Adagiata sugli aridi monti della Giudea, Gerusalemme è da millenni la città più spirituale del mondo
A Gerusalemme si sono incontrate e combattute, qui convivono oggi, in un difficile e pericoloso equilibrio, le tre più grandi religioni monoteiste: l’ebraismo, il cristianesimo, l’islamismo. Ecco la mappa completa dei luoghi sacri a queste tre fedi. Più che una città è una metafora dello spirito, specchio di millenni, culla dell’umanità intera, delle sue altezze sublimi e ei suoi eterni, esasperati orrori.
“Delle dieci misure di bellezza cadute sulla terra, Gerusalemme se ne è prese nove” avevano scritto i maestri del Talmud: e ancora oggi, lei, Yerushalaim, la città della pace, la “tre volte santa”, la prediletta di David, conserva quel richiamo misterioso che per tutti i 5000 anni della sua storia l’ha resa oggetto del desiderio, della fede, della volontà di potenza di egiziani e persiani, romani e arabi, mongoli e turchi. Per questo nessun luogo il sacro e il profano si mescolano e convivono – per disegno e capriccio della storia – come in questa città adagiata sui monti della Giudea, distrutta e sempre ricostruita, che ancor oggi vive di quella straordinaria magia che anno gli angoli del mondo in cui si “respira” il passato, il presente, il destino degli uomini. Così, nei secoli, “la celeste” Gerusalemme è divenuta la città sacra alle tre grandi religioni monoteiste, l’alveo del mondo post-pagano e della nostra stessa consunta civiltà , la causa di guerre e la meta di crociate antiche e moderne, contesa fin dal remoto momento della sua fondazione.
Forse perché abitata, da sempre, da principi e dei, o più probabilmente perché al centro di quella ricchissima, opulenta terra “stilante latte e miele” i cui già parlava la Bibbia, sulle cui leggendarie colline coperte di cedri fiorivano in un tripudio di profumi e di colori, i banani e gli avocados, i giacinti e lo zafferano. Da quando, nel X secolo avanti Cristo, re Salomone vi edificò il Tempio, Gerusalemme è stata per gli ebrei la patria spirituale, il luogo dell’eterno ritorno che il popolo d’Israele ha invocato per tutti i 1900 anni della sua diaspora, ripetendo come una parola d’ordine il tradizionale saluto “l’anno prossimo a Gerusalemme” fino a quando – col conflitto del 1967 – la città venne definitivamente riconquistata. Per i cristiani visitare Gerusalemme equivale invece a ritrovare la memoria e la poesia della Via Sacra che vide il cammino della Croce e la drammatica morte del Figlio di Dio, e che oggi si sonda serpeggiando attraverso le strade della città vecchia.
A Gerusalemme musulmana infine, non fu mai capitale politica dell’Islam ma la sa moschea divenne con quella della Mecca e di Medina una della più importanti del mondo arabo. Gerusalemme, la mappa di “luoghi santi” più importanti cari alle tre grandi religioni e, crediamo, a chiunque si senta un po’ cittadino del mondo, perché, come recita un’antica canzona ebraica, “ci sono uomini dal cuore di pietra, ci sono pietre dal cuore di uomo”. Monte degli Olivo: sorge appena fuori le mura, di fronte alla “porta d’oro” attraverso la quelle, secondo la tradizione ebraica, il Messia entrerà nel Tempio nel giorno del Giudizio.
Proprio per questa ragione qui c’è no dei più grandi cimiteri ebraici:vi sono sepolti decine di migliaia di pellegrini, venuti a farsi sotterrare nel luogo in cui, dicono i profeti, avverrà la resurrezione di morti. Monte Moriah o Monte del Tempio: questa vasta spianata che domina, inconfondibilmente, la vista di Gerusalemme è forse uno dei luoghi al mondo più “carichi” di divino. Qui, secondo la Genesi, Dio creò il primo uomo; qui Abramo, il Patriarca di d’Israele, si accingeva a sacrificare il figlio prema che l’angelo gli fermasse la mano; qui Salomone fece edificare il Tempio, ricostruito da Erode, nuovamente abbattuto dai romani, ignorato dai bizantini, di cui restano solo le pietre del Muro Occidentale.
Ma soprattutto per l’Islam tutta la collina costituisce un unico, immenso complesso sacro, chiamato haram. La rupe di Abramo è infatti anche quella dove il profeta Maometto, a dorso d’asina, salì per rivelare la propria familiarità con l’Altissimo; per questo nel 690, il califfo della dinastia omayyade Adb al Melik vi fece costruire uno dei “Sancta Sanctorum” del mondo arabo, la moschea della Rupe, una delle più belle di tutto il Medio Oriente. Con la sua grande, stupenda cupola d’oro la moschea è un autentico gioiello dell’arte islamica, in certi periodi dell’anno si può visitare. Monte Sion: qui, racchiusa oggi all’interno di un piccolo convento di francescani detto appunto “del Cenacolo”, si trova la stanza dell’Ultima Cena di Gesù. Sul Monte Sion si trova anche la tomba di David, la più importante mea del pellegrinaggio ebraico dopo il Muro del Pianto. Moschea Al Aksa: costruita nel 780 dal califfo Wleed e più volte distrutta nel corso dei secoli, conserva, sotto la sua enorme cupola argentea, ben poco delle strutture originarie, ma resta per i musulmani il terzo luogo santo dopo la Mecca e Medina. Muro del Pianto: il monumento più caro all’anima ebraica sorge proprio nella parte vecchia della città, occupata dalla Giordania dal 1948 al 1967.
Un tratto di mura a grandi blocchi squadrati è ciò che rimane del tempio di Salomone, “gloria d’Israele” e testimonianza vivente della rovina di Gerusalemme: deve il suo nome alla copiosa e impalpabile rugiada che lo ricopre durante la notte e nelle prime ore dell’alba e che, per la pietà popolare, è il pianto del popolo ebraico, le lacrime versate per la distruzione del Tempio. Piscina di Siloe: vicino alla parte storica di Gerusalemme, è la più antica sorgente d’acqua della città e il luogo dove Gesù restituì la vista al cieco. Santo Sepolcro: al termine della Via Doorosa, è la meta più importante del pellegrinaggio cristiano condivisa, metro per metro, da cattolici, ortodossi, copti e armeni.
Costruito si resti della Basilica di Costantino racchiude le ulime e più tragiche stazioni della via crucis: il Golgota (dall’ebraico gulgoleth, cranio), un’altura di roccia nel terreno su cui fu eretta la croce. Via Dolorosa: è il cammino percorso da Gesù dal luogo della condanna fino a quello della crocefissione: oggi attraversa il quartiere arabo e quello cristiano iniziando dalla Fortezza Atonia, il palazzo di Ponzio Pilato, la cui pavimentazione, detta “litostroto”, è ancora osservabile all’interno del convento di Nostra Signora.Gerusalemme, rappresenta una meta di sicuro fascino e il Tour-operator Brevivet (ex Paoline Viaggi) di Brescia, offre un tour classico d’Isrele e della Terra Santa.
Testo e foto di Jmmy Pessina