualità che prendono in esame ogni micro-segmento del percorso e riflettono una cura, una dedizione e una preparazione davvero esemplari.
Enza D’Amato
Fonte: Uff. Stampa