La pizza napoletana è tutto tranne che italiana, almeno alle origini. Il caffè è entrato a far parte delle colazioni italiane dopo la prima guerra mondiale e gli spaghetti non li ha “rubati” Marco Polo dopo il suo viaggio in Cina ma provengono dal Medio Oriente. Leonardo da Vinci, tra le altre cose, aveva inventato una macchina per fare le tagliatelle.
Non siamo impazziti, è quanto sostiene nel libro, destinato a riscuotere successi, “Il Genio del Gusto” (edito da Garzanti, pagg. 342, euro 19,50) l’autore Alessandro Marzo Magno, veneziano di origine e con alle spalle una importante carriera nel giornalismo e nell’editoria.
Di questo e molto altro si è discusso proprio con l’autore ieri a Todi presso l’Hotel Tuder insieme ai giornalisti Nicola Mechelli e Maurizio Pescari. L’Associazione OpesGusto era rappresentata dal presidente, il giornalista Pier Francesco Quaglietti.
Un centinaio le persone presenti che hanno dialogato direttamente con Marzo Magno sulla storia di quello che tutti i giorni finisce sulle tavole di mezza Italia sfatando miti e raccontando tradizioni immortali.
“Le origini dei nostri piatti – ha ribadito l’autore – è ben diversa da quanto la tradizione popolare, ricca di leggende assai fantasiose, ha tramandato nel tempo. Quello che però ha fatto la cucina italiana, unica nel mondo, è stato di trasformare e mescolare i piatti di una certa epoca per far nascere qualcosa di nuovo”. Nel volume sono raccontate anche le storie e i retroscena di tanti imprenditori- Ferrero, Motta e Melegatti tra gli altri- che hanno reso celebre il made in Italy in tutto il mondo.
E se è vero che gli ingredienti di una preziosa ricetta non si devono mai svelare, è altrettanto vero che il segreto del successo resta un profondo mistero.
Mistero che davanti ad un panino con la Nutella o ad una fetta di panettone passa quasi in secondo piano.
Al termine della serata è seguita una degustazione di prodotti agroalimentari umbri.