Sulla terrazza del Cafè de Paris che si affaccia sul Casinò dell’Arch. Garnier, si è svolto un Galà che chiude il programma della “Saison de la Gastronomie 2016”, ogni anno un luogo diverso per la manifestazione che è diventata tradizione.
Gli ospiti sono prima invitati dalla Maison Chopard per il cocktail Happy Diamonds, un simpatico momento per degustare un flûte di champagne, naturalmente Roederer, e per ammirare le ultime creazioni eseguite con i prestigiosi diamanti scelti accuratamente, come sempre, mantenendo alto il livello delle mitiche collezioni.
Si passa poi alla cena di gala con signore elegantissime e cavalieri sorridenti e premurosi che le accompagnano ai tavoli prestabiliti: ha inizio la serata di Gala sulle note di un duo di giovani chitarristi con repertorio nostalgia fino ai giorni nostri, ci si appresta a degustare le meraviglie dello Chief Andrey Rostov del ristorane Novikon dell’hotel Ritz Carlton di Mosca, menù di pesce, afrodisiaco a detta dello chef, dal granchio al classico filetto, con una mega torta a sorpresa per festeggiare questa settima edizione, i vini sono francesi, di Alexey Dimitriev.
L’aria è fresca ma le nubi sono lontane, tutto è perfetto per una serata indimenticabile.
Tutta l’organizzazione è nelle mani di Natalia Marzoeva, veterana del festival culinario, fa gli onori di casa, cura gli ospiti e diventa conduttrice; sul suo microfono passano gli chef, gli sponsor dei vini, le personalità, tutti hanno parole di elogio per la russa che traduce in perfetto francese.
La cultura francese ha influenzato l’arte russa e la cucina, i grandi chef di corte erano ricercatissimi tanto che allargandosi il fenomeno, fu preso in grande considerazione il fatto di impiegare nelle case cuochi di origine francese, e non solo per un fatto di moda, proprio a testimonianza che la gastronomia francese entrava anche nel ceto borghese.
Lo zar Pietro il Grande plasmò la Russia sul modello europeo e fu un grande estimatore della cultura francese, anche se la passione la conservava per il suo champagne preferito che prelevava dalle migliori selezioni nelle cantine di Reims di Louis Roederer, il quale fece indire un concorso tra i maestri del vetro per trovare la migliore forma di una bottiglia di cristallo degna del contenuto e del consumatore.
L’Imperatrice Caterina la Grande modernizzò il Paese con assolutismo illuminato, fu una vera promotrice dell’arte culinaria francese dando ad alcuni piatti il nome di personalità conosciute all’estero: “le beuf Orloff” dal nome del suo favorito, le”Poulet à la Demidoff” omaggio al Conte Demidoff, senza dimenticare les ”cotelettes de mouton à la Pompadour”.
Dai prodotti della terra russa, che sono gli stessi della Francia, nascono nuove ricette, differente la preparazione, la cottura, il modo di tagliare e miscelare gli ingredienti ma i nomi sono rimasti celebri ancora oggi…chi non conosce il filetto alla Strogonoff, o l’insalata Olivier o il gelato Napoleon?
Vennero inventate le settimane della gastronomia in Russia e in Francia, una volta ogni 10 anni, dal 1862 al 1912 cancellando ogni brutto ricordo delle campagne napoleoniche ed instaurando un clima di riconciliazione e amicizia.
Dal 2010 il festival della gastronomia franco-russa, arrivato oggi alla 7ma edizione raccoglie sempre più consensi, 15 festivals e 8 città partecipanti: Mosca, Parigi, Monaco, Nizza, Cannes, Baku, Juan les Pins, Mougins con i 50 migliori ristoranti di Mosca, 40 chefs stellati della guida Michelin, 25 chefs russi che fanno scoprire le loro ricette per la gioia di 200.000 visitatori, politici, giornalisti, uomini d’affari e tanti altri.
Carlo Origlia