Dallo splendido scenario dell’attico dell’hotel Fairmont di Monte Carlo si domina la città, ma soprattutto il mare, il posto adatto per presentare un progetto ambizioso e responsabile: la creazione di una bandiera che lo rispetta, la “Peace for Seas”; guardando lontano lontano, tra poco apparirà sulla poppa di un mitico veliero, il Shooner Invader matricola 1905.
Il leggendario Invader, progettato da Albert Stanton Chesebrough, può avvalersi del titolo di “American Legend”, 50 metri di lunghezza e 1024 mq di vela, che garantiscono eccellenti prestazioni, ancora oggi grazie all’aiuto delle moderne tecnologie, dopo una carriera lunga un secolo solcando tutti i mari, da navigatore è poi usato come location per films degli anni’30, con Douglas Fairbanks, Robinson Crusoe, ad alcova di lusso per Charlie Chaplin e Paulette Goddard, amato da Greta Garbo, diventa durante la guerra pattugliatore silenzioso, poi casinò flottante, ristorante e accogliente vascello da crociera.
Oggi per tutti coloro che amano il mare per la sua purezza e i suoi valori, questa bandiera diventa testimone responsabile della preservazione delle acque da tutti gli attacchi di degrado e dalle volgari contaminazioni dell’uomo. Mai come oggi c’è bisogno di un simbolo che ammonisca e convinca tutti, magari sul pennone di tante imbarcazioni che sono pronte a ricevere e allargare il messaggio di pulizia ambientale e creare una comunità culturale che contagi tutta la nautica moderna.
Partner del lancio Radio Monte Carlo e Brickhouse Media Group che sono la colonna sonora dell’iniziativa.
Festeggiando la bandiera scopriamo il Salumificio Dallatana, una realtà tutta italiana della tipica zona di Parma, che produce il rinomato Culatello di Zibello, delizia con tanto di riconoscimenti garantiti dall’Istituto Parma Qualità.
Lo stabilimento di produzione nasce nel 2005 grazie all’imprenditorialità dei fratelli Filippo e Fabrizio Dallatana che proseguono con entusiasmo la tradizionale ed antica produzione di culatelli di un piccolo laboratorio specializzato che altrimenti sarebbe andato perduto insieme a quei prodigi di sapori che, invece, ancora escono dalla stagionatura nelle adiacenti cantine del’600.
Sotto l’occhio attento del padre, che lascia loro il piacere della affascinante avventura, con nuovo slancio e passione arrivano addirittura a recuperare un antico mulino vicino alla natia casa di Giuseppe Verdi, il ”Vecchio Mulino Pallavicino”. La chiamano Osteria ma c’è molto di più…
Carlo Origlia