Nella zona delle Bouches du Rhone, un itinerario alla scoperta delle ricchezze archeologiche e artistiche, su un arco di migliaia di anni

Si può passeggiare in Provenza come in un luogo fuori dal tempo, dove l’aria del passato è palpabile, su sfondi di oliveti, cespugli di bouganvillee, campi di lavanda.
La Provenza, come tutta la Francia, infatti, conserva splendide testimonianze storiche e artistiche dei secoli tra il 6° a.C. e il 13° d.C. Qui emerge un mondo intero che ci riporta a una storia remota, dai Celto Liguri ai Greci, dai Romani alle comunità dell’Alto Medioevo, con una ricca contaminazione di culture, immagini e stili.

Arles è la città simbolo di questa ricchezza archeologica e di queste contaminazioni. Per comprenderla si deve partire da una visita al Musée Departemental Arles Antique, che ci offre un panorama strabiliante dal neolitico alla tarda antichità. Tra le migliaia di pezzi delle collezioni permanenti, un busto che rappresenterebbe Giulio Cesare, la più bella e ricca collezione di sarcofagi pagani e cristiani, seconda solo alla collezione del Vaticano, i mosaici pavimentali di ville romane, una statua colossale di Augusto.

Ma la “perla” del museo, che lascia davvero senza fiato è la famosa chiatta gallo-romana in legno, lunga 31 metri, che fu scoperta nelle acque del Rodano nel 2011. Con il suo corredo di oggetti, evoca la ricchezza e il dinamismo nella navigazione e nei commerci di Arelate, la “piccola Roma dei Galli”, particolarmente valorizzata da Augusto. Infatti la sua posizione, alla convergenza di vie commerciali, porto fluvio-marittimo sul Rodano, navigabile nella sua lunghezza fino al Mar Mediterraneo, la rendeva una città importantissima. E il Museo ha il pregio di divulgare tutto ciò a un pubblico di non addetti ai lavori, attraverso una équipe di specialisti, archeologi di terra e di acqua, restauratori, studiosi, mediatori culturali.
Info: www.arles-antique.departement13.fr – www.arlesantique.fr

Fuori dal Museo, Arles ci accoglie con il suo centro storico, con i suoi “Monumenti romani e romanici”, inseriti nella lista del patrimonio dell’umanità dell’Unesco, l’Anfiteatro, il Teatro, il Criptoportico costruito come potente sostegno per livellare la piazza del Foro, le Terme di Costantino, i resti del castrum, la necropoli degli Alyscamps, un cimitero leggendario, tappa fissa dei pellegrini lungo il cammino verso Santiago de Compostela, uno dei luoghi più sacri di tutta Europa, la chiesa di Saint-Trophime e il suo chiostro. Se l’Anfiteatro Romano è un grandioso testimone dell’età classica, Saint Trophime lo è dell’epoca medievale. In facciata il superbo portale scolpito con un’elaborata scena biblica, il Giudizio Universale, i leoni stilofori, le schiere degli eletti e dei dannati, figure nude e incatenate che vengono trascinate verso le porte dell’inferno, angeli che suonano le trombe e beati che ascendono al paradiso. All’interno il famoso Chiostro, con le colonnine dai capitelli scolpiti, tutti con soggetti diversi, vegetali, umani e animali, fortemente simbolici secondo l’iconografia dei bestiari medievali.

Alle porte di Arles, poi, allontanandosi solo di pochi chilometri, su quello che era nel primo millennio un isolotto roccioso tra paludi, sorge, isolata e imperdibile, l’Abbazia di Montmajour. Dalla piccola comunità di monaci benedettini, che sul terreno ricevuto in donazione avevano costruito un eremitaggio e una cappella rupestre, derivò nei secoli una grandiosa Abbazia Fortezza, che estese il suo potere alle vallate circostanti. In otto secoli di architettura monastica, con una fusione di stili, romanico, gotico e classico, si è formato un complesso articolato e sovrapposto che ha subito innumerevoli trasformazioni e oggi è “monumento storico di Francia”. Info: www.monuments-nationaux.fr.

