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Grande successo per “Orizzonte Nizza”

14 Gennaio 2014 by Carlo Origlia

Si è chiusa la prima edizione di “Orizzonte Nizza”, la manifestazione nata dalla trasformazione dell’anteprima che si è tenuta per tre anni di seguito a partire dal 2007. “Orizzonte Nizza” ha mantenuto la degustazione dei vini della nuova annata, ma ha voluto aprirsi anche al mondo degli operatori e a quello del dibattito di tematiche particolarmente importanti e attuali nel settore del vino.
 
La nuova formula dunque quest’anno si è sviluppata lungo due giornate che hanno visto la mattinata occupata da convegni e il pomeriggio dedicato alla degustazione. Lunedì 24 maggio il dibattito è stato dedicato al turismo e alla necessità di fare sistema all’interno del territorio. Magda Antonioli Corigliano, coordinatrice del Master in Economia del Turismo presso l’Università Bocconi di Milano, nella sua relazione ha messo a fuoco tutti i punti di forza di un brand come quello della Barbera, ma anche i punti di debolezza. Tra questi la difficile coesione degli attori locali, condizione invece necessaria per il successo turistico di un territorio. Moderato dal giornalista Roberto Rabachino, il convegno ha poi visto la partecipazione di Roberto Ferretto, presidente dell’Associazione Ristoratori della Provincia di Asti, di Luca Mogliotti, presidente del Consorzio tra Operatori Turistici Langa Astesana Riviera che ha portato degli esempi concreti di “sistema locale” tra albergatori, e infine di Max Ricciarini, esperto in nuove tecnologie che ha illustrato alla platea i possibili utilizzi di software che una volta scaricati su navigatori satellitari e telefoni cellulari guidano il turista all’interno di un territorio indicandogli dove dormire, dove mangiare e dove fare acquisti di prodotti tipici.
 
Martedì 25 maggio invece è stata la volta di un convegno che ha affrontato tematiche strettamente connesse al mondo dei vignaioli, considerati nel loro ruolo di custodi di un paesaggio, di un territorio e di una civiltà. Moderato dal giornalista Sergio Miravalle, l’incontro è stato aperto da Costantino Charrère, presidente della Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti che nel corso di una appassionata e accorata relazione non ha risparmiato parole di forte denuncia nei confronti di un certo modo di “fare vino”, ben lontano da quello rappresentato dai viticoltori del Monferrato che con il loro lavoro contribuiscono anche a mantenere viva una civiltà secolare. Charrère ha poi evidenziato come sia necessario oggi fare rete a livello comunitario, in modo che le ragioni dei vignaioli indipendenti possano pesare sulle decisioni della Commissione europea. Ha quindi parlato Giancarlo Gariglio curatore della nuova guida ai vini di Slow Food che ne ha illustrato i criteri e le ragioni del superamento della logica dei voti per approdare a una descrizione delle persone e del territorio che si trovano dietro a un bicchiere di vino. Paolo Corbini, vice direttore dell’Associazione Nazionale Città del Vino, ha quindi parlato delle azioni intraprese per la tutela del paesaggio vitivinicolo italiano nei Comuni iscritti e ha portato alcuni esempi di illuminata collaborazione tra amministrazioni comunali e vignaioli. Ian D’Agata – giornalista e responsabile Italia e Bordeaux per International Wine Cellar oltre che curatore della guida D’Agata & Comparini – ha infine parlato dell’attenzione posta dai mercati stranieri e in maniera particolare da quello statunitense ai così detti vini etici. Nelle catene di supermercati degli USA i vini da agricoltura biologica o biodinamica addirittura vengono esposti in bacheche separate dagli altri, a dimostrazione di quanto anche gli americani ormai facciano attenzione ai prodotti rispettosi dell’ambiente. Gianluca Morino, presidente dell’Associazione Produttori del Nizza, ha quindi concluso il dibattito con un annuncio importante e relativo alla volontà dei produttori nicesi di rinunciare alla dicitura “Barbera Superiore” nella denominazione per approdare a un semplice “Nizza”. In altre parole, i produttori intendono puntare sempre più sul riferimento territoriale, convinti della crescita qualitativa ottenuta nell’ultimo decennio e della forte impronta territoriale della Barbera che nasce all’interno dell’area di produzione della sottozona Nizza.
 
Nel corso dei due pomeriggi dedicati alle degustazioni, circa un centinaio di operatori – ristoratori, enotecari e giornalisti – hanno avuto l’opportunità di degustare le Barbera d’Asti Superiore Nizza 2007 prodotte dai vignaioli dell’Associazione. La vendemmia 2007, grazie alle caratteristiche stagionali che hanno visto seguire a una primavera assai piovosa un’estate molto calda, ha dato vita a una Barbera particolarmente opulenta, che darà grandi soddisfazioni nel tempo e che è naturalmente destinata al lungo invecchiamento in bottiglia. La presenza di così tanti operatori di zona alle due degustazioni pomeridiane è stato motivo di grande soddisfazione per tutti i produttori, che hanno visto in tal modo confermate le proprie aspettative nei confronti dei loro primi interlocutori. Il “sistema Nizza” dunque è già presente sul territorio e lo sforzo comune adesso è quello di potenziarlo e perfezionarlo.
 
Notizia inviata da
Patrizia Cantini – Associazione “Produttori del Nizza – Barbera d’ Asti”
07 Giugno 2010

Filed Under: Convegni

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