Il mercato si muove velocemente e una realtà come quella della Cantina di Quistello deve essere attenta a cogliere questi mutamenti
La Cantina Sociale di Quistello si fregia di un prodotto d’eccellenza ovvero di quel Lambrusco Mantovano che deriva dalla terra e dal lavoro degli oltre 120 soci che, conferendo mediamente 40.000 quintali di uva, contribuiscono ad una produzione che varia dalle 600.000 alle 700.000 bottiglie; numeri che fanno della Cantina quistellese un riferimento per tutto l’Oltrepò della provincia mantovana.
Dalla vite alla bottiglia
La cooperativa quistellese ribadisce la qualità della sua filiera anche attraverso una Certificazione come quella di Equalitas. Sostenibilità la parola chiave, non solo ambientale ma anche etica ed economica. Inoltre tale percorso è stato proseguito estendendolo a tutti i Soci della filiera: dal campo fino alla bottiglia.
Questo avviene su tutte le etichette; una scelta radicale e rigorosa ritenuta necessaria per dare un valore aggiunto a tutti i prodotti, al processo che sta dietro e anche al territorio.
Il mercato vitivinicolo è in continua evoluzione per affrontare le sfide del futuro, questa è la principale di tante iniziative che la Cantina quistellese porterà avanti per far conoscere ai consumatori la qualità e le tipologie dei vini.
Il nostro lambrusco è pronto per le sfide del mercato, degustazioni per coinvolgere il consumatore
Il consumo del vino negli ultimi anni è cambiato. Il mercato si muove velocemente e una realtà come quella della Cantina di Quistello deve essere attenta a cogliere questi mutamenti. Aldilà della sempre più complicata situazione geopolitica che influisce soprattutto sulle vendite all’estero, ci sono altri fattori che hanno influenzato il consumo: dalla quasi tolleranza zero dei controlli stradali fino alla tendenza che vede un apprezzamento sempre più marcato per i cocktail, dove il vino è presente ma in quantità minime. Situazioni che spostano le preferenze dei consumatori verso i vini a bassa gradazione: il nostro Lambrusco rientra tra questi e dunque abbiamo una solida base su cui lavorare.
Educare e coinvolgere
Come? Educando il consumatore alle caratteristiche del prodotto, spiegandogli che un vino come il nostro, se consumato coscienziosamente, non fa male, anzi! E sostenendo una serie di iniziative che ormai hanno sempre più successo come la manifestazione annuale “Cantine Aperte” a cui aderiamo o i percorsi di degustazione dedicati ai piccoli gruppi fino alle serate-evento che attraggono sempre più persone interessate sì al vino, ma anche a esperienze diverse che la Cantina propone.
L’interesse verso prodotti di qualità come il nostro non manca: lo certificano i numeri di traffico sui nostri canali social e web in costante incremento. E’ importante intercettare questo interesse.
Redazione Centrale TdG