Il Teatro della Pattuglia Acrobatica Nazionale è l’aeroporto di Rivolto, in provincia di Udine
Il palcoscenico, certamente il più grande del mondo è nel cielo: duemila metri d’altezza per un’estensione di 9 chilometri. Le dimensioni non sono casuali ma rispondono a precise esigenze per consentire a centinaia di migliaia di spettatori di cogliere tutti i particolari della formazione, scomposizione e ricomposizione dei velivoli impegnati nella creazione di fantastici arabeschi e manovre millimetriche.
Gli attori, protagonisti e solisti del cielo, sono 10 piloti, che rappresentano il top dell’arte del volo. Il complesso è quello delle “Frecce Tricolori”, universalmente conosciuto e apprezzato, che da 63 anni fa stare con il naso all’insù il pubblico di tutto il mondo.
Ventotto minuti è la durata dell’esibizione: 18 le figure mozzafiato, sempre nuove e al limite dell’impossibile, che la PAN replica, ogni anno, in tournée di 6 mesi, da maggio a ottobre. Dietro le quinte a questo show, straordinariamente spettacolare e di successo, lavorano 100 tecnici, mentre 12 sono gli aerei Aermacchi MB.339 A/PAN che hanno a disposizione dal 1982.
È bene ricordare che l’acrobazia aerea militare collettiva ha avuto la sua prima espressione verso la fine degli anni ’20, all’Aeroporto di Campoformido, di Udine, sede del 1° Stormo Caccia. Il comandante, colonnello Rino Corso Fougier, ideatore e pioniere del volo acrobatico collettivo in Italia, convinse lo Stato Maggiore dell’allora Regia Aeronautica che il pilota militare perfetto avrebbe potuto utilizzare l’aeroplano con la massima efficacia nell’impiego bellico solo dopo aver acquisito sicurezza, padronanza, sensibilità e coordinazione in qualsiasi assetto di volo. Da allora si formarono, nei vari reparti da caccia, numerose pattuglie, con compiti addestravi e dimostrativi, pronte ad esibirsi nelle più importanti manifestazioni aeree italiane ed estere. In molti ricorderanno ancora i nomi delle prime pattuglie, come: “Cavallino Rampante”, “Getti Tonanti”, “Diavoli Rossi” e “Lanceri Neri”, entrati ormai nella leggenda dell’acrobazia aerea.
Lo Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare nel 1961 decise di costituire una sola Pattuglia Acrobatica Nazionale – PAN -, composta da piloti provenienti da tutti i reparti di volo. Così a Rivolto, in Friuli-Venezia Giulia, sotto la sapiente guida del maggiore Mario Squarcia, prese vita il 313° Gruppo Addestramento Acrobatico. Così venne stilato l’atto di nascita delle “Frecce Tricolori”, la formazione acrobatica con più velivoli al mondo, composta infatti da ben 10 MB339.
I piloti vengono selezionati tra gli ufficiali dell’Aeronautica Militare, devono avere meno di 30 anni ed essere in possesso di un’esperienza minima di circa 1.000 ore di volo nello i vari reparti operativi. I candidati piloti della formazione tricolore devono dimostrare non solo abilità in volo, ma anche carattere, equilibrio e soprattutto, capacità di lavorare in gruppo. Una volta assegnati alla PAN, i piloti affrontano un programma di addestramento di volo acrobatico, frutto di una tradizione in continua evoluzione.
Alla fine del corso, una sorta di master d’altissimo livello messo a punto dal 313° Gruppo, il pilota acquisisce il ruolo di titolare della formazione. Ma non finisce qui. L’addestramento specifico, in ciascuna posizione della formazione, richiede altre 200 ore di volo. In media la permanenza dei piloti assegnati alla Pattuglia Acrobatica Nazionale è di 4-5 anni. Una delle principali peculiarità delle “Frecce Tricolori” è rappresentata dal fatto che i velivoli rimangono sempre visibili al pubblico in tutte le fasi dell’esibizione, senza scomparire all’orizzonte a conclusione dei vari passaggi, in questo modo lo spettatore riesce a percepire la spettacolarità e l’armonia delle manovre e apprezzare la professionalità dei piloti e le straordinarie caratteristiche tecniche dei velivoli. Le emozioni suscitate dalle esibizioni della PAN si manifestano nell’amicizia e nell’affetto degli appassionati, organizzati in oltre 90 “Club Frecce Tricolori”, sparsi in tutto il mondo e nella partecipazione di un pubblico sempre numeroso.
Le “Frecce Tricolori”, rappresentano uno dei simboli del nostro Paese a livello internazionale, un autentico biglietto da visita della fantasia, della creatività e della capacità tecnica del “Made in Italy”. Un apprezzamento che le “Frecce Tricolori” ricambiano, mantenendo uno stretto rapporto con il pubblico e con le altre pattuglie acrobatiche straniere. Sono molte l’iniziativa di solidarietà tra l’Aeronautica Militare e una delle più importanti ONG (Organizzazione Non Governativa) italiana, il VIS – Volontariato Internazionale per lo Sviluppo, che ha visto proprio i piloti delle “Frecce Tricolori” testimonial di una campagna per la costruzione di pozzi d’acqua in Africa, Negombo – Sri Lanka – per i bambini rimasti orfani nel disastroso maremoto del Sud-Est asiatico. Sino ad oggi le “Frecce Tricolori” hanno partecipato a esibizioni in Europa, nel Nord Africa, in Medio Oriente, in Canada, negli Stati Uniti e nelle nazioni dell’Est Europeo; un’attività che richiede al Gruppo una grande capacità organizzativa e tecnico-logistica. Lo scorso anno, l’Aeronautica Militare ha celebrato il Centenario della sua costituzione e le Frecce Tricolori hanno portato su tutto il paese il loro grande tricolore. Anche quest’anno, come di consuetudine, il Programma Frecce Tricolori 2024 sarà molto importante, e vedrà la Pattuglia Acrobatica Nazionale “Frecce Tricolori”, coprire molte località in tutta la penisola. Come già programmato, nel 2024 sono previsti 32 impegni, al comando sarà il Tenente Colonnello Massimiliano Salvatore, che porteranno la PAN, in quasi tutte le regioni d’Italia e Nord America, per il primo tour nordamericano dopo 30 anni. In Canada, dove la RCAF (Royal Canadian Air Force) celebra il suo centenario, successivamente negli Stati Uniti, partecipando ad airshow sia sulla costa orientale che su quella occidentale della durata 2 mesi. Da oltre sessant’anni la Pattuglia Acrobatica Nazionale è stata affettuosamente adottata dai friulani, gente schietta e generosa, tanto da essere considerata parte integrante della realtà regionale condividendo, con orgoglio, successi e fama.
Testo e foto di Jimmy Pessina