Enogastronomia in Costa Smeralda con madrina d’eccezione, Ivana Mrazova.
La modella Ivana Mrazova ha tagliato il nastro inaugurale del Porto Cervo Wine & Food Festival.
La bellissima ventiseienne boema, sarà la madrina della manifestazione.
Così è iniziata la seconda giornata della rassegna enogastronomica, che apre i battenti al grande pubblico della Costa Smeralda.
Al taglio inaugurale sono interventi il sindaco di Arzachena, Roberto Ragnedda; l’amministratore delegato di Smeralda Holding, Mario Ferraro e Franco Mulas, Area manager di Marriott Costa Smeralda, la catena alberghiera che gestisce gli alberghi Cala di Volpe, hotel Cervo, Pitrizza e Romazzino, di proprietà di Qatar Holding.
“Ringrazio Smeralda Holding per questa grande manifestazione – ha detto il sindaco Ragnedda – che rappresenta un importante momento di confronto con i produttori ai quali guardiamo con orgoglio per i grandi risultati ottenuti al Vinitaly”.
Mario Ferraro, amministratore delegato di Smeralda Holding, ha dichiarato:
“Grazie a Porto Cervo Wine & Food Festival, Smeralda Holding vuole far conoscere le eccellenze enogastronomiche del territorio e comunicare al mercato che la Sardegna non è solo mare, ma ha anche tante altre attrazioni da vivere tutto l’anno e in ogni stagione”.
L’Area manager di Marriott Costa Smeralda, ha ringraziato il team che ha organizzato l’evento e i partner dell’iniziativa che sostengono il Festival ogni anno.
“Anche in questa edizione molte saranno le novità. In questi mesi, abbiamo stretto accordi con i festival del vino di Miami e New York per l’internazionalizzazione del Porto Cervo Wine & Food Festival.” commenta Franco Mulas.
Un ottimo afflusso di pubblico ha affollato il Conference Center dell’hotel Cervo in questi giorni.
Gli appassionati di enogastronomia hanno trovato stand con le migliori produzioni enogastronomiche della Sardegna e del resto dell’Italia.
Inoltre è stato possibile partecipare a degustazioni offerte dalle migliori 50 cantine e dalle 25 aziende alimentari presenti alla manifestazione.
Eventi collaterali
Molti gli eventi collaterali che ruotano intorno alla rassegna.
Interessante il talk show dedicato al mercato americano.
Mike Veseth, giornalista di The Wine Economist, ha illustrato le caratteristiche del mercato americano, dove l’Italia rappresenta il primo Paese esportatore davanti a Francia e Spagna.
Veseth ha svelato le nuove tendenze del settore, pilotate dalle esigenze delle nuove generazioni.
“La grande novità del mercato USA è il vino in lattina – ha spiegato Veseth -. Questa confezione alternativa, che non ha nulla di romantico, consente di raggiungere segmenti di mercato a vantaggio dei più giovani”.
Sandro Sartor, manager della multinazionale Constellation Brands e Ruffino, ha confermato le nuove tendenze: “La lattina viene scelta perché è una novità e si adatta alle esigenze attuali del mercato”.
I grafici presentati dall’economista, rappresentano bene la crescita esponenziale dei vini di media e alta gamma, dagli undici dollari in su, e dei rosati.
Qual è il vino più adatto al mercato USA? “Ai giovani americani piace scoprire nuovi vini, quello più rispondente ai loro gusti è il vermentino”, ha concluso Veseth.
A seguire Alessandro Torcoli, editore di Civiltà del Bere, ha parlato dei cambiamenti climatici e delle opportunità offerte dalla Sardegna per gli investimenti nel settore vitivinicolo.
Nel dibattito sono intervenuti:
- Vittorio Moretti, patron delle Cantine Sella&Mosca;
- Giordano Emendatori, titolare delle Cantine Masone Mannu;
- Giancarlo Demuro, manager di Vigne Surrau;
- Valentina Argiolas, titolare dell’omonima cantina;
- Giovanni Pinna, direttore tecnico di Sella&Mosca
- Umberto Trombelli, enologo e consulente di varie cantine sarde.
Gli imprenditori hanno intrapreso per promuovere il brand Sardegna e con esso i vini più rappresentativi della Regione.
L’isola continuerà a valorizzare i vitigni autoctoni, la cui forte identità può rappresentare la forza dei vini sardi sui mercati esteri.
Per quanto riguarda i cambiamenti climatici, sempre più cantine stanno elaborando sistemi di viticoltura “di precisione”.
Grazie alle stazioni climatiche che sono in grado di anticipare i fenomeni atmosferici sarà possibile adottare soluzioni nel rispetto dell’ambiente e più sostenibili.
Paolo Alciati
Fonte Ufficio Stampa
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