
Fil rouge della struttura è il rispetto totale della natura in tutte le sue forme, che rende la Tenuta Moreno così amata dai suoi ospiti, anche internazionali: i ristoranti, l’Aranceto e Sallentia, propongono una cucina organica tipicamente pugliese ma con tocchi rielaborati e inattesi, in cui le materie, per lo più provenienti dall’orto biodinamico all’interno alla masseria, sono le vere protagoniste.
Una curiosità: in attesa di ricrearvi un’area “eco-privé”, per poter cenare nella privacy più totale, l’orto della Tenuta Moreno diventa uno spazio aperto anche agli ospiti, che possono partecipare attivamente anche cogliendo gli ingredienti che lo Chef Vincenzo Elia cucinerà in seguito per loro.

Dall’orto alla tavola, quindi, con materie prime freschissime. Come il fico, proveniente dalla coltivazione di quaranta varietà di alberi di origine mediterranea che spiccano all’interno della masseria e che da giugno a dicembre donano gustosissimi frutti. La Spa, dove si respira lo stesso amore per la natura, grazie alle ampie vetrate su cui si affaccia e ai materiali naturali utilizzati per la sua realizzazione, fa propri alcuni elementi che caratterizzano il paesaggio locale.
Tra questi, le erbe aromatiche dell’orto, il fico e l’olio extravergine d’oliva della vicina Riserva Marina di Torre Guaceto: ingredienti sapientemente utilizzati e anche armonizzati tra di loro, affinché tutto sia studiato per far immergere l’ospite nelle suggestioni locali.
Il menu trattamenti, che già offre alcuni rituali Signature dedicati al fascino naturale del Salento e la beauty line
TENUTA MORENO Masseria&Spa C.da Moreno – 72023 Mesagne (BR) T. +39 0831 774960 – F. +39 0831 721487 info@tenutamoreno.it – tenutamoreno.it

Il legame con il territorio si estende anche nelle relazioni quotidiane e nelle abitudini sane: la Tenuta Moreno Masseria & Spa è organizzata secondo criteri di gestione nel pieno rispetto della certificazione Ecolabel, minimizzando gli impatti ambientali grazie alla centrale termica a biomassa, contribuendo allo sviluppo economico della comunità locale, come la collaborazione con il presidio Slow Food nato per tutelare il celebre Fico Mandorlato di San Michele Salentino.
Paolo Alciati
Fonte: Uff. Stampa