Atmosfere medievali anche a Les Baux de Provence che colpisce soprattutto per la sua posizione spettacolare in cima ad uno sperone roccioso alto 250 metri: nel borgo si scoprono tracce di ricchi palazzi signorili, stemmi e cornici, il bel Museo dei Santoni, cioè le figure del presepe, una chiesa rupestre, l’enorme spianata del castello, dove si alzano enormi macchine da guerra in legno, arieti e catapulte che evocano un passato bellicoso. Poi ai piedi del borgo, in un paesaggio di falesie e grotte scavate nella roccia, enormi cave di calcare ospitano Carrières des Lumières, cioè mostre immersive che proiettano sul soffitto e sulle pareti alte 14 metri le immagini più svariate di arte e di storia. Info: www.lesbauxdeprovence.com.
Un altro balzo di secoli e si torna al primo millennio a. C. nel sito archeologico di Glanum, vicino al delizioso borgo di Saint Rémy. Qui arretriamo al tempo dei Celto Liguri, che addirittura nel VII° secolo a.C. fondarono un santuario legato al dio celtico Glan e alla sacralità delle acque. Su un’area molto ampia si scoprono i resti della fonte sacra e poi le tracce di case, templi, portici di epoca ellenistica e romana. Di grande effetto soprattutto l’Arco di trionfo e il Mausoleo di una famiglia gallica, che, fino al XX secolo, erano stati gli unici testimoni visibili della antica Glanum.

Se Glanum è un sito già ampiamente studiato e frequentato dal turismo, il sito di Saint Blaise, nel comune di Saint-Mitre-les-Remparts, merita uno sguardo a parte. Non ancora approdato al turismo internazionale, promette grandi rivelazioni. Tra gli stagni e la foresta di Castillon, in un quadro naturale ricco e variegato, si sono succeduti nell’arco dei millenni un villaggio preistorico, una fortezza gallica, una città tardo antica e un castrum medievale. L’elemento più sorprendente e che forse può arrivare a riscrivere la storia della Provenza è che questa tribù celtica dei Segobrigi avrebbe intessuto legami con gli Etruschi e i Greci già alla fine del VII° secolo a. C. quindi prima della fondazione di Marsiglia nel 600 a. C. ad opera dei Greci di Focea. Anche qui è sorprendente sapere che solo nel 1935 l’archeologo Henri Rolland scoprì un’imponente muraglia che non aveva paragoni in Francia: da cui una grande campagna di scavi sia sul tracciato gallico, sia sul tracciato medievale, quando, tra il Ve il VII secolo, Ugium fu tra i più importanti centri di cristianizzazione della Provenza.

E arriviamo infine a Marsiglia, città bellissima, ariosa, vivace, colorata, tipicamente Mediterranea. Città di crociere e di shopping, Marsiglia è anche una città dalla lunghissima e gloriosa storia, considerata a tutt’oggi la più antica città di Francia, fondata sulla riva del mare dai Greci di Focea nel 600 a. C.. La storia più remota di Marsiglia si coglie sulla riva nord del Vieux Port, ad esempio nella piazza Lenche, che era un tempo proprio l’agorà greca e nella grande spianata vicino al mare, dove, attraverso basamenti di pietra, pannelli esplicativi e le sagome stilizzate di navi romane, si intuisce la disposizione del porto di Massalia in età romana.

Invece per chi ama l’età tardo antica e medievale, la tappa imperdibile è l’Abbazia di Saint Victor, dalla struttura composita, con una chiesa inferiore e una chiesa superiore, e un aspetto esterno di fortezza, edificata sulle tombe dei martiri cristiani del 3° secolo e tra i più antichi monumenti religiosi di Marsiglia. Ma l’itinerario lunghissimo che attraversa millenni di storia non è finito qui. Marsiglia ci riserva altre sorprese che affascineranno soprattutto chi è appassionato di preistoria.

Il padiglione Cosquer Méditerranée propone, accanto alla ricca documentazione sulla fauna, il clima, le caratteristiche del territorio nell’era glaciale, anche una sorprendente immersione a bordo di una navicella in una stazione sottomarina. La navicella si muove all’interno di un ambiente che ricostruisce perfettamente la famosa grotta marina Cosquer, scoperta nel 1985 dall’esploratore subacqueo Henri Cosquer a 37 metri di profondità. Arrivato nella grotta di 100 metri di diametro, Cosquer scoprì pareti coperte da disegni, incisioni, impronte di mani, di 30. 000 anni fa, che furono una vera rivelazione. Poiché naturalmente oggi la grotta è protetta per evitarne il deterioramento, la visita attraverso la navicella consente di vivere in pieno l’emozione della scoperta iniziale e di osservare quasi da vicino la riproduzione delle figure dipinte o incise. Info: www.grotte-cosquer.com .
Tutte le info
- www.france.fr/it
- www.france.fr/it
- www.ccif-marseille.com
- www.departement13.fr
- www.myprovence.fr
- www.marseille-tourisme.com
- www.alpillesenprovence.com
- www.lesbauxdeprovence.com
- www.arlestourisme.com/fr/
Franca Dell’Arciprete Scotti
Immagini Franca D. Scotti e Kléber Rossillon & Région Provence-Alpes-Côte d’Azur/3D MC