Vegano è ormai un termine entrato a far parte delle nostre vite e anche il mondo del vino si sta confrontando con questo tema, spesso controverso e misconosciuto. Da quest’anno Montalbera, con l’etichetta La Tradizione 2014, propone sul mercato il primo Ruchè vegano al mondo. L’azienda di Castagnole Monferrato ha scelto di investire sulla certificazione a fronte di una specifica richiesta del mercato, intendendo per mercato tanto i consumatori finali quanto la ristorazione.
Un vino vegano è un vino nel cui processo produttivo non vengono utilizzati prodotti di derivazione animale, né in vigna né in cantina. Si fa riferimento, per esempio, a prodotti come caseina e albumina, spesso usati nella fase di chiarificazione. Montalbera ha scelto di intraprendere questo percorso partendo dal Ruchè di Castagnole Monferrato DOCG La Tradizione, un vino che nasce da una vinificazione tradizionale, da un passaggio in vasche d’acciaio inox e da un affinamento di tre mesi in bottiglia. Un’etichetta che è espressione purissima del territorio.
Franco Morando ha creduto fortemente in questa scelta: “Il vino vegano è un vino nato dal frutto, dalla vigna, dal lavoro e dalla passione. Abbiamo voluto anche in questo caso interpretare al meglio parte delle esigenze di un nuovo segmento di consumatori vegani annualmente in crescita. Con la certificazione vegana sull’etichetta Ruchè La Tradizione 2014 diamo la serenità e la tranquillità che, in tutta la filiera produttiva, il vino non sia stato intaccato da nessun elemento di origine animale. Questo tipo di vino non è un capriccio. Esistono intere culture nel mondo che non mangiano animali o derivati di animali (si calcola che in India siano circa il 30% le persone vegane, ovvero oltre 300 milioni di persone).”
Paolo Alciati
Fonte: Ufficio Stampa