Un ricco programma culturale, mostre, installazioni, capolavori di arte e architettura sono le attrazioni della futura Capitale della Cultura
Proiettata verso l’evento clou del 2026, L’Aquila presenta tutta la sua ricca e variegata offerta culturale.
Nel 2026 infatti L’aquila sarà Capitale della Cultura con il progetto “L’Aquila Città Multiverso”.
E’ questo un ambizioso programma di sperimentazione artistica per la creazione di un modello di rilancio socioeconomico territoriale a base culturale, capace di proiettare la città verso il futuro seguendo i 4 assi della Nuova Agenda Europea della Cultura: coesione sociale, salute pubblica benessere, creatività e innovazione, sostenibilità socio-ambientale.
Immaginare L’Aquila come una città multiverso significa vederla come una realtà complessa in cui convivono e interagiscono molteplici dimensioni parallele, una città che apre possibilità inesplorate di creatività artistica e rigenerazione urbana. L’Aquila Città Multiverso potrà così costituire un modello di sviluppo sostenibile che sappia rimodulare con intelligenza il rapporto tra il centro urbano e una costellazione di piccoli centri dalla forte identità sociale e culturale. Un territorio, in tal senso, ancora vitale e capace di immaginare un progetto di futuro, ma che ha bisogno di una spinta decisiva per aprire un nuovo, vero ciclo generativo.
Eventi e manifestazioni specifici sono già allo studio e promettono un palinsesto davvero attraente.
Ma le attrattive culturali dell’Aquila sono una realtà costante per tutti i visitatori che la scelgono fin da ora.
Non dimentichiamo tra l’altro che il 2025, anno del Giubileo, abbinerà Roma e L’Aquila. Fu già del grande Celestino V° infatti, la fondazione del primo Giubileo della storia.
Ma chi era Celestino V? Un nome imprescindibile per chi va a visitare L’Aquila. L’eremita Pietro da Morrone, incoronato Papa con il nome di Celestino V, fu immortalato da Dante nella Commedia come il Papa del “gran rifiuto”. Proprio lui nel 1294 emanò una bolla pontificia, con la quale concesse un’indulgenza plenaria e universale, la cosiddetta Perdonanza, a tutti coloro che fossero entrati nella basilica di Collemaggio tra le sere del 28 e del 29 agosto di ogni anno, fondando così il primo Giubileo della storia e la prima Porta Santa del mondo.
E la Perdonanza celestiniana, che richiama migliaia di persone a L’Aquila ogni anno nell’ultima settimana di agosto, è diventata patrimonio immateriale dell’Unesco dal 2019, come testimonianza ininterrotta di una tradizione che giunge a noi direttamente dal Medioevo.
Sempre a Celestino V° si deve la costruzione della magnifica basilica di Santa Maria di Collemaggio, grande esempio di arte romanica, con un prezioso portale ornato da un grande rosone, tabernacoli e statue e la facciata nell’inconfondibile pietra bianco-rosata.
Anche la pavimentazione richiama l’attenzione, con i suoi motivi labirintici ed esoterici, di grande ricchezza simbolica.
Splendida anche la basilica di San Bernardino, dal prezioso soffitto a cassettoni intagliato e ornato di oro zecchino, la facciata e la scalinata monumentale. Tanti i tesori all’interno, dagli immensi quadri, al ricco mausoleo del Santo, patrono della città, all’imponente organo.
Proprio il meraviglioso organo ci ricorda come la cultura musicale sia una delle costanti nella vita degli aquilani, appassionati cultori di questa arte. Un famoso Conservatorio, un vivace cartellone musicale hanno sempre contraddistinto la vita della città, che ha ospitato artisti di fama mondiale.
E anche i palazzi privati ospitano importanti eventi musicali, come ad esempio l’Oratorio De Nardis, un piccolo gioiello barocco, ricco di uno stupefacente altare in maiolica di Castelli e di un organo appunto, protagonista di concerti speciali. L’oratorio dei Cavalieri De Nardis ci ricorda la presenza all’Aquila di nobili famiglie storiche, a cui appartengono magnifici palazzi, imponenti e severi, talora appartati o nascosti, talora di grande effetto al centro delle piazze.
