Le 8 “esordienti” dell’estate 2014
Opposti di Giuliano Orsingher
Lancia quasi una provocazione l’autore, già presente a Mezzano con la catasta Bio-massa. Un procedimento plastico a favore di un linguaggio non rappresentativo, ma assente e silenzioso che si rintraccia nel vuoto tra legno e pietra. Una scelta precisa, per lasciare a ciascuno la cura di fare uno sforzo di riflessione personale, poiché il vuoto è uno spazio interpretabile che in sé prevede anche i propri opposti.
Il bosco vecchio di Albino Rossi
L’anima del Trentino si identifica nella montagna, nei campi e nella foresta. Proprio su quest’ultima si concentra l’attenzione dell’autore, che in questo si ritrova in perfetta sintonia con lo spirito di Cataste & Canzei. Dalla sua sensibilità e fantasia è scaturito un bosco idealizzato ma vero. Molto c’è da leggere in quest’opera: gli alberi colonne del cielo, i rami che intrecciandosi simbolizzano le relazioni umane… Tutto sintetizzato nella silhouette di un bosco controluce, assopito in inverno nell’attesa di tornare a sbocciare.
Santone di Fabrizio Milani
I “santoni” dell’artista lombardo (di Varese) sono delle rappresentazioni simili alle raffigurazioni dell’uomo primitivo che, iniziando a porsi delle domande sulla vita, trova risposte in una raffigurazione magica di se stesso. Un figura sacra, insomma, ma senza religione. Una sorta di divinità che non corrisponde a nessun credo, se non a quello interiore e nascosto dell’uomo. Un’installazione possente, primitiva eppure raffinata, che sposa la povertà del legno alla preziosità dell’oro.