1974-2024, 50 sfumature di Cristal rosé
La celebrazione di questi primi cinquanta anni della prestigiosa cuvée rappresenta un percorso di riflessione, di crescita e di trasformazione. La cuvée racconta le vendemmie, i cambiamenti delle tecniche di vinificazione e degli approcci alla vigna. Anni di stupore.
La cuvée rappresenta il primo lavoro di ricerca verso il raggiungimento della massima finezza, un lavoro iniziato nel 1974 con le prime selezioni parcellari e la messa a punto di una tecnica rivoluzionaria, pioneristica: quella dell’infusione. Seguita nella decade successiva, tra il 1998 e il 2006, dallo studio più approfondito del terroir e il perfezionamento dei protocolli di vinificazione. Sono gli anni in cui il cambiamento climatico inizia a dare i primi segnali sui diversi stadi di maturazione delle uve. Cambiamento che impone altri cambiamenti, in vigneto soprattutto. Roederer inizia il percorso di conversione biologica nel 2000 con l’arrivo nelle cantine dello chef de cave Jean-Baptiste Lécaillon. Agronomo ed Enologo, affina la sua tecnica d’infusione dolce facendola diventare una pratica pioneristica. Con l’arrivo del 2008, una delle più belle annate del secolo, si rinnovano le parcelle storiche impiegate per il blend.
Cristal Rosé entra in una nuova dimensione, la Maison sviluppa una ricerca all’avanguardia sul patrimonio vegetale, sulla selezione massale delle viti in Champagne sfociato nel progetto “In Vinifera æternitas”.
Questa storia in evoluzione del Cristal Rosé segue in parallelo quella della Maison e instaura un dialogo continuo tra
i vigneti e le cantine. Jean-Claude Rouzaud è stato il primo ad aver capito le implicazioni di questa doppia corrispondenza, gettando le basi di una reinterpretazione costante. La ricerca dell’eccellenza e l’accentuazione delle tecniche sono poi proseguite, migliorando incessantemente la precisione
e la finezza dei vini. È questa abile intersezione, questo botta e risposta continuo tra la realtà dei vigneti e la libertà creativa attraverso la vinificazione, a definire l’unicità di questa Maison de Champagne a conduzione familiare
La Storia
Creato nel 1974 da Jean-Claude Rouzaud, il Cristal Rosé riscuote un immediato successo tra i grandi appassionati diventando un’iconica espressione del Cristal, che sfoggia energia, una texture concentrata e fine. Un’intuizione di Jean-Claude Rouzaud, all’epoca responsabile dei vigneti e delle cantine, che seleziona Pinot Noir ad Aÿ e Chardonnay di Avize e a Le Mesnil-sur-Oger. Nasce così, dalla vendemmia del 1974, il primo assemblaggio del Cristal Rosé.
Le prime selezioni parcellari
Soprannominata “la Musigny della Champagne”, la zona delle Bonottes, ad Aÿ, è il cuore del Domaine Cristal. Le sue dorsali calcaree danno vita a Pinot Noir ricchi di texture e di succhi, dai profumi incantevoli, con un meraviglioso equilibrio tra finezza e concentrazione.
È in questa zona che furono selezionate le prime parcelle di Pinot Noir del Cristal Rosé, quelle che maturano più precocemente: la Bonotte Pierre Robert, la Gargeotte e la Côte du Moulin.
Più tardi, queste parcelle storiche diventeranno la fonte principale del progetto “In Vinifera æternitas” sulla selezione massale delle viti.
Per contrastare e affinare i sapori di questi Pinot Neri dall’eccezionale concentrazione, sono stati assemblati Chardonnay un po’ più gessosi e salini, raccolti a fine vendemmia negli appezzamenti di Montmartin (Mesnil-sur- Oger) e Pierre Vaudón (Avize).
I primi effetti del cambiamento climatico
Gli inizi degli anni 2000 portano a una constatazione: il cambiamento climatico è in atto e occorre mettere mano al materiale vegetale. Impegnandosi molto presto nell’adozione di pratiche agricole sostenibili e virtuose, la Maison dà il via alla sua grande evoluzione. Dal 1998, una nuova parcella a un’altitudine superiore sulla collina di Aÿ e più tardiva, La Villiers, viene reimpiantata dopo diversi anni di maggese con giovani piante provenienti dalla selezione massale. È l’inizio di una ridefinizione continua delle parcelle del Cristal Rosé.
Questa selezione rigorosa delle migliori viti, provenienti dai vigneti storici del Cristal Rosé, si basa infatti sulla scelta di selezioni massali che portano a basse rese, a uve dense e dai profumi più concentrati. Contemporaneamente, la transizione verso una coltivazione biologica rigenerativa ha inizio nel 2006 dalle parcelle del Domaine Cristal Rosé. Questa nuova pratica permette di rafforzare l’effetto terroir: le viti sono più bilanciate, le rese più basse e le uve raggiungono una maturazione più compiuta con succhi più concentrati, più ricchi di materia e di sali minerali; questo cambio di viticoltura rappresenta un punto di svolta importante nella storia del Cristal Rosé poiché, attraverso una migliore espressione del suo terroir, il vino rivela più profumi, sfumature ed energia.
