La Cantina di Quistello è tra le prime realtà enologiche mantovane ad aver ottenuto il Certificato Equalitas “Modulo Organizzazione Sostenibile” a riprova del forte impegno di questi anni
Dunque una realtà cooperativa che considera la tradizione una innovazione, proprio quell’innovazione che la conduce verso il futuro sia prossimo che di lungo periodo. “Salubrità” nella conduzione dei vigneti con l’uso di tecniche mirate al rispetto dell’ambiente e del consumatore ovvero sia ottenere uve con il più basso tenore di residui chimici da trasformare in un vino sempre più salubre. Altro valore che la cooperativa persegue è quello etico a 360 gradi coinvolgendo gli attori della filiera in modo diretto e indiretto. La Cantina Sociale di Quistello è costituita da un gruppo di soci che lavorano con impegno e dedizione per raggiungere un obiettivo comune: quello di garantire sempre la genuinità del prodotto al consumatore finale. Per questo, ciascuno di loro segue sistemi di lotta guidata integrata a basso impatto ambientale. La Cantina Sociale di Quistello, si è affermata nel territorio per la qualità dei propri vini, ovvero del Lambrusco Mantovano e del Lambrusco di Quistello. Gli sforzi per assicurare il miglior vino hanno portato, negli anni, alla vittoria di numerosi premi e riconoscimenti di grande importanza.
Un elemento di valore del vino deriva dal suo stretto legame con il territorio di origine, il quale viene esplicitato e garantito dai marchi di denominazione di origine ed indicazione geografica tipica e/o protetta. Tale legame esprime, invero, l’unicità del prodotto, derivante dall’identità territoriale (place-identity), composta da fattori tangibili ed intangibili presenti sul territorio, i quali, se enfatizzati dal punto di vista strategico, sono in grado di rendere visibili prima e riconoscibili poi siffatti prodotti, fino a raggiungere la notorietà. Sono, infatti, le tradizioni, gli usi, i costumi, la storia, la cultura, le condizioni pedoclimatiche e paesaggistiche ed i metodi di produzione esistenti e consolidatisi nel tempo nel luogo di origine di un prodotto, gli elementi che rendono possibile la creazione di un valore, di un vantaggio competitivo per le produzioni agroalimentari. Questi fattori, in realtà, sono rappresentativi tanto del patrimonio che insiste su di un territorio, inteso come giacimento produttivo, quanto del connubio fra il prodotto ed il luogo di origine, il cosiddetto legame brand-land.
Per riuscire in tale intento, è indispensabile comunicare il territorio produttivo di appartenenza come un asset fondamentale, alla luce di una prospettiva di radicalizzazione, ovvero ancoraggio e dedizione alla preservazione e valorizzazione del precipuo ambito geografico.
Così, l’obiettivo è quello di creare un messaggio incentrato sul valore esistente ponendo enfasi sullo stretto legame con il territorio di origine: in questi casi, i luoghi sono intesi come insieme di caratteristiche pedoclimatiche, ma anche storico-culturali, in grado di rendere il prodotto unico, distinguibile e non replicabile e conferire quindi una qualità che necessariamente rende automatica l’associazione “terroir”, “brand” e prodotto.
Inoltre, si deve tenere in considerazione che la comunicazione si esplicita come un insieme di attività attraverso cui i potenziali clienti sono informati sull’esistenza dell’offerta e, attraverso la presentazione di questa offerta si cerca di invogliare il cliente ad adottare un certo comportamento. La comunicazione ha assunto un ruolo fondamentale per il successo delle strategie di marketing e dell’incisività dei messaggi che si vogliono diffondere.
L’uso della leva della comunicazione, serve ad amplificare le scelte relative al prodotto, a presentare e ad ampliare i contenuti dell’offerta, a sottolineare i vantaggi e benefici che essa può erogare rispetto ai concorrenti. In quest’ultimo caso, si parla anche di promozione. Per una maggiore efficacia, le imprese devono essere in grado di utilizzare in modo appropriato questa leva e individuare gli strumenti giusti per raggiungere il segmento target.
La scelta del canale di comunicazione dipende soprattutto dalle caratteristiche del prodotto che l’impresa intende offrire, dalle caratteristiche del mercato di riferimento e dalle caratteristiche del mezzo di comunicazione. In passato, le campagne di promozione delle imprese vitivinicole erano mirate soprattutto a intermediari commerciali, mentre oggi, l’impiego della tecnologia (in particolare della rete internet attraverso i social media), della stampa specializzata, del turismo eno-gastronomico, delle fiere specializzate, ha moltiplicato i contatti diretti tra produttori e consumatori. Il canale web è molto utilizzato per la commercializzazione dei vini ed è divenuto uno strumento molto potente in grado di raggiungere un vasto pubblico. Un’altra forma di comunicazione molto efficace che sta prendendo piede negli ultimi anni è il turismo enogastronomico che consiste nel dare l’opportunità al consumatore di apprezzare il prodotto direttamente in azienda. In questo caso, entra in gioco la tecnica dell’ospitalità specie per aziende che possono utilizzare strutture rurali storiche di notevole fascino che costituiscono un vantaggio competitivo di notevole importanza.
Di notevole importanza gli eventi organizzati ad hoc per focalizzare l’attenzione sulla Cantina Sociale Cooperativa di Quistello con l’obiettivo di svolgere attività di promozione e, di conseguenza, la commercializzazione dei prodotti proposti.
Redazione Centrale TdG