Si è conclusa la 45a edizione della Bit Milano 2025, la Borsa Internazionale del Turismo, svoltasi nei padiglioni di Fiera Rho -Milano. Oltre agli stand dei 1.100 espositori provenienti da 66 Paesi – che hanno registrato numeri significativi d’affluenza, cresciuti a doppia cifra sia per gli operatori professionali che i visitatori provenienti da 107 Paesi, confermano la Bit un appuntamento cardine per il settore, in termini di aggiornamento, aggregazione e sviluppo, oltre che il primo marketplace del prodotto Italia nel mondo. Una manifestazione sempre più internazionale, quindi, con un pubblico cosmopolita, qualificato e interessato al business dedicato al turismo e non solo. La Bit è sempre una grande opportunità di sviluppo e l’occasione per le nostre regioni di raccontare da questa vetrina internazionale i progetti, la visione e le potenzialità dei propri territori e una prova generale per la partecipazione a: “EXPO 2025 OSAKA”.
La Puglia si è presentata con nuove proposte per confermare lo straordinario successo di turisti dello scorso anno e la prova alla partecipazione in Giappone a: “EXPO 2025 OSAKA”, in programma dall’11 e il 17 maggio 2025, nell’ambito della settimana tematica dedicata al “Futuro della Comunità e della Mobilità”. L’EXPO 2025 OSAKA avrà un argomento ambizioso e visionario: “Progettare la Società del Futuro per le Nostre Vite”. Questo progetto invita nazioni e organizzazioni a riflettere su come costruire una società più sostenibile, inclusiva e innovativa. Gli organizzatori si dovranno concentrare su tre temi: Salute e Benessere, Sostenibilità Ambientale e Creazione di Opportunità per tutti.
E proprio alla lungimiranza dei comuni che aderiscono al progetto: “Tesori del Salento”, durante la conferenza stampa svoltasi con grande partecipazione nella stand ufficiale della Regione Puglia, organizzata e moderata dal direttore della rivista Spiagge: Carmen Mancarella, alla presenza della presidente del Consiglio della Regione Puglia Loredana Capone e dai sindaci: Giuseppe Margheriti (Erchie), Antonello Denuzzo (Francavilla Fontana), Toni Matarrelli (Mesagne), Cosimo Ferretti (Oria), Giovanni Allegrini (San Michele Salentino), Edmondo Moscatelli (San Pancrazio Salentino), Silvana Errico (San Vito dei Normanni), Giovanni Barletta (Villa Castelli) e Giuseppe Muri (funzionario del Comune di Latiano). In conferenza stampa i sindaci di Oria e di San Vito dei Normanni sono stati rappresentati rispettivamente dall’assessore al turismo e cultura Imma Torchiani e dal vicesindaco Antonio Santoro. Sotto l’unico a accattivante brand “Tesori del Salento” hanno presentato un itinerario ricco ed emozionante, straordinario non solo per monumenti, arte e cultura, ma anche per riti, tradizioni, grandi eventi ed eccellenze enogastronomiche, per offrire una vacanza ricca di emozioni e di esperienze indimenticabili per un turismo lento e consapevole. Infatti, ogni città riserva una sorpresa, di seguito scopriamo i loro Tesori.
ERCHIE, punta sul turismo religioso grazie alla presenza di una grande Santa: Santa Lucia. C’è anche il Santuario da dove sgorga acqua ritenuta miracolosa. Moltissimi fedeli vengono costantemente in pellegrinaggio e, servendosi dei cosiddetti milicchi (piccoli recipienti di terracotta), prendono l’acqua sorgiva che sgorga dalle rocce e si bagnano gli occhi. Nella cittadina il 19 marzo si svolge una festa molto sentita: la Festa di San Giuseppe con la Focara che chiude la lunga scia delle feste del fuoco in Puglia. Viene costruito un grande falò con i rami secchi dell’ulivo, che viene bruciato davanti al Santo in processione per annunciare l’arrivo della Primavera. Nello stesso giorno si svolge anche la festa delle Mattre di San Giuseppe, dove arrivano turisti da ogni parte del Salento e d’Italia per condividere questa festa e gustare i cibi della tradizione.
FRANCAVILLA FONTANA, situata al centro del Salento, perfettamente equidistante da Lecce, Brindisi e Taranto, può vantarsi di avere la cupola più alta del Salento che sormonta la Basilica pontificia del Santissimo Rosario, affacciata sulla piazza principale, all’interno riserva spettacolari altari barocchi ispirati al barocco romano. La città è famosa anche per i suggestivi Riti della Settimana Santa: il Giovedì Santo si possono incontrare per le vie i Pappamusci, devoti incappucciati che in coppia e camminando molto lentamente a piedi scalzi, visitano le chiese della città dove sono stati allestiti i Sepolcri. Straordinario è il Castello Imperiali, edificato nel XV secolo, considerato tra le dimore storiche più grandi del Sud Italia. Ormai è sempre più apprezzata la rassegna Francavilla Jazz, che, nata in sordina, sta riscuotendo sempre più consensi richiamando appassionati e cultori da ogni parte d’Italia.
LATIANO, è la Città dei Musei per eccellenza. Pur essendo una cittadina di soli 14mila abitanti, vanta cinque musei: il Museo delle Arti e tradizioni popolari, dove sono stati ricreati ambienti della civiltà contadina: dalle abitazioni alle botteghe artigiane; il Museo della Ceramica, Il Museo del Sottosuolo, dedicato a Parenzan, unico in Italia è il Museo della Farmacia e il Museo della Fondazione Petrosillo Ribezzi, che custodisce reperti archeologici di grande bellezza, ma permette anche di fare un excursus nella moda e nei costumi dei secoli scorsi. Latiano condivide con la vicina Mesagne il parco archeologico di Muro Tenente, dove si possono ammirare le vestigia dell’antica città messapica. La città è famosa anche per la sua pasta reale autentica divenuta De.co. (di denominazione comunale). Si tratta di dolcetti di pasta di mandorla, dai delicati colori pastello, ai quali le massaie danno le forme più disparate: fiori, frutta, ortaggi. Al confine si trova il paese Torre Susanna, dove è imperdibile una visita all’Azienda Tenute Bellamarina, per una degustazione dei suoi eccellenti vini.
MESAGNE, ha tremila anni di storia. Abitata sin dall’età preistorica, è stata la culla della civiltà messapica. Condivide con Latiano il sito archeologico di Muro Tenente, dove si possono ammirare le mura di cinta e i tracciati delle case abitate dagli antichi Messapi, gli abitanti della Terra in mezzo ai Due Mari, come li definiva lo storico Erodoto. Il sito è attraversato dalla via Appia, dichiarata patrimonio dell’Umanità Unesco, un riconoscimento che ha acceso i riflettori sulla nostra cittadina che sta investendo tanto sui progetti culturali.
Grazie al progetto Touch the History il Museo è fruibile anche dalle persone non vedenti.
Mesagne, dopo Lecce e Galatina, vanta anche la maggiore concentrazione di chiese barocche che si affacciano lungo le vie del centro storico. Nel tempo è divenuta una cittadina dove è piacevole vivere e soggiornare. Lo attesta l’aumento delle presenze turistiche che hanno determinato, di pari passo, l’aumento, sia in quantità che in qualità, delle attività dedicate alla ristorazione e alla ricettività che si distinguono per l’alto livello dei servizi offerti.
ORIA, si trova ai confini con le murge, lungo la Via Appia e può essere definita la Porta del Salento. In ogni suo angolo esprime una grande ricchezza architettonica, artistica e culturale, grazie alla sua storia millenaria, che affonda le radici sin dall’età messapica. E sul suo meraviglioso centro storico sventola la Bandiera Arancione, il più alto riconoscimento conferito ai Borghi, dal Touring Club. Imperdibile una visita al MAM, Museo dei Messapi, custodito nel settecentesco Palazzo Martini, dove è possibile ammirare i reperti archeologici rinvenuti in numerose campagne di scavo: in particolare quelle sul Monte Papalucio. Oria, con il suo imponente castello svevo, è molto legata anche alla grande figura di Federico II. In suo onore, sin dal 1967 viene celebrato il Palio dei Rioni: le prime due settimane di agosto cortei storici con musici, giullari, sbandieratori, eventi enogastronomici ispirati alla cucina medioevale. Per i golosi consigliamo una sosta nel centro storico per scoprire la scarpetta, un dolce di pan di spagna a forma di disco, glassato di zucchero che sembra sia nato dei Conventi delle suore benedettine. Che fanno di Oria una città ricca di storia, arte, cultura e prelibatezze enogastronomiche.
SAN MICHELE SALENTINO, la città del turismo lento. Un gioiello nel cuore dell’Alto Salento, nella sua parte più settentrionale, prossima alla Valle d’Itria e situata tra i due mari, Adriatico e Ionio. Noi siamo l’Altro Salento, così si definiscono gli abitanti, dove tradizione, memorie e umanesimo della pietra si fondono per regalare esperienze memorabili e uniche. Un Altro Salento, perché capace di offrire una dimensione del viaggio legata a un turismo lento e sostenibile. Ci sarà una ragione se nelle nostre strade non c’è nemmeno un semaforo. In questo borgo si trova un Salento autentico con prodotti turistici su misura, per esperienze intime e corali, ma anche spirituali, in ogni stagione, grazie al clima favorevole e a un’agenda ricca di appuntamenti significativi. Puntiamo ad avere il viaggiatore non consumatore, vale a dire il turista che si immerge nella vita del borgo, apprezzando i suoi ritmi lenti e la cordialità dei suoi abitanti. Siamo la meta ideale per l’ospite che ama la lentezza e cerca ristoro in contesti naturalistici. Un ristoro che diventa un’esperienza sensoriale a tavola, grazie a un agrifood eccellente e a un artigianato di qualità.
SAN PANCRAZIO SALENTINO, anche se è un piccolo paese, vanta una storia millenaria. Un borgo autentico dove si possono ammirare tracce di un importante insediamento dei Messapi, in località Li Castieddhi. La dolcezza dei vigneti, per gli ulivi e la fertilità della terra, attirava un numero sempre rilevante di abitanti, che sul finire dell’800 fu necessario costruire una Chiesa più grande, l’attuale Chiesa Madre, dedicata a San Pancrazio e a San Francesco d’Assisi. I vigneti ubicati nel suo territorio ricadono nella DOC Salice Salentino e la Cantina Cooperativa San Pancrazio Salentino, che producono i vini: Negroamaro, Primitivo, la Malvasia nera di Lecce e l’eccellente olio extravergine di oliva, che vengono esportati in tutto il mondo. Per gli appassionati delle feste dei patroni delle città, il 12 maggio San Pancrazio, Santo Protettore, spettacolari luminarie, bande e fuochi d’artificio e naturalmente cibi della tradizione, il 4 novembre San Francesco si festeggia la fine della vendemmia e l’inizio dei lavori invernali.
SAN VITO DEI NORMANNI, la città è famosa per tanti motivi tra questi conosciuta in tutto il mondo come la città della Pizzica di San Vito e il complesso rupestre di San Biagio, attraversato dalla via Traiana, riconosciuta con la Via Appia, Patrimonio dell’Umanità Unesco, La chiesa rupestre, interamente affrescata con le immagini dei Santi Orientali, riporta una scena che gli storici dell’arte definiscono unica al mondo, perché tratta dai Vangeli Apocrifi: la fuga in Egitto di Maria e Giuseppe, guidati da San Giovanni. Sorge in un complesso monastico, ricavato da una parete rocciosa lungo il Canale Reale, che venne abitato dai monaci bizantini tra il XII e il XV secolo. Tutta questa ricchezza e dedicata al turismo lento e consapevole dei Cammini lungo la Via Appia. Bellissimo è poi il centro storico, dominato dal Castello Dentice di Frasso, di origine normanna, uno dei pochi manieri ancora abitato e utilizzato per esclusivi eventi. La cittadina è finita sotto i riflettori della stampa internazionale per le sue eccellenze enogastronomiche preparate dal ristorante sociale XFood e la pasticceria Virgola, nati da un progetto di inclusione, dove lavorano giovani diversamente abili. Il patrono della città San Vito viene onorato con una grande festa civile la seconda settimana di luglio, dove non mancano le bande, le luminarie e fuochi d’artificio.
VILLA CASTELLI, si caratterizza per la sua stupenda gravina, incastonata nel cuore del centro abitato. Divenuta Parco naturale di interesse regionale, essa custodisce specie mediterranee rare e di incomparabile bellezza. Anche la sede del Comune è un bene storico: si tratta del Palazzo ducale, utilizzato come casina da caccia dai principi Carissimo. Al piano terra è possibile visitare il Museo archeologico, dove sono custoditi i corredi funerari rinvenuti nel sito archeologico della necropoli di Pezza Petrosa.
La città è conosciuta in modo particolare per la buona tavola, che qui è la massima espressione della Dieta Mediterranea, con prodotti a kilometro zero. Nel territorio locale sono attive importanti Aziende che hanno fatto della tecnologia il loro fiore all’occhiello per la produzione di eccellenti vini salentini e un olio extravergine esportati in tutto il mondo. Altra prelibatezza da non perdere sono i dolcetti di pasta reale, che, realizzati con mandorle e zucchero, richiamano viaggiatori curiosi e golosi da tutte le parti d’Italia e del mondo.
Jimmy Pessima
Foto di Jimmy Pessina e Carmen Mancarella