Il Belgio è molto più delle Fiandre e di Bruxelles
Infatti, al di là della fiammeggiante capitale europea e delle popolari Bruges, Anversa e le Fiandre, si trova questa bellissima regione francofona, inspiegabilmente sconosciuta, piena di gemme ispiratrici. La Vallonia è ricca di tradizione, cultura, arte e storia, ma vanta anche spettacolari paesaggi naturali che fanno da cornice ai suoi abbondanti fiumi e alle sue affascinanti città, perfette per una fuga con gli amici.
Dinant, “la perla del Mosa”
La bella Dinant, incastrata tra un’imponente roccia e il fiume Mosa, è tra le città più incantevoli del Belgio. Quando vedrete lo skyline dall’altra sponda del fiume, con l’imponente collegiata di Notre-Dame, la fila di colorati edifici neoclassici e la cittadella a picco sul mare, capirete perché è conosciuta come “la perla della Mosa”. Una cartolina da ammirare mentre si naviga tranquillamente lungo il fiume.
La Cittadella
Se i panorami della Mosa sono meravigliosi, quelli della cittadella non sono da meno. Ma prima di ammirare questo splendido balcone, vale la pena di esplorare le recinzioni fortificate, raggiungibili in funivia o, se si è in forma, salendo i 400 gradini della scalinata. L’attuale fortezza, costruita tra il 1817 e il 1821 sulle rovine di un castello dell’XI secolo, è oggi uno spazio museale dedicato agli eventi più importanti della storia di Dinant.
A volo d’uccello, dal belvedere della Cittadella, si può ammirare l’imponente struttura della collegiata di Notre-Dame. Tre navate coronate dal singolare campanile a bulbo, senza dubbio la sua caratteristica più evidente. La chiesa attuale è stata costruita su una precedente distrutta nel 1227 a causa della caduta di un enorme masso dalla scogliera. Vale la pena visitare l’interno con le sue belle vetrate del XV secolo e il portico romanico del XIII secolo, la parte più antica sopravvissuta.
La città del sassofono
Dinant ha il suo filo conduttore musicale. Adolple Sax, il famoso inventore del sassofono, è nato qui. Protagonista in ogni angolo, con i 28 sassofoni che decorano il ponte Charles de Gaulle, nel museo della casa natale, e ovviamente nel festival jazz che si tiene qui ogni anno. Un’ultima nota: non lasciate la città senza aver fatto una pausa su una delle terrazze che costeggiano le rive della Mosa per gustare una birra o, se siete golosi, la tradizionale couque de Dinant, un biscotto tradizionale fatto esclusivamente con farina e miele.
Namur: patrimonio, fragole e patatine fritte
Situata a circa 30 chilometri da Dinant, Namur è la capitale amministrativa della Vallonia, posizionata alla confluenza dei fiumi Mosa e Sambre. Quest’affascinante città universitaria è rinomata per le sue squisite fragole Wépion e per essere la culla delle celebri patatine fritte. Secondo un’antica leggenda, durante un rigido inverno in cui il fiume Mosa era ghiacciato, impedendo agli abitanti di pescare, decisero di sostituire il pesce fritto con patate tagliate a forma di pesce. Nacque così questo tradizionale contorno, divenuto un vero must nella gastronomia belga.
La Cittadella, eretta su una vasta rete di gallerie sotterranee che Napoleone definì “il termitaio d’Europa,” costituisce il gioiello di Namur e una tappa imperdibile insieme al suo centro. Questa zona, vibrante e ricca di negozi, caffè e ristoranti, vanta un complesso architettonico che include la maestosa cattedrale Saint-Aubain, uno splendido tempio barocco costruito tra il 1751 e il 1767 da Gaetino Pizzoni; il Teatro Reale, un magnifico edificio del XIX secolo; lo spazio culturale Delta e, naturalmente, il Beffroi o Torre Saint-Jacques, dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1999.
Tournai, la città dei cinque campanili
Questa città, sulle rive della Schelda, con i suoi 2000 anni di storia è una delle più antiche del Belgio. Vanta diversi gioielli architettonici, tra cui la celebre torre campanaria o Beffroi del XII secolo e la cattedrale di Notre-Dame con i suoi cinque campanili, entrambi inseriti nei siti patrimonio Unesco.
La Grand Place è l’altra attrazione principale di Tournai, con i suoi splendidi edifici come la Halle aux Draps, un ex mercato dei tessuti, la Conciergerie des Halles e la chiesa romanica di Saint Quentin.
