100mila e più biglietti già prenotati finora in prevendita e le stime prevedono che aumenteranno con l’avvicinarsi della data d’apertura.
Per un pugno di settimane, dall’ 8 febbraio al 25 maggio 2014, il capolavoro di Vermeer sarà a Bologna, unica sede europea, e ultima tappa prima del suo definitivo ritorno a casa nel rinnovato Mauritshuis Museum de L’Aia.
La bella – e assolutamente ignota- fanciulla, che da oltre tre secoli affascina tutti coloro che l’hanno potuta ammirare dal vero ( non le rendono giustizia le numerose riproduzioni del suo misterioso ritratto che ne hanno ormai fatto un’icona planetaria) è infatti da un po’ di tempo in giro per il mondo. L’ hanno ospitata in Giappone, a Tokyo e Kobe; l’ hanno portata a spasso per gli Stati Uniti, da San Francisco ad Atlanta a New York. Per la sua sola tappa europea la scelta è fortunatamente caduta su Palazzo Fava a Bologna dove, a detta degli stessi studiosi olandesi che l’hanno seguita passo passo senza mai perderla di vista nelle sue numerose peripezie, è stato pensato per lei un allestimento, dagli aspetti tecnici all’ambientazione, da far invidia persino a quello originario.
Tutto merito di Marco Goldin, il curatore della mostra bolognese, che ha pensato di affiancarla ad altre 36 opere provenienti dallo stesso Museo, scelte appositamente per questa sede e quindi in parte diverse da quelle già esposte altrove. Le faranno infatti compagnia, insieme con quattro Rembrandt, tutti i massimi protagonisti della Golden Age dell’arte olandese. Infine, a completare l’offerta, al piano superiore di Palazzo Fava ci sarà “Attorno a Vermeer “, un omaggio tributato da venticinque artisti italiani contemporanei scelti personalmente da Marco Goldin.
A far da cornice al tutto, e che da sola merita comunque una visita, c’ è Bologna, che per l’ occasione si sta facendo ancora più bella e ospitale.
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Silvana Delfuoco