
Contestualmente vanno incentivate tutte le iniziative che possano favorire la verifica dei risultati, la trasparenza delle scelte. Per poter affrontare i mercati più difficili, a mio avviso, dovrebbe essere costituito un’aggregazione di tutti i fondi pubblici già destinati alla promozione delle produzioni agricole ed agroalimentari al quale si dovrebbero anche aggiungerebbero quote sempre più cospicue di cofinanziamenti anche di origine privata.
Una cosa è certa: la dispersione degli interventi, la scarsa organizzazione della domanda e, in certi casi, dell’offerta crea purtroppo una situazione di scarsa e decisamente insufficiente finalizzazione degli interventi, con il risultato di sovrapporre iniziative spesso contraddittorie se non addirittura contrastanti. Uno strumento indispensabile da non sottovalutare è la comunicazione agroalimentare.
Al consumatore estero bisogna ribadire il messaggio che vede premiato il concetto delle produzioni di qualità come affermazione di quello “stile di vita italiano” che in tutto il mondo è r simbolo di naturalezza, benessere ed eleganza. Il modello agroalimentare italiano deve essere percepito come un bisogno di genuinità e salute da coniugare con quello di gusto e piacere sensoriale.
Credo che, insieme, politica ed imprenditoria possono raggiungere e trovare quel giusto equilibrio indispensabile all’esportazioni di quei valori che hanno nell’agroalimentare la loro principale peculiarità anche sull’onda del riconoscimento ottenuto della nostra “Dieta Mediterranea” proclamata patrimonio dell’Umanità.
Roberto Rabachino – direttore@turismodelgusto.com
01 Dicembre 2010