
Un’occasione da non perdere per gli amanti della cultura cinese e in particolare del distretto 798 di Pechino, diventato un cult.
Nel pomeriggio del 5 giugno a inoltre partire dalle ore 18,30, Wang Qingzhou in persona farà da cicerone, spiegando le peculiarità delle sue 12 opere, accompagnato dalla musicista Deng Yuan che suonerà il Guzheng.
L’allestimento è curato da Annamaria Salinari e Alfredo Centofanti del Sarpi Bridge-Oriental Design Week.
王清州 WANG QINGZHOU
Wang Qingzhou, artista indipendente del distretto 798 di Pechino, nasce a Suzhou, nella Contea di Dangshan. Frequenta la “School of Art” della “Renmin University of China” e la “Chinese National Academy of Art” e a seguire viene a contatto con lo stile artistico occidentale attraverso numerosi viaggi in Europa. Il suo è un percorso artistico ricco ed articolato. E’ sotto la guida meticolosa ed attenta del padre Wang Ruixi che apprende i segreti della calligrafia e della pittura cinese che rielabora sapientemente in una commistione di passato e presente.

La sua è un’arte che combina tradizione, modernità e ispirazione naturalistica, in un tutt’uno di armonia ed eleganza: il respiro della natura, la profondità del sé, il linguaggio artistico moderno che volge al futuro attingendo dal passato. Dalla sua pittura emerge un’arte espressiva, astratta e ricca di significati, una visione estetica che è stata più volte definita “esistenzialismo ecologico”: simbolismo, consapevolezza di sé, poesia. Fa rivivere la tradizione, oggi, restituendole la giusta sonorità nell’imponente panorama artistico del più grande parco d’arte d’avanguardia pechinese: il 798, un luogo ormai noto dove si respira una provocatoria aria di rivincita, dove si mescolano creatività e archeologia industriale, opere del presente e segni del passato.
Chiara Serafino