

culinaria e dolciaria, tantoché concesse patenti di nobiltà a due suoi cuochi ed allo scalco addetto alla sua mensa. Patrono dei cuochi e pasticceri torinesi è stato, per molto tempo, San Pasquale Baylon, al quale le corporazioni dei cuochi e limonattieri avevano eretto un altare nella chiesa di San Tommaso a Torino. Ora, alcuni etimologhi vorrebbero fare derivare la parola sambajon da una corruzione dialettale di Sant Baylon, Vuolsi eziandio che questo delizioso camangiare fosse stato servito, per la prima volta, alla mensa del prefato duca di Savoia, sullo scorcio del XVI secolo, e che al duca fosse tornato assai gradito. Così scriveva Giuseppe Ciocca nella raccolta di ricette pubblicata nel 1923 da Hoepli dove l’autore considerava che il sambajon fosse una trasformazione della rossumada che prende il nome dal nome lombardo del tuorlo d’uovo ; rossum: