Maschio, meglio ancora se con il cappello da Alpino sulla testa o la picozza alla cintola: per lungo tempo, questo è stato il profilo del tipico amante della grappa, forte acquavite ricavata dalle bucce degli acini d’uva che – secondo quanto sancito da un regolamento europeo – può essere soltanto italiana. Ma le cose cambiano, il tempo passa e i gusti maturano: oggi, da bicchierino per uomini forti tagliati con l’accetta, la grappa ha conquistato altri palcoscenici, compresi i palati delle donne, ormai esperte in distillazioni e degustazioni tanto quanto i maschietti. E ancora la grappa potrebbe conquistarne, di palcoscenici, contando le enormi potenzialità legate a fattori come qualità, miscelabilità e richiamo turistico. Proprio alla grappa, la recente edizione di Vinitaly ha dedicato uno dei tanti incontri, dal titolo “Quella nuova moda della grappa”, che ha sancito pubblicamente l’unione di intenti fra cinque distillerie, pronte a collaborare per far scoprire la grappa agli occhi del mondo. In fondo, perfino il rituale della grappa, con i bicchieri giusti, e il piacere del profumo prima ancora del sapore, sembrano fatti apposta per trovare il posto che meritano sui red carpet più glamour del pianeta. Fra le proposte scaturite dall’incontro, quella di creare le “strade della grappa”, per catalizzare l’attenzione turistica e promuovere quella che qualcuno già definisce “la moda della grappa”.
Fra gli interventi quello di Anna Gozio, responsabile marketing “Franciacorta”: “La nascita e il consolidamento dell’associazione Donne della Grappa è la testimonianza di un distillato oggi assai femminile, che si accompagna spesso al piacere dell’ospitalità del luogo di produzione”. “È uno stile di vita che va promosso attraverso iniziative culturali come corsi di avvicinamento e degustazione per rendere più consapevole il consumo”, ha dichiarato Elisa Belvedere Mazzetti, responsabile della comunicazione della Distilleria Mazzetti d’Altavilla, a cui hanno fatto eco le parole di Martina Bosetti della Distilleria Bertagnolli: “Grappa come rappresentante dell’eleganza nel mondo dei distillati: un ingrediente gourmet per ricette e cocktail che testimoniano la versatilità di questo prodotto”.
Ancora Alessandro Marzadro della Distilleria Marzadro, che vede nella Grappa “Uno strumento per veicolare la complessità di territori e vitigni d’Italia attraverso un distillato di tradizione da far conoscere nei dettagli anche ai bartender”. Per finire con Giulia Castagner, Distillerie Castagner: “Fattore chiave che può giocare sulla promozione della Grappa è l’unione dei distillatori che in passato non si è sviluppata. Occorre creare cultura del distillato secondo un concetto nuovo e moderno”.
Germano Longo