Il territorio piacentino offre a chi lo percorre un affascinante panorama punteggiato da antichi monasteri e splendide abbazie, emozionanti castelli e antiche residenze, patrimonio autentico di testimonianze romaniche e borghi medievali mescolati ad aspetti naturali ed ambientali che ne fanno una delle zone più apprezzate e frequentate dell’appennino emiliano.
Torre Fornello, di cui se ne conosce l’esistenza sin dal 1028, grazie ad un lascito del Diacono Gerardo ad una nobile famiglia piacentina, si trova nel cuore della Val Tidone, vasto comprensorio vitivinicolo situato all’estremo occidentale della provincia di Piacenza, crocevia tra Emilia, Lombardia e Piemonte.
Prima fornace e poi di proprietà dei Sanseverino, Principi di Napoli, prende il nome dalla torre di difesa eretta nel 1400. Nel 1972 viene acquistata dalla famiglia Sgorbati, viticoltori del luogo che implementano i vigneti nell’immediato circondario fino ad arrivare ad una estensione di 60 ettari.
Nel 1998 Enrico Sgorbati, amante dell’arte a tal punto da rendere Torre Fornello una galleria a cielo aperto e in continuo fermento, dà il via alla ristrutturazione dell’antico complesso rurale ed alla costruzione di una nuova cantina per la produzione di vini di assoluta eccellenza e grande personalità.
Attraverso una grande passione per questa terra, proseguendo la lunga tradizione di famiglia di vignaioli e grazie all’esperienza di tecnici professionisti, ottiene ottimi risultati a livello viticolo.
Le uve provengono solo da vigneti di proprietà per il massimo controllo qualitativo e sono vinificate direttamente nella cantina dotata delle più avanzate attrezzature enologiche che, assieme alle storiche cantine per l’affinamento e invecchiamento dei vini, conferiscono a questa azienda un’identità moderna ma con antiche radici, nel rispetto della tipicità e della tradizione.
La vinificazione avviene con metodologie d’avanguardia, con pressatura soffice grazie alla pressa a polmone, fermentini termocondizionati per la macerazione, centrifuga per la pulizia dei mosti base, vasche di stoccaggio termocondizionate e imbottigliamento isobarico. Ogni lavorazione viene effettuata in assenza di ossigeno, tramite un generatore d’azoto che ottimizza le condizioni di conservazione senza, quindi, additivi e conservanti aggiunti in scrupolosa osservanza dei criteri di produzione biologica.
L’affinamento e la conservazione dei vini avviene in barriques e tonneau di Allier nelle storiche cantine del 1400-1600, compreso gli spumanti metodo classico con permanenza sui lieviti fino a 50 mesi.
Il risultato, per le tre tipologie di questi ultimi, è sorprendente: un Brut con 90% Chardonnay e 10% di Pinot nero, un Pinot Rosé di un colore lieve come una carezza rosa ed un Extra Dry ottenuto da un 10% di Malvasia di Candia aromatica e dal 90% di Marsanne, un uvaggio portato in Italia dalle truppe di Napoleone. Bollicine eleganti, fini e persistenti, vini fragranti, intensi, dai ricchi profumi, con interessanti sapidità e intriganti acidità che stimolano il ripetuto assaggio.
Questa è però terra di Croatina o, come viene chiamata da queste parti, Bonarda che, grazie al terreno argilloso di queste colline, emerge nella sua massima espressione e che viene vinificata in purezza o assemblata alla Barbera per dar vita al piacevole e versatile Gutturnio, vino nominato già in un dialogo con Cicerone, troppo spesso etichettato come facile, soprattutto nella versione frizzante, ma che, dopo affinamento in legno, presenta innumerevoli e pregiate sfaccettature grazie ai morbidi tannini e ai sentori speziati che ne caratterizzano il bouquet. In questa Azienda vengono privilegiate le tipologie “Riserva” e “Superiore” ed una versione frizzante per quest’ultimo mentre il Bonarda viene presentato sia in versione ferma sia frizzante.
Ma a Torre Fornello si ottengono grandi risultati anche con i vini bianchi, in versioni ferme e frizzanti con metodo Charmat, secchi e dolci, dagli internazionali Sauvignon e Chardonnay, agli autoctoni Ortrugo e Malvasia. E proprio da quest’ultima è stata ottenuta una vera “perla”, il Malvasia dei Colli Piacentini DOC “UNA”, ricavato dalla Malvasia di Candia aromatica coltivata in biologico e vinificata con acini botritizzati raccolti a dicembre.
Il colore dorato limpido ed intenso è la porta di ingresso ad una sensazione magica ed invita ad accostare il naso al bicchiere per inebriarsi con un caleidoscopio di profumi che emergono anche al palato: l’asprigno dell’albicocca secca, il dolce della pesca, il frizzante degli agrumi canditi, il delicato miele ma anche il caratteristico sentore di camomilla e il balsamico e pungente della menta per chiudere con l’impronta della botritis che nobilita questo dorato nettare maturato 18 mesi in barrique.
Curiosa è anche la storia di Una, nato dalla collaborazione tra Enrico Sgorbati, mente, braccio e cuore di Torre Fornello e Roberto Gazzola patron del Ristorante stellato La Palta di Borgonovo di Val Tidone, nella cui cucina si esprime ad alti livelli Isa Mazzocchi, sua moglie, timida tra i commensali ma ben determinata tra i fornelli, con piatti di squisito equilibrio e creatività, storia ben espressa sulla originale etichetta, altra grande passione di Enrico, che riporta questa significativa frase di Roberto dedicata a questo eccellente vino: “Una vigna, una varietà, una vendemmia, una mano, una bottiglia racchiude un pensiero”.
Paolo Alciati