Dopo due anni di forzata rinuncia, Romano Dogliotti e la sua famiglia hanno riproposto la gustosa serata del “Gran Bollito alla Caudrina”, che da sempre si connota per i momenti di piacevole gastronomia insieme a occasioni di incontro tra le persone e spesso anche a un impegno benefico verso chi ha bisogno di aiuto.
La serata del “Gran Bollito alla Caudrina” si è ripetuta quest’anno lunedì 5 dicembre scorso e ha portato nei locali accoglienti dell’azienda di Castiglione Tinella quasi 700 persone attratte dalla bontà dei piatti e da un’occasione di socializzazione che è unica.
Piatto forte il bollito
Il piatto forte è stato il bollito, ma a contorno ci sono state numerosissime altre proposte gastronomiche: dalle verdure dell’orto di Romano e della piana astigiana di Motta al prosciutto cotto di Pernigotti di Carezzano e a quello crudo della Bottega del Prosciutto di San Daniele del Friuli, dalle golosità in barattolo del Mongetto di Vignale Monferrato al Gorgonzola di Luigi Guffanti 1876 di Arona, dai nocciolini di Chivasso della Pasticceria Bonfante ai cioccolati e alle specialità dolci di Giraudi di Castellazzo Bormida, dal caffè Valle ai vini della Caudrina e fino al Limoncello del Convento di Massa Lubrense.
Il gran bollito alla Caudrina è stata come al solito una piacevole occasione di coinvolgimento per i cuochi, che hanno dedicato all’evento una giornata del loro lavoro, ma hanno anche vissuto tanti momenti di socialità. I protagonisti di quest’anno sono stati gli chef dell’Osteria della Luna in Brodo di Alessandria, della Trattoria Lo Spiedo di Castellazzo Bormida, del ristorante Arbiola di San Marzano Oliveto, del ristorante Giachino di Chivasso, della Crota di Roddi, capitanati da