E’ la prima cantina dell’Oltrepò per produzione di bollicine con 170.000 bottiglie di spumante. Fondata nel 1893 a Torricella Verzate (PV), Monsupello ha avuto la propria spinta propulsiva nel 1959 grazie al grande lavoro di Carlo Boatti che ha saputo produrre vini capaci di vincere grandi premi. Carlo Boatti ha selezionato le migliori particelle in Oltrepò costruendo un grande vigneto di oltre 50 ettari di proprietà, risorse di valore che forniscono più della metà del fabbisogno di uva, a garanzia dell’autonomia e della sostenibilità dell’azienda familiare.
Al primo posto per Monsupello ci sono ambiente e biodiversità: l’eccellenza si raggiunge con pratiche di inerbimento e di sovescio in vigna, seminando leguminose e restituendo al terreno elementi nutritivi e azoto per incrementare la sostanza organica e generare costante attività biologica nel suolo.
Protagonista della produzione è il Pinot nero, per i cru di Monsupello il vitigno iconico. Monsupello produce vini agili e di slancio, che non dimenticano la leggerezza, lo stile contemporaneo e la convivialità, grazie alle infinite combinazioni con i piatti in abbinamento. A portare avanti la grande eredità di Carlo Boatti, i figli Laura e Pierangelo, la mamma Carla – LaCarla o “mamma”, come viene chiamata affettuosamente dai dipendenti – insieme a una squadra di oltre 20 persone.
E ora, festeggiati i 130 anni, i fratelli Boatti e la mamma Carla sono pronti ad andare oltre, guidando Monsupello a nuovi traguardi. Infatti lo chef de cave, Pierangelo Boatti, avrà al suo fianco Stefano Torre, già presente in azienda da tempo, e oggi direttore enologo, affiancato a sua volta da Federico Fermini, enologo già al lavoro con Torre. Insieme lavoreranno per rendere sempre migliore la produzione, che ha costantemente puntato a una qualità elevata, alla cura delle vigne e della produzione in cantina e alla ricerca di vini che sappiano raccontare una storia. Tra gli obiettivi anche la crescita della superficie vitata e lo sviluppo di un nuovo prodotto, una bollicina di Pinot nero in purezza a testimonianza che è il vitigno iconico per questo territorio e per l’azienda.
Monsupello può contare oggi su oltre 50 ettari di vigneti di proprietà, coltivati per avere basse rese di uva ad ettaro. La vendemmia manuale, esclusivamente in cassetta da 18 kg, e le rese uva/vino inferiori al 45% sono l’impegno che Monsupello porta avanti per presentare vini strutturati e armonici che possano dare al consumatore sempre nuove emozioni. Un progetto di sostenibilità ambientale, portato avanti anche con il supporto dell’agronomo Giovanni Bigot, che certifica la qualità elevata dei vigneti.
Oggi in Monsupello si impiegano il Pinot nero spumantizzato, il Pinot nero vinificato in rosso e i vitigni più importanti allevati nel territorio, come la Croatina, il Riesling Renano, i grandi bianchi come Sauvignon, Chardonnay, Muller Thurgau, senza dimenticare le bacche nere internazionali come Merlot e Cabernet Sauvignon. I prodotti proposti sono 7 spumanti metodo classico, 7 vini bianchi, 1 vino rosé, 15 vini rossi, 3 vini dolci. La distribuzione è al 95% sul mercato italiano e privilegia le enoteche e il canale Horeca, attraverso una rete commerciale creata da Pierangelo Boatti in oltre 30 anni, che vanta 120 agenti in tutta Italia.
Monsupello racconta quindi la storia dell’Oltrepò Pavese, non solo con gli spumanti, ma anche con i vini bianchi e i rossi, che sono il segno delle caratteristiche di questo territorio, come il Podere La Borla, scelto per creare la speciale bottiglia celebrativa dei 130 anni, dedicata a Carlo Boatti.
Un assemblaggio prodotto solo nelle migliori annate con 60% Barbera, 35% Croatina, 5% Pinot Nero. Dal bel colore rosso rubino carico con riflessi granata, ha un bouquet estremamente fine ed elegante, caratteristico del Pinot Nero, con sentori di frutti rossi, ribes e fragola in primis e gradevoli frutti di bosco, seguiti da una bella speziatura e una nota vanigliata dovuta al passaggio in barriques. In bocca è ampio, ben strutturato e vellutato con tannini equilibrati, discreta sapidità e lunga persistenza finale. A sua ulteriore valorizzazione c’è una simpatica frase che Luigi Veronelli disse a Carlo Boatti dopo aver posato per un ritratto eseguito dal maestro Mario Donizetti, famoso pittore e ritrattista: “Se avessi bevuto un calice del tuo Podere La Borla, forse avrei anche sorriso”.
Il progetto di accoglienza e sostenibilità sociale – Monsupello è anche un progetto allargato, di accoglienza in cantina, di progetti sostenibili e di contaminazione con le altre arti, come la musica e la danza, che simbolicamente si affiancano all’arte di produrre vino. Laura Boatti, direttrice creativa, segue le attività di promozione del prodotto ed è l’animatrice del progetto “Sprigionato”, che ha visto l’azienda lavorare a stretto contatto con l’Associazione Terre di Mezzo – fondata da don Pietro Sacchi, parroco di San Pietro a Voghera – aiutando e coinvolgendo studenti e “sprigionati”, ovvero persone che vivono una condizione di detenzione nel supercarcere di Voghera. Nel 2023 hanno realizzato la prima vendemmia all’insegna della sostenibilità sociale. I vini oggi disponibili sono Muller Thurgau e Sauvignon e il progetto prosegue con la presenza in azienda di persone alle quali è stata data una seconda possibilità.
Tra le novità del 2024 anche i lavori in cantina, che renderanno Monsupello ancora più accogliente e ospitale per i visitatori. Perché a volte, per scoprire dei piccoli paradisi, non serve andare lontano.
Azienda Agricola Monsupello
- Via San Lazzaro 5 – Torricella Verzate (PV)
- Tel. 0383 896043
- www.monsupello.it
Redazione Centrale TdG