Intesa San Paolo affida allo Chef Marco Sacco i piani alti del grattacielo.
Intesa Sanpaolo ha affidato allo Chef Marco Sacco, due stelle Michelin la gestione diretta dei piani alti del grattacielo secondo un progetto imprenditoriale che lo vedrà a tutti gli effetti titolare.
L’offerta del ristorante, che manterrà i tradizionali 60 coperti, si baserà a cena su tre differenti proposte, ognuna di quattro o di sette portate, a seconda che si scelga la versione light o quella completa:
- un menu Piemonte
- un menu Mediterraneo
- uno menu Piccolo lago, che permetterà di conoscere e di assaporare alcuni dei più famosi piatti dell’omonimo ristorante due stelle Michelin sul lago di Mergozzo che la famiglia Sacco gestisce e dirige da oltre 40 anni.
L’offerta per il pranzo si baserà invece su cinque box (di cui quattro salati e uno dolce) tra cui scegliere.
L’obiettivo è quello di rendere l’esperienza accessibile a chiunque.
Analoga idea di accessibilità presiede lo spirito del cocktail bar che, per chi lo desidera, può trasformarsi in uno spazio di degustazione vera e propria in cui l’art mixology di Cinzia Ferro dialoga con la cucina di Sacco. Il know how di Cinzia, ovviamente, sarà a disposizione anche dei clienti del ristorante. In questa maniera nella formazione di Piano35 Cinzia si trasformerà in una sorta di “seconda punta” per tutte quelle occasioni in cui i piatti di Marco Sacco potranno essere preceduti o accompagnati da un cocktail realmente speciale.
La Banca organizza in questi ambienti, mostre e iniziative culturali, sotto la guida di Michele Coppola, Executive Director Arte Cultura e Beni Storici, nominato tra i consiglieri esecutivi di Intesa Sanpaolo Highline, la società che amministra gli spazi pubblici del grattacielo, tra cui l’Auditorium e i locali della serra bioclimatica.
Aperto nella primavera 2015, il grattacielo è a poco a poco entrato nel cuore dei torinesi come simbolo della città, come ha voluto testimoniare anche il Presidente di Intesa Sanpaolo Gian Maria Gros-Pietro durante la presentazione: “Il grattacielo Intesa Sanpaolo è un luogo aperto, centro propulsore di idee dove lavorano oltre 2000 persone che danno il loro contributo quotidiano alla crescita della Banca e del Paese.
Qui sono in forze la Banca dei Territori, cuore dell’attività creditizia del Gruppo, l’Innovation Center, fiore all’occhiello in tema di innovazione fintech, e il centro di formazione al settimo piano che accoglie a Torino ogni anno 1800 dipendenti da ogni parte d’Italia.
Grazie alla visione di Enrico Salza, le tecnologie di avanguardia per il risparmio energetico si sono rivelate felicemente anticipatorie rispetto alla strada intrapresa dal Gruppo. Le numerose attività culturali organizzate sono espressione del ruolo assegnato alla cultura dalla nostra Banca.
Il grattacielo rappresenta il legame imprescindibile con Torino, la città che ci vede sempre al suo fianco. Proprio qui abbiamo stabilito la sede del nostro polo assicurativo che sta avviando la sua attività con 1300 dipendenti di cui 500 nuovi assunti, la metà a Torino. L’annuncio di oggi, che prelude all’apertura ai torinesi e ai loro ospiti dei piani alti del grattacielo, conferma e ravviva ulteriormente questo legame”.
Sono 30mila le persone che nel 2018 hanno risposto con entusiasmo alle proposte culturali offerte da Intesa Sanpaolo. Ne ricordiamo alcune:
- l’esposizione dell’Adorazione dei Pastori di Juan Bautista Maíno dall’Hermitage di San Pietroburgo
- le letture su Fruttero & Lucentini e Italo Calvino,
- il ciclo la Storia passa da Torino di Alessandro Barbero
- le conferenze Immaginare il futuro con il premio Nobel per la pace Mohammad Yunus, il sociologo Sennett, il fisico Tonelli
- gli appuntamenti all’interno della programmazione dei grandi eventi cittadini tra cui Biennale Democrazia, Salone del Libro, MITO SettembreMusica, Torino Jazz Festival, Open House Torino.
“La prima volta che sono salito fin quassù, racconta Marco Sacco, istintivamente ho guardato il panorama e ho cercato le montagne che vedo ogni giorno dal mio Piccolo Lago, i miei punti di riferimento. Poi mi sono accorto di essere in un giardino e ho capito che c’è un filo invisibile che lega questo luogo a quello dove vivo, una specie di radice che si espande nel sottosuolo e che arriva fino a qui. Piano35 per me è proprio questo: un albero che affonda le sue radici nella medesima terra che calpesto ogni giorno da cinquant’anni”.
Al lounge bar, al 37esimo e ultimo piano, Marco Sacco ha chiamato la Barlady Cinzia Ferro, nome di prestigio nel mondo della miscelazione, la cui creatività è da sempre ispirata dalla sua passione per l’arte. Dall’autunno, la serra bioclimatica godrà inoltre di un ingresso e un ascensore dedicati.
