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Alla radici del Barolo: la storia delle origini del Barolo dal 1751

8 Novembre 2022 by Roberto Rabachino

Il 16 Novembre esce per Slow Food Editore “Alle radici del Barolo”, un racconto sulle origini più antiche di questo vino riconosciuto in tutto il mondo come icona dell’eccellenza enogastronomica italiana.

Il libro si muove dalle note storiche relative alla sua nascita, così come dalle sue prime attestazioni: una storia fatta di carte d’archivio, documenti e appunti, che si intreccia con le vicende politiche italiane del tempo.

Gli aneddoti sono interessanti: nel 1751 il nome “Barol” compare  in un carteggio tra l’inviato piemontese alla corte inglese e un funzionario dello stato di Sardegna. Parte un trasporto dal Piemonte verso l’Inghilterra che però è maldestro e il vino viene consegnato alterato, motivo per cui gli Inglesi rivolgeranno le loro attenzioni ai vini siciliani e bisognerà attendere la seconda metà dell’ Ottocento  ( e anche la costruzione della strada per unire Torino e Nizza tramite Cuneo) prima che nasca il “Barolo”.

A dar voce a questa interessante ricostruzione è Lorenzo Tablino, storico del vino e per anni enologo di Fontanafredda, che nel suo complesso lavoro a tratti archeologico, tra archivi e mura di antiche cantine, ha tracciato una linea che passa inevitabilmente dal successo del Barolo su scala internazionale, avvenuto soltanto negli anni Novanta dello scorso secolo, retrocedendo verso annate e periodi storici molto lontani dal prestigio di cui il vino gode attualmente.

Le suggestive fotografie di Clay McLachan e le parole di Armando Castagno, giornalista ed esperto di vino, accompagnano il lettore alla scoperta di dieci cantine in attività da prima del 1861 che ancora oggi producono Barolo: Fratelli Alessandria, Borgogno, Burlotto G.B., Cordero di Montezemolo, Fontanafredda, Umberto Fracassi, Marchesi di Barolo, Poderi Marcarini, Poderi Oddero, Rocche Castamagna, accomunati entro un’interessante prospettiva che collega l’attività contemporanea alle profonde radici ancorate nel passato, e che mostra in che modo i diversi protagonisti di questo scenario si misurino con un’eredità così importante.

Il libro verrà presentato il 10 Novembre alle ore 18 presso la Banca D’Alba (Via Cavour 4, ALBA) con gli autori e Chiara Cauda, direttore editoriale di Slow Food Editore.

Redazione Centrale TdG

Filed Under: Evidenza, Libri

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