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L’Italia è nel piatto e nel bicchiere

12 Gennaio 2014 by Redazione Tdg

Il simbolo della nostra identità nazionale è il cibo. La notizia arriva da un sondaggio commissionato dalla Coldiretti in occasione dei festeggiamenti per i 150 anni dall’unità d’Italia. Per il 50 per cento degli intervistati le prelibatezze enogastronomiche dello stivale rappresentano il simbolo di maggior successo del made in Italy. Seguono l’arte e la cultura con il 24 per cento delle preferenze, la moda 11 per cento, fino ad un 2 per cento riservato al calcio. Al di là delle suggestioni positive legate alla buona tavola che rallegrano la vita di tutti il comparto enogastronomico anno dopo anno, indubbiamente, sta guadagnando importanza e coscienza di se. L’agroalimentare è infatti un settore in continua crescita che rappresenta il 15 per cento del Pil nazionale, con un valore di 250 miliardi di euro. Le imprese agricole sono quasi 900 mila e rappresentano il 17 per cento delle imprese attive nel Paese. Siamo i primi produttori europei di riso, frutta e ortaggi freschi; il secondo produttore di vino, mosti, uova e pollame; il terzo produttore di carne bovina e frumento, solo per fare qualche esempio. Inoltre l’agricoltura italiana vanta il primato dei prodotti tipici con 206 prodotti a denominazione o indicazione di origine protetta riconosciuti dall’Unione Europea. Le nostre Regioni, inoltre, hanno censito ben 4471 specialità tradizionali. Tutto questo ben di Dio, come è facile immaginare, attira ogni anno un gran numero di appassionati. L’Unioncamere attraverso il suo istituto di ricerca sul turismo, Is.Na.R.T, ha valutato un flusso di 11 milioni di turisti enogastronomici presenti in Italia ogni anno. Una cifra destinata a crescere, ma che già ci permette di essere leader in Europa. L’offerta enogastronomica italiana attira da sola il 7 per cento degli stranieri che scelgono l’Italia per le proprie vacanze, con un impatto economico stimato in 1,5 miliardi di euro spesi nel 2009.
E a tale proposito sono sempre più frequenti le richieste di itinerari personalizzati per visitare e cantine e aziende di produzione agricola, anche di breve soggiorno. In poche parole non solo gli stranieri ci apprezzano a tavola, ma vogliono anche approfondire la conoscenza dei nostri prodotti attraverso un rapporto diretto con l’uomo o la donna che c’è dietro un etichetta amata. Infine a conclusione di questo lungo snocciolare di numeri e cifre un breve paragrafo dedicato alla pirateria agroalimentare. La contraffazione dei nostri prodotti cresce di pari passo con l’affermazione del made in Italy. Nel mondo 3 prodotti di tipo italiano su quattro sono falsi, con un danno di decine di miliardi di euro ogni anno.
Ebbene, con i numeri sopracitati, i successi incontestabili delle nostre eccellenze, le prospettive economiche che possono attivare in più settori, ci aspetteremmo più attenzione dalla politica e dai suoi palazzi per questa grande risorsa del Paese e di tutti noi. Registriamo, invece, dibattiti infiniti, per carità importanti e legittimi, su stabilimenti automobilistici. Discussioni appassionanti, ma sterili, su leggi elettorali, costituzionali e degli enti locali. Legittimi impedimenti, leggi bavaglio, riforme e controriforme. Una politica vivace e polemica che continua ad autoalimentarsi, ma che non sembra accorgersi di una parte sana del Paese, una parte grande, che lavora e produce a testa bassa con fatica e creatività. Non si accorge che buona parte del nostro prestigio nel mondo è dovuta proprio a questi uomini e donne. Non vuole capire che per rilanciarsi dalla crisi si deve agire, sui nostri punti forza, e tra questi i più forti di tutti sono l’enogastronomia e il turismo. Per farlo dobbiamo aiutare tutte quelle persone che da troppi anni soffrono dell’indifferenza dei legislatori e dei governi. Un’indifferenza troppo spesso diventata solitudine. Rubare braccia all’agricoltura oggi non è più una battuta di spirito, è una bestemmia. I produttori agricoli moderni sono gente preparata, colta, capace di cogliere molto spesso, più e prima degli altri, tendenze ed esigenze. Oggi questo mondo poliedrico e pieno di risorse chiede per il bene di tutti maggiore attenzione e considerazione e soprattutto interventi in grado di metterlo in condizione di dare il meglio. Chiede tutela riguardo alla pirateria e leggi internazionali in grado di sconfiggerla. Chiede meno burocrazia e più efficienza amministrativa. Chiede trasparenza e nuove normative in grado di aiutarlo a poter competere nel mondo. Non ascoltarlo sarebbe un errore imperdonabile, davvero imperdonabile.
Marcello Masi – Vicedirettore RAI Tg2 – marcello.masi@rai.it
01 Dicembre 2010

Filed Under: Brevi Tutto Food

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