Mai un prodotto è così simbioticamente legato all’essenza del suo luogo come il raki (ρακή) con Creta ed, in generale, con la Grecia!
Noto fin dall’antichità, come indica il nome stesso che deriva dal greco antico ραξ o ρωξ (acino d’uva), il raki è un distillato puro di vinaccia, molto simile alla nostra grappa bianca, conosciuto anche col nome tsikoudia, da τσίκουδο – vinaccia, appunto! -dalla cui distillazione si ricava.
Da non confondersi, come spesso accade, con il RAKI TURCO, parimenti incolore e con una gradazione alcolica minima del 40% ma che, invece, è distillato a base di mais o patate oppure uva o prugne, aromatizzata con anice e menta, dal sapore molto simile all’ouzo greco.
L’arte della distillazione è eredita’ preziosa in tutta la Grecia, tramandata di generazione in generazione fino alla sua legalizzazione nel 1920 grazie al cretese Eleftherios Venizelos, primo ministro greco, cui e’ dedicato, tra l’altro, anche l’aeroporto di Chania- Souda.
Oggi ogni famiglia custodisce gelosamente la propria personale ricetta del raki, felice, poi, di condividerne il prezioso distillato ( 3 giorni per poco più di 20 lt!) con parenti, amici, conoscenti, clienti in ogni occasione di convivialita’, tant’è che il raki stesso e’ divenuto simbolo di convivialita ‘.
Sia nel ristorante elegante, quanto nella più piccola e remota taberna, o semplicemente al bar o al καφενείο, offrire il raki , specie a fine pasto, è sinonimo di gioiosa convivialita’, spesso accompagnato da Μεζέδες, una serie di deliziosi assaggi delle specialità del giorno o da anguria o un dolce o solo da olive nere, formaggio e da παξιμάδι , le piccole freselle di grano duro coperte da semi di sesamo tostato con cui si preparano i famosi ντάκος, Dakos cretesi con pomodoro e myzithra.
In particolare, nell’areale di Chania, il raki viene ricavato dalla distillazione delle vinacce di uve Ρωμέικο (Romeiko), una varietà molto vigorosa e produttiva, resistente a siccità e malattie, dal forte timbro alcolico e bassa acidità, come mi spiega il mio amico Joseph titolare, insieme alla moglie Spiridoula, del delizioso Hotel.
Casa Di Pietra nel centro storico di Chania, quando, nel salutarci, mi dona una bottiglia del suo raki.
Ancora oggi è prodotto in modo artigianale, alcune volte con esiti, in verità, più o meno felici.. ma poco importa! Ritrovarsi col padrone di casa o il titolare di una taberna a brindare tutti insieme, come uno di famiglia, in un’atmosfera festosa, dona un sottile senso di euforia ed il senso pieno della squisita ed autentica ospitalità greca.
Allora, in alto i calici e … γεια μας !
Testo e fotografie di Carmen Guerriero