Quando si tratta di Lambrusco, per la Cantina Quistello 1928, non solo ogni etichetta, ma ogni singola bottiglia, ha la sua storia. Perché i nostri Lambruschi sono fatti con pazienza, sapienza e passione.
La strada è lunga che percorrono i nostri vini, dalla vigna ai calici.
Il metodo di produzione prevede l’esclusivo utilizzo delle uve dei soci, che sapientemente le accudisce dai germogli alla vendemmia, e in cantina dove continua con la stessa cura e attenzione per avere un Lambrusco il più salubre possibile che lo rende molto digeribile e di buona beva.
Partendo proprio dal Lambrusco mantovano “Rossissimo”, etichetta storica e vino della tradizione, guarda al futuro utilizzando Lambrusco Maestri, Lambrusco Salamino, Lambrusco Marani, Grappello Ruberti e Viadanese. Al naso esplosione di profumi di frutti rossi, al palato sapido e leggermente strutturato, adatto alla cucina mantovana, ma non disdegna neppure carne alla brace e salumi.
Il Gran Rosso del Vicariato di Quistello, il Lambrusco di Quistello che ha fatto fare un balzo in avanti a tutto il mondo del Lambrusco. Dalla selezione del Grappello Ruberti, Quistello, terra di origine e uva selvatica che racchiude in sé tutte le caratteristiche di tutti i Lambruschi oggi conosciuti, con una piccola percentuale di Ancellotta che lo rende suadente e fine al palato. Adatto a piatti più complessi per spingersi fino alla frittura di pesce
L’80 Vendemmie o La Ricerca dell’Infinito, Grappello Ruberti in purezza, per gli amanti dei vari autoctoni. Netto e schietto, quasi un non Lambrusco che sorprende il naso e il palato con caratteristiche erbacee e grandi frutti rossi prugna, fragola, frutti di bosco per gli amanti della purezza dei vitigni, ove si può spaziare fino al dolce, come le crostate di frutta o addirittura in abbinamento al cioccolato speziato.
Sosta in cantina per lungo tempo, una lente fermentazione che lo rende piacevole anche ai più scettici delle bollicine rosse.
Se lo si dimentica in cantina nessun problema, si affina sempre più ed evolve ad un vino che non ha nulla da invidiare ad altri vini rossi. La differenza sta nella cura e la sapienza dell’uomo nel domare un’uva selvatica in un Lambrusco nobile.
Info: www.cantinaquistello.it
Redazione Centrale TdG
a cura Ufficio Stampa Cantina di Quistello