Il coinvolgimento di Cinzia Ferro in qualità di bar manager del lounge bar non è stato casuale: anche lei, come Marco, è nata respirando l’aria del lago Maggiore, e come lui ha viaggiato e lavorato in giro per il mondo, per poi tornare a mettere radici nello stesso luogo da cui è partita.
Una sensibilità comune quella tra Marco e Cinzia che nasce da un rapporto simbiotico con l’acqua, i fiori e le erbe aromatiche. Proprio per questo la serra ambisce a essere qualcosa di più di una scenografia per diventare fonte di ispirazione, un vero e proprio giardino a 150 metri d’altezza che, incorniciando il panorama della città e delle montagne, entrerà in relazione con il sistema gastronomico di Piano35, dai piatti ai cocktail.
“Sono felice per questa nuova, affascinante e stimolante sfida, afferma Cinzia Ferro. Non ho mai guardato niente e nessuno dall’alto in basso, ma stavolta mi toccherà farlo. Guardo Torino da quassù, la sua arte, la sua storia, i suoi giardini, i suoi tramonti, e lo faccio con occhi di nuova e intrigante passione. Sono certa che diventeremo amiche e le do quindi appuntamento a settembre ….ah, dimenticavo! Il bere lo porto io!”
Alla presentazione è intervenuto anche Paolo Cuccia, Presidente di Gambero Rosso, partner di Intesa Sanpaolo in Imprese Vincenti, iniziativa dedicata alle migliori realtà imprenditoriali italiane, che ha sottolineato: “Gambero Rosso è da sempre concentrata nella ricerca e nel supporto alle eccellenze enogastronomiche del nostro Paese con attività in Italia e nei cinque continenti dove la cucina italiana è cresciuta, ma può ambire a ulteriori successi. La partnership con Intesa Sanpaolo nel programma Imprese Vincenti ci onora e ci motiva a raggiungere nuovi obiettivi ed essere presenti in questa importante iniziativa nella sede torinese della Banca ne è la prova”.
Marco Sacco, chef 2 stelle Michelin
Lo hanno ribattezzato lo “chef d’acqua dolce” perché è nato sulle sponde di un lago, e sulle sponde di un lago è diventato uno dei più importanti chef italiani. Marco Sacco, classe 1965, è figlio d’arte: papà e mamma, infatti, sono ristoratori e lui cresce, di fatto, dentro una cucina.
Sin da ragazzo decide di proseguire la tradizione di famiglia: diventerà cuoco, anzi chef stellato (come confida un giorno al padre).
Dopo mesi di gavetta in diversi ristoranti francesi e viaggi in tutto il mondo alla scoperta di materie prime, rientrato in Italia, prende in mano il ristorante dei genitori e in pochi anni lo porta al vertice della ristorazione italiana.
Nel 2004 per Il Piccolo Lago arriva la prima stella Michelin e, nel 2007 la seconda.
Nel 2008 ottiene il massimo punteggio sulla leggendaria Guida Veronelli.
Da anni collabora e offre consulenze a ristoranti di Hong Kong, Corea e Giappone.
L’ultima sua avventura è Castellana, il primo ristorante di Hong Kong che celebra l’alta cucina piemontese, inaugurato il 30 maggio scorso, dove Sacco firma il concept ristorativo, puntando dritto all’eccellenza di prodotti e preparazioni tipiche, realizzate con spirito e competenze moderni.
Testimone della nascita del Protocollo d’Intesa per la Valorizzazione all’Estero della Cucina Italiana di Qualità presso il Ministero degli affari Esteri al Palazzo della Farnesina, dal 2016 è consigliere dell’Associazione Nazionale Ambasciatori del Gusto, di cui è fra i promotori, che nasce con l’obiettivo di fare sistema per valorizzare il patrimonio culturale, agroalimentare ed enogastronomico nazionale sia in Italia sia all’estero.
Sorprendente, colorata e divertente, la cucina di Marco Sacco rispecchia il suo spirito avventuriero e la sua inesauribile curiosità.
Ingredienti attenti al valore delle materie prime, non solo italiane, e abbinamenti che scardinano la tradizione, si mischiano contaminati da mondi e da storie vissute nel territorio e all’estero. Un emozionante diario di viaggio nell’alta cucina, esperienza di gusti, elementi, preparazioni che assumono nuova identità nelle sue creazioni.
La cucina di Marco porta la firma del suo territorio, la Val d’Ossola, che comprende tutto il triangolo fra il Lago Maggiore e la Valgrande, l’area selvaggia più grande d’Italia.
Protagonista il Lago, con la L maiuscola, un habitat incredibile, che lo chef ama da sempre. Un territorio che gli sta particolarmente a cuore e che lo ha portato a fondare nel 2018 l’Associazione Gente di Lago e di Fiume che mira a fare sistema con imprenditori, pescatori, istituzioni, per promuoverne la bellezza e la sua materia prima: il pesce d’acqua dolce e le sue più differenti specie.
È sposato con Raffaella, che lui considera la vera anima del Piccolo Lago.
Paolo Alciati
Fonte Ufficio Stampa
Credit Photo Michele D’Ottavio