Mons, la città del Doudou
E per finire Mons, capoluogo della provincia dell’Hainaut. Una città di poco più di 90.000 abitanti, accogliente e ricca di angoli suggestivi, perfetti per passeggiare. La Grand Place, con le sue terrazze e i suoi caffè, è un buon punto di partenza. L’attrazione principale è senza dubbio il Municipio, un magnifico edificio in stile gotico, costruito nella seconda metà del XV secolo e sormontato da un campanile barocco aggiunto successivamente. È proprio in questa piazza che ogni anno si svolge la leggendaria battaglia tra San Giorgio e il drago, uno degli eventi più importanti delle tradizionali feste della Ducasse de Mons o Doudou, feste che affondano le loro radici nel XIV secolo, riconosciute dal 2005 come Patrimonio Culturale Immateriale dell’UNESCO.
Pochi passi ci separano dall’unico Beffroi, barocco del Belgio. Una torre di guardia alta 87 metri, riconosciuta anche dall’Unesco, è un vero e proprio simbolo della città. Un altro luogo emblematico è la collegiata di Sainte Waudru, un imponente tempio in stile gotico-brabantino il cui interno vanta oltre alle vetrate del XVI secolo e a una splendida collezione di statue in alabastro dello scultore Jacques du Broeucq, anche le reliquie del santo patrono. Queste vengono portate in processione durante le feste di Doudou sulla cosiddetta Car d’Or, una carrozza barocca riccamente decorata.
Passeggiando per le sue strade acciottolate, ci si rende conto che Mons è un vero e proprio museo a cielo aperto. Da quando è diventata Capitale europea della cultura nel 2015, molte delle sue facciate sono state utilizzate come tele improvvisate su cui gli artisti hanno dipinto le loro opere. Questa mostra permanente di circa 60 opere può essere visitata lungo il percorso l’art habite dans la ville.
La città ospita alcuni dei musei più interessanti della regione. Uno di questi è Le Mundaneum, uno spazio dedicato a Henri La Fontaine e Paul Otlet (due giuristi belgi della fine del XIX secolo) e al loro lodevole obiettivo di raccogliere e classificare, attraverso un rivoluzionario sistema di schede bibliografiche, tutto il sapere del mondo. Non solo miravano a riunire tutto il sapere umano, ma cercavano anche di diffonderlo per migliorare le relazioni internazionali e realizzare così un mondo migliore. Un progetto noto come “Google di carta”.
Le Grand Hornu
A circa 15 minuti dal centro della città si trova Le Grand Hornu, un ex complesso minerario costruito da Henri de Gorge tra il 1810 e il 1830. Questo gioiello europeo di urbanistica funzionale, costruito in stile neoclassico, riuniva in una vasta area officine, uffici, alloggi per operai con giardino privato, residenze per i dirigenti, una scuola, un ospedale, una biblioteca e persino una sala da ballo.
Per più di un secolo è stato il simbolo dell’industria carbonifera della regione e anche un importante laboratorio tecnologico. Quando cessò l’attività nel 1954, il sito fu abbandonato. L’architetto Henri Guchez lo salvò dalla demolizione dopo aver acquistato il complesso nel 1971. Oggi, dopo diverse fasi di ristrutturazione, Le Grand Hornu è diventato uno dei punti di riferimento culturali del Belgio dedicati alla creazione contemporanea e dal 2012 è stato inserito nella lista dei patrimoni Unesco.
La casa di Van Gogh, le origini di un artista
Pochi sanno che, prima di essere un pittore, Vincent Van Gogh era un predicatore. Nel 1878, il maestro olandese visse per alcuni mesi a Cuesmes, una piccola città vicino a Mons, dove, ispirato dalle dure condizioni della popolazione locale, realizzò i primi disegni e schizzi che determinarono il suo futuro artistico. La casa-museo di Van Gogh a Colfontaine è una visita essenziale per scoprire le origini della nascita di Van Gogh come artista.
Abbazia di Villers, il “place to be” di Victor Hugo
Concludiamo il nostro viaggio in un luogo d’eccezione: l’abbazia di Villers, nella piccola città vallone di Villers-la-Ville, a circa 30 minuti di auto da Bruxelles. Gli ipnotici resti di questo straordinario complesso architettonico cistercense, con oltre otto secoli di storia, sono considerati tra i più grandi e belli d’Europa.
Fu fondata nel 1146 da un piccolo gruppo di monaci dell’Abbazia di Clairvaux su un terreno donato da Gauthier de Marbais. I lavori di costruzione si protrassero per decenni, fino al XIII secolo. Durante questo lungo periodo, l’abbazia godette di fama e influenza e il suo dominio copriva un’area di circa 10.000 ettari. Qui vissero fino a cento monaci e trecento laici.
La guerra delle Fiandre e la Rivoluzione francese contribuirono al suo declino e fu definitivamente abbandonata nel 1796. Il XIX secolo le regalò un nuovo periodo di splendore, quando divenne il luogo di ritrovo dei romantici europei. Il drammaturgo francese Victor Hugo la visitò fino a cinque volte. Si dice che i sotterranei del complesso abbiano ispirato alcuni passaggi del suo romanzo più famoso, Les Miserables.
Silvia Donatiello
Info: www.visitwallonia.be