Sarà stappata giovedì 1 ottobre la prima bottiglia del Vino di Cupramontana De.Co. La denominazione comunale istituita dal Comune dell’alta Vallesina (Marche, in provincia di Ancona) tre anni fa apre le porte al suo prodotto più pregiato. Riferendosi infatti a Cupramontana non si può evitare di pensare subito al suo vino e, in particolare, al Verdicchio dei Castelli di Jesi, che in questa zona ha trovato una terra vocata all’eccellenza. Tutelare la peculiarità e la qualità della produzione enologica locale, riconducendola al patrimonio enogastronomico con cui condivide una precisa identità territoriale, storica e culturale è l’obiettivo di questo nuovo passo che vede coinvolte una decina di aziende vitivinicole produttrici oltre al Comune. Il Vino di Cupramontana entrerà in un registro dei prodotti che annovera già il Coniglio in porchetta, il Vino di visciole, l’Olio extravergine d’oliva, il Sugo (ragù) alla papera e il formaggio Pecorino.
La Denominazione Comunale Cupramontana è un progetto di filiera corta e agricoltura locale: in linea con la visione del suo inventore Luigi Veronelli, questo strumento è una vera e propria carta d’identità di prodotto, che lega quest’ultimo al luogo storico d’origine. Per il Verdicchio locale la nascita della De.Co. Vino di Cupramontana è, da un lato, un ritorno alle origini e, dall’altro, un percorso rivolto al futuro, che mira a valorizzare pienamente questa produzione tipica in un mercato sempre più alla ricerca di vini autoctoni di elevata qualità. Prima dell’avvento del disciplinare del “Verdicchio dei Castelli di Jesi”, infatti, era comune sentir parlare di “Verdicchio di Cupramontana”, a riprova dell’importanza del territorio cuprense e dell’eccellenza enologica delle colline dell’antico Massaccio. Da qui è nata l’esigenza di salvaguardare il legame originario tra questo vino e il Comune dell’alta Vallesina, promuovendo un lavoro di mappatura delle principali zone vinicole che ha richiesto un lungo lavoro di analisi scientifica del territorio, attraverso il quale è stato possibile ricostruirne le peculiarità geologiche, idriche e agronomiche, ma anche storiche e culturali, che si ritrovano dentro al bicchiere. Grazie allo studio è stato possibile identificare sei diverse zone di produzione all’interno del territorio comunale, unite da una chiara identità territoriale e distinte da peculiarità ambientali e climatiche che caratterizzano il profilo organolettico dei vini prodotti.“Il percorso di mappatura, molto accurato e impegnativo, – afferma il Sindaco di Cupramontana Luigi Cerioni – ha permesso di individuare in modo rigoroso differenze in parte sconosciute e in parte solo percepite ma ancora prive di una base scientifica, consentendo al tempo stesso di far emergere un’identità chiara e riconoscibile del Vino di Cupramontana. La De.Co. non nasce per sostituirsi o porsi in contrapposizione alla Denominazione di origine “Verdicchio dei Castelli di Jesi”, ma vuole essere una garanzia per chi cerca il nostro vino più rappresentativo, conoscendo il valore aggiunto di questo territorio e della sua produzione. Ogni bottiglia prodotta a Cupramontana vestirà quindi un collarino identificativo con il marchio del nostro Comune”.
La “prima bottiglia” del Vino di Cupramontana verrà stappata nell’ambito della tradizionale Sagra dell’Uva di Cupramontana, appuntamento che ogni anno richiama nel borgo dell’alta Vallesina migliaia di amanti del vino. Giovedì 1 ottobre, nelle Grotte del Monastero di Santa Caterina, a partire dalle ore 18 si terrà un incontro di presentazione del progetto della Denominazione Comunale per il vino, passo finale di un percorso quinquennale di valorizzazione del Verdicchio portato avanti dall’amministrazione locale. A illustrare i risultati del lavoro svolto saranno Corrado Dottori, consigliere comunale, e Maurizio Silvestri, esperto di enogastronomia e membro della commissione De.Co. Calice alla mano, i partecipanti potranno degustare i diversi vini delle cantine di Cupramontana, abbinandoli ai prodotti tipici del territorio. La partecipazione all’evento è libera e gratuita fino all’esaurimento dei posti disponibili.
Luca Casadei