L’infusione dolce, una tecnica rivoluzionaria
La prima annata del Cristal Rosé è uno sfaccettato assemblaggio fatto di contrasti, proveniente dalle parcelle più vecchie e meglio esposte della Maison Louis Roederer. È anche il frutto di un metodo particolare e pionieristico, l’infusione dolce, diventato il tratto distintivo della cuvée.
L’infusione è un nuovo intento nel mondo dello champagne rosé: per estrarre i pre- cursori aromatici più nobili contenuti nelle bucce delle uve, si effettua un’estrazione controllata e rapida dei Pinot Noir, in fase liquida, senza interventi meccanici, sfrut- tando solamente la pressione osmotica del succo d’uva. Questa prima fase consente di conservare la delicatezza degli aromi del Pinot Noir senza rischiare di estrarre tannini che potrebbero sembrare troppo intensi a contatto con l’alcol. I succhi vengono poi separati dalle bucce e assemblati con succhi di Chardonnay prima della fase di rilas- cio degli aromi, che avviene durante la fermentazione alcolica.
Dalla metà degli anni Novanta, gli effetti del cambiamento climatico portano a un’intensificazione della maturazione e alla concentrazione della materia. Le infusioni brevi, della durata di uno o due giorni, ad alta temperatura (25-30°) lasciano gradualmente il posto a infusioni a temperatura più bassa (18-26°) che facilitano l’estrazione delle materie e del colore. L’obiettivo è anche quello di limitare l’ossidazione dei succhi per preservare la massima finezza aromatica: i succhi vengono quindi protetti con anidride carbonica nella fase d’infusione, che si protrae per 3-4 giorni. Un gioco di equilibri, consentito e incoraggiato dalle risorse tecniche e dagli anni di riflessione.
Se l’espressione degli aromi del Cristal Rosé era già magnificata dalla tecnica dell’infusione, applicata sin dalle origini della cuvée, si è reso necessario spingersi oltre, separando in modo ancora più preciso le due fasi di infusione e di fermentazione.

Jean-Baptiste Lécaillon, Chef de Caves e responsabile dei vigneti dal 1999, riesce a progredire la tecnica, ispirandosi in particolare al lavoro dei grandi Maestri del tè giapponesi, che padroneggiano l’arte della preparazione e dell’infusione delle foglie di tè per estrarre succhi ancora più freschi, precisi e brillanti. Questo lavoro prosegue da quasi 25 anni, sottoposto a continue riflessioni, per garantire una purezza sempre maggiore dell’infusione.
Nel 2008 nasce una nuova cantina sperimentale, dotata di attrezzature all’avan- guardia per preparare, con ancora più precisione, la materia prima dell’inizio dell’infusione. Le uve vengono vendemmiate in piccole cassette prima di essere rapidamente raffreddate per rallentare il processo ossidativo e preservare così l’in- tensità e la purezza del frutto originario. Vengono poi selezionare meticolosamente per eliminare le parti non abbastanza mature o che sono state colpite dai capricci del clima; si eliminano i raspi, gli steli e le foglie erbacee e gli acini vengono “spuntati” al momento del trasferimento nei fusti per permettere la fuoriuscita del succo necessario per l’infusione. Protette in questo modo dall’ossidazione, le infusioni si alleggeriscono e si protraggono fino a 6-7 giorni prima di essere separate dalle bucce e unite ai succhi di Chardonnay.
Se l’infusione diventa più dolce, la fermentazione viene invece reinventata per diventare più dinamica ed espressiva: i lieviti rivelano gli aromi con un tratto netto, deciso e preciso, sviluppando una texture vellutata e perfettamente integrata, dal finale salino: intenso!
Nel 2008 viene così introdotto il processo di infusione dolce. I succhi ottenuti sono più profumati e più freschi, i colori più luminosi. La parte aromatica cattura la freschezza del frutto e la capacità d’invecchiamento del vino aumenta.
Il 2008 un anno cruciale e trionfale per due motivi: è un’annata leggendaria, sicura- mente una delle più grandi annate del Cristal Rosé mai realizzate; è l’anno che segna la trasformazione della natura dell’infusione e del paradigma. Sostenuto dalla bel- lezza del millesimo e dai cambiamenti nella viticoltura e nella vinificazione, il Cristal Rosé 2008 rimane un valore assoluto nella storia della cuvée.
Il rinnovo delle parcelle storiche
Le parcelle del Domaine Cristal Rosé sono curate come un giardino, un laboratorio di idee e di innovazioni dal quale si sviluppano i grandi progressi culturali della Maison.