D’altronde gli stessi De Nardis hanno il titolo di patrizi aquilani, titolo più ambito dei classici titoli nobiliari.
Patrizi aquilani sarebbero infatti i discendenti di quelle famose 99 famiglie castellane che nel XIII secolo avrebbero fondato L’Aquila.
A ricordo dell’evento, il numero 99 ricorre più volte, a cominciare dalla famosa Fontana delle 99 cannelle, situata a Borgo Rivera, una delle zone più antiche del centro storico a ridosso del fiume Aterno, ornata da curiosi mascheroni.
Accanto alla Fontana si apre la sede temporanea del Mund’A, il Museo Nazionale d’Abruzzo che conserva preziose opere del ‘400, statuaria in legno e terracotta, polittici in oro dipinti su tavola.
A breve, proprio per il 2026, si prevede che il Mund’A torni nella sede originaria, il potente Castello cinquecentesco che ricorda la lunga dominazione spagnola, monumento iconico di L’Aquila.
Qui oggi l’attrazione più interessante, sia per grandi che per piccoli, è l’enorme Mammuth Meridionalis, vissuto 1.300.000 anni fa e ritrovato quasi intero, tranne una zanna, da muratori in una cava di argilla. A dimostrazione del fatto che allora la conca dell’Aquila era un’enorme palude che favoriva la vita dei grandi mammiferi.
L’arte ha una presenza forte anche sulla contemporaneità: ne dà testimonianza il MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo, sede distaccata del MAXXI di Roma, che ospita mostre estemporanee e un’unica opera permanente, la Colonna nel vuoto di Ettore Spalletti. ( https://maxxilaquila.art/)
La storia del territorio è millenaria e va ben oltre il XIII secolo, quando nacque la città.
A pochi chilometri da l’Aquila sorge l’area archeologica di Amiternum, costituita dalle zone del teatro e dell’anfiteatro, separate dal percorso del fiume Aterno, parte di un impianto urbano di grande importanza nella prima età augustea.
La grandiosità di questa città è testimoniata anche dalla presenza di necropoli extraurbane, con monumenti sepolcrali ricchi di importanti rilievi scultorei.
Arte e artigianato
La creatività e l’ingegnosità abruzzese si manifestano a L’Aquila, capoluogo della regione, in tante attività.
Ad esempio nell’arte del ricamo a tombolo. L’Associazione Il Miracolo Bianco delle Mani – Presidente Signora Rita Fattore – tramanda l’autenticità del merletto a tombolo “punto antico aquilano”, nato nella seconda metà del Quattrocento, attraverso i rapporti commerciali con Venezia e le Fiandre.
Per merito della passione di signore volontarie si tengono corsi e dimostrazioni dal vivo.
Un altro esempio è l’eccellenza pasticciera del Fratelli Nurzia, creatori del famoso Torrone. La ditta è nella sua sede in Piazza del Duomo fin dalla fondazione nel 1835 e il locale merita da solo una visita, con i suoi preziosi decori liberty.
Prodotto di punta il Torrone Tenero al Cioccolato con nocciole, simbolo delle festività abruzzesi. E si prepara ancora nello storico laboratorio, con antichi sistemi di lavorazione (www.torronenurzia.it).
La gastronomia conferma la vocazione all’autenticità e al rispetto della tradizione.
Tra i locali da consigliare per lunghe o brevi soste in città:
- Rever: in una location sorprendente, menu ricercato e di eccellente qualità – https://ristoranterever.it
- William Zonfa – Il Ristorante: grande ricerca di accostamenti e sapori, in un ambiente di atmosfera. Palazzo Micheletti – William Zonfa – info@williamzonfaristorante.it
- Makkaroni, tipica cucina abruzzese in pieno centro storico
- Antica Trattoria dei Gemelli: piena tradizione aquilana, anche rivisitata in chiave attuale
Per alloggiare:
- Sofisticato e di atmosfera il Ginevra Boutique Rooms: hotel diffuso, che appartiene alle Residenze d’Epoca, dimore storiche e residenze d’epoca di pregio con almeno 100 anni di storia. – https://ginevraboutiquerooms.com
Info turistiche:
Franca Dell’Arciprete Scotti