Gli abbinamenti sublimi con Massimo Bottura, Osteria Francescana, Zivieri e Guffanti: i Franciacorta top incontrano tre alfieri della qualità italiana La Guido Berlucchi approda a Identità Golose con uno spazio lounge dal sapore contemporaneo e un grande evento. Lunedì 10 febbraio alle 13 Massimo Bottura, notissimo chef dell’Osteria Francescana di Modena, nella top 3 dei migliori ristoranti al mondo, preparerà insieme alla sua brigata tre piatti ispirati alla memoria: ricordo di un panino alla mortadella, la parte croccante di una lasagna, tortellini in compromesso storico. L’abbinamento sarà con la pluripremiata Riserva della Guido Berlucchi, Palazzo Lana Extreme 2006, Pinot nero in purezza dal carattere complesso, nervoso, virile; un vino dal lungo affinamento e dalla strepitosa longevità.
I “matrimoni” con i testimoni della qualità italiana a tavola prevedono domenica 9 febbraio, dalle 13 alle 14, le leccornie della Macelleria Massimo Zivieri di Monzuno preparate da Fabio Fiore, chef del ristorante Quantobasta di Bologna: la battuta al coltello di carne piemontese, il prosciutto cotto di mora romagnola. L’abbinamento sarà con il Magnum di Franciacorta Franco Ziliani 2007, Chardonnay in purezza affinato quattro anni sui lieviti e dedicato al “padre del Franciacorta”.
Un inno all’eleganza reso più austero dal dosaggio limitato, Extra brut. Inoltre, martedì 11 febbraio, dalle 13 alle 14, appuntamento con le delizie di Guffanti Formaggi da Arona presentate da Giovanni Guffanti-Fiori: salva, capra, bettelmatt, ricotta e caciocavallo in vesti insolite; vellutata di zucca e gorgonzola riserva, panna all’acqua di rose e mandorle. L’abbinamento proposto dai sommelier della Guido Berlucchi sarà con Franciacorta Cellarius Rosé 2008, tipologia in cui la casa, ideatrice nel 1962 del primo metodo classico italiano in rosa, esprime la sua caparbia ricerca della purezza olfattiva e gustativa.
Per sperimentare altre particolari espressioni del Franciacorta, presso la lounge Guido Berlucchi gli ospiti di Identità Golose potranno conoscere da vicino Berlucchi ‘61 Satén e Cellarius Pas Dosé 2007.
Paolo Alciati
Fonte: Ufficio Stampa