Nel 2016 viene attuato un piano di rinnovo dei vigneti per garantire il futuro del Cristal Rosé; La Gargeotte viene così reimpiantata con le selezioni massali del Cristal Rosé. Questi lavori nei vigneti prefigurano e danno inizio al lungo percorso di sperimentazione della Maison Louis Roederer, impegnata nella conservazione del patrimonio vegetale.
La storia del Cristal Rosé s’intreccia con quella della Maison Louis Roederer e delle sue trasformazioni.
50 anni fa, le parcelle utilizzate per l’assemblaggio del Cristal Rosé erano quelle con le viti più vecchie, con uve dalla maturazione ottimale. L’esistenza stessa di questa nuova cuvée ha consentito la loro conservazione e, qualche anno dopo, la pratica della selezione massale, iniziando proprio da queste piante storiche.
Oggi siamo convinti che sia necessario salvaguardare le piante storiche e le tecniche utilizzate, preservare l’eredità patrimoniale e vegetale per trasmetterla alle generazioni future. Il Cristal Rosé ha avuto un ruolo determinante nella storia della Maison.
Il progetto della selezione massale, “IN VINIFERA ÆTERNITAS”
La Maison ha sempre creduto fermamente nella necessità di accompagnare la natura con dolcezza e di mettere in atto le pratiche più virtuose: conservazione della diversità genetica delle piante attraverso la selezione massale, la coltivazione dei portainnesti – la pianta sulla quale è innestata la vite – direttamente nei Domaine (un lavoro da vi- vaisti a tutti gli effetti), la potatura nel rispetto del flusso della linfa, la manutenzione di siepi e muretti, l’introduzione di arnie, la presenza di alberi da frutto (vecchie varietà di peschi, peri e meli), l’alternanza tra coltivazione e maggese, la conservazione delle parcelle come un prezioso mosaico geologico.
Il 2018 rappresenta una tappa importante della conservazione del nostro patrimonio e della vegetazione. Infatti, ci sono voluti vent’anni affinché le viti di La Villers, impiantate nel 1998, sviluppassero il loro apparato radicale in profondità sullo zoc- colo calcareo. Dall’annata 2018, La Villers diventa il cuore delle viti di Pinot Noir del Cristal Rosé.
Nel 2021, la parcella di Bonotte Pierre Robert viene reimpiantata con densità di impianto maggiori e siepi a foglia più importanti per concentrare ulteriormente gli aromi delle uve. Le piante scelte hanno inoltre beneficiato dell’immenso lavoro di selezione massale svolto dalle équipe della Maison: la loro particolarità è quella di avere grappoli più piccoli ma abbastanza diradati per prolungare il processo di maturazione.
Ricordiamo che dalla fine degli anni ‘90, per iniziativa della famiglia Rouzaud e di Jean-Baptiste Lécaillon, è stata portata avanti una riflessione sul futuro della viticoltu- ra. “Era necessario rigenerare il materiale vegetale e ritrovare una parte dell’unicità del nostro stile attraverso la selezione massale” – spiega Jean-Baptiste Lécaillon.
La Maison Louis Roederer ha attinto dalle vecchie viti preclonali del Domaine Cristal, impiantate prima degli anni ‘60, in modo fa creare una serra di piante e un proprio vivaio. Nel 2015 fu realizzata una collezione di 112 viti sane e lo stesso lavoro è ora in corso con i portainnesti.
Cronologia
- 1776 | fondazione della Maison Louis Roederer
- 1841 | acquisto delle prime viti da parte di Louis Roederer Padre, tre ettari a Verzenay
- 1876 | creazione della cuvée Cristal
- 1974 | creazione del Cristal Rosé
- 2000 | inizio delle pratiche biologiche e introduzione di un approccio geologico dei vigneti; creazione di un vivaio all’interno della Maison e di 4 serre
per la riproduzione delle piante (selezione massale) - 2006 | conversione delle parcelle; Cristal alla coltivazione biologica
- 2007 | creazione di una nuova cantina a Reims
- 2021 | certificazione biologica (AB) di 115 ettari
- 2023 | certificazione biologica (AB) di 135 ettari, ovvero oltre la metà dei 250 ettari di vigneti della Maison Louis Roederer (che in questo modo diventa il più vasto vigneto della Champagne con certificazione di agricoltura biologica)
- 2024 | celebrazione dei 50 anni della creazione del Cristal Rosé
- Le annate del Cristal Rosé realizzate durante il suo mezzo secolo di esistenza: 1974, 1975, 1976, 1978, 1981, 1982, 1983, 1985, 1988, 1989, 1990, 1995, 1996, 1999, 2000, 2002, 2004, 2005, 2006, 2007, 2008, 2009, 2012, 2013, 2014
Info: www.sagna.it
Redazione Centrale TdG