E’ di pochi giorni fa l’istituzione di “Capitale italiana del Vino” da parte dell’Associazione Nazionale Città del Vino che, a partire dal prossimo anno 2021, annualmente, nel segno di quello di Capitale europea della rete internazionale Recevin, costituirà una splendida opportunità per i territori del vino italiani per “valorizzare ricchezza, diversità, caratteristiche della cultura della vite e del vino dei territori italiani e l’impatto che questi elementi hanno su società, paesaggio, economia, gastronomia e patrimonio materiale e immateriale, per una migliore conoscenza”.
“Capitale italiana del Vino 2021 rappresenta una straordinaria occasione di visibilità del nostro territorio vitivinicolo, come quella decretata nel 2019 dal successo del progetto Sannio Falanghina”- ha sottolineato Teobaldo ACONE, Ambasciatore di Città del Vino, da decenni impegnato sul territorio dell’Irpinia, entroterra campano, per la promozione e valorizzazione delle realtà locali, durante il tavolo di confronto svoltosi sabato scorso presso il Comune di Taurasi, antico borgo irpino, cui ha aderito quasi la totalità dei 17 Comuni dell’areale Taurasi DOCG, in provincia di Avellino, segno tangibile dell’interesse all’iniziativa: Antonio Tranfaglia, Sindaco di Taurasi, promotore e capofila; Luigi De Nisco, Sindaco di Venticano; Giulio Belmonte, Sindaco di Pietradefusi; Salvatore Cogliano, Sindaco di Paternopoli; Marianeve De Rosa, vice Sindaco di Bonito; Maria Antonietta Belli, Sindaco di Montefalcione; Fabio Areniello, delegato, Consigliere di Lapio; Alessandra Carpinella, delegata, Assessore di Sant’Angelo all’Esca; Alessandro di Stasio, delegato Commissario di Luogosano; Teodoro Boccuzzi, vice Sindaco di San Mango sul Calore; Romolo Pasquariello, vice Sindaco di Fontanarosa; Giuseppe Lazazzera, vice Sindaco di Castelvetere.
“Il riconoscimento di tale titolo consentirebbe di valorizzare il paesaggio vitivinicolo dell’Irpinia”- ha continuato Acone – “promuovendo turismo del vino, cultura, tradizioni locali, gastronomia e sviluppo sostenibile sul territorio”
Presente anche il dott. Floriano Zambon, Presidente Nazionale di Città del Vino, che ha sottolineato l’importanza di far rete tra Istituzioni, aziende e produttori per il rilancio enoturistico dei territori, pianificando le misure urgenti e le strategie che occorrono a dare dignità, forza e valore a sacrifici e quotidiano impegno di lavoro sui territori. Quello del Taurasi è un bacino di risorse pressoché inesauribili, ma ancora troppo poco valorizzato e, dunque, conosciuto per poter trasformare le produzioni locali in concrete opportunità di crescita per tutti. “L’Irpinia con le sue DOCG, tra le più antiche d’Italia e d’Europa, può ambire a pieno titolo ad affermarsi quale distretto naturale del vino, conquistando visibilità e consensi in tutto il mondo. Capitale italiana del Vino rappresenta un’occasione preziosa per accendere i riflettori su questo territorio e farlo decollare come merita” – ha concluso Acone che, appena qualche giorno fa, a Montefalcione (AV), insieme al Sindaco d.ssa Maria Antonietta Belli, ha presentato l’istituzione del Laboratorio del Vino proprio della docg Taurasi.
Come aderire
L’iniziativa è tesa a dare slancio ai territori del vino per rispondere, anche attraverso questa iniziativa, alla crisi profonda determinata dalla pandemia.
La candidatura presuppone determinati requisiti (vedi elenco successivo), oltre l’invio, ogni anno, di un progetto con dettaglio di eventi, iniziative e progetti di rilevanza nazionale, basati su creatività, innovazione, sostenibilità, attenzione all’ambiente, coinvolgimento della filiera vitivinicola locale (aziende, consorzi, strade del vino, ecc.), nonché gli altri protagonisti della filiera enogastronomica e enoturistica.
Requisiti
Il Comune che intende candidarsi deve dimostrare:
- tradizione nell’organizzazione di eventi culturali e nella conservazione della cultura tradizionale della vite e del vino;
- sensibilità e responsabilità nella preservazione di risorse ambientali, paesaggistiche e naturali, adeguatamente rappresentata nel programma di attività ed eventi proposta nella domanda di candidatura.
- Coinvolgimento della comunità locale, incoraggiando la partecipazione attiva delle categorie sociali ed economiche e del volontariato invitandoli a partecipare alla realizzazione dei progetti
- impegno nello sviluppo e nell’attuazione di concrete iniziative innovative che mobilitano e dinamizzano tradizioni, cultura, conservazione del paesaggio, architettura e storia locali, con uno sguardo al futuro;
- sviluppare e mantenere nel tempo contatti con altre Città del Vino italiane, favorendo lo scambio di esperienze amministrative e di buona gestione del territorio, al fine di condividere interessi e progetti comuni.
La città candidata dovrà, attraverso le iniziative e i progetti pianificati, migliorare la qualità della vita dei suoi abitanti e favorire lo sviluppo sostenibile, rafforzando il collegamento delle aree rurali con le aree urbane, promuovere il dialogo e lo scambio di esperienze culturali, tecniche e buone pratiche tra i vari territori vinicoli regionali e nazionali, attorno al tema del vino e del mondo rurale.
Come partecipare
Condizioni di partecipazione:
- essere socio dell’Associazione Nazionale Città del Vino;
- essere in regola con il pagamento delle quote associative annuali;
- presentare un budget dettagliato di fattibilità che assicuri lo svolgimento delle attività previste e la realizzazione dei progetti.
Tra le attività “obbligatorie” richieste, la promozione del Concorso Enologico Internazionale Città del Vino presso le Aziende vitivinicole del proprio territorio, organizzare Calici di Stelle e l’annuale Convention d’Autunno delle Città del Vino durante la quale di norma si svolge l’Assemblea nazionale e organizzare la Giornata Europea dell’Enoturismo (novembre, Estate di San Martino).
Per la valutazione saranno tenuti in considerazione, tra i vari elementi, la capacità di comunicare il complesso degli eventi e dei progetti, la loro diversità, l’attenzione alla sostenibilità e alla cura dell’ambiente.
Importante sarà anche il coinvolgimento di partner (enti pubblici e privati, associazioni di categoria, volontariato, ecc.), la quantità di attività proposte durante l’anno e quelle attività, progetti e eventi creati appositamente per la candidatura che avranno carattere permanente, cioè che continueranno nel tempo dopo la chiusura del programma “Città Italiana del Vino” e che resteranno patrimonio della collettività, così come saranno valutati positivamente quegli interventi strutturali in funzione dei servizi enoturistici (punti informazione, uffici turistici, itinerari culturali, musei del vino, enoteche pubbliche comunali o regionali, etc.), che arricchiranno l’offerta del territorio.
La valutazione sarà a cura del gruppo dirigenti dell’Associazione Nazionale Città del Vino (Presidente e Direttore generale e i quattro Vice Presidenti in rappresentanza delle 4 macro aree nord, centro, sud, isole), affiancati da una professionalità tecnica esterna esperta di enoturismo.
Termine di presentazione della domanda:
La scadenza per la presentazione della domanda di candidatura a “Città Italiana del Vino 2021” è fissata al 30 settembre 2020 (invio documentazione richiesta all’indirizzo mail: segreteria@pec.cittadelvino.com).
La proclamazione avverrà in occasione della Convention d’Autunno della Città del Vino o comunque entro il 30 ottobre 2020 e avrà durata di un anno fino al 31 dicembre 2021.
Di seguito il Regolamento, la domanda e le linee guida (www.cittadelvino.it):
– http://cittadelvino.it/download.php?file=citta-italiana-del-vino-2021-regolamento_52.pdf
– http://cittadelvino.it/download.php?file=citta-italiana-del-vino-2021-domanda-di-partecipazione-candidatura_79.pdf
– http://cittadelvino.it/download.php?file=citta-italiana-del-vino-2021-descrizione-attivita-_28.pdf
Informazioni e/o comunicazioni:
Teobaldo ACONE – Città del Vino,
mob.348-7466963 aconeteobaldo@libero.it
Segreteria Città del Vino
Stefania Pianigiani – tel. 0577 353144 – pianigiani@cittadelvino.com
Carmen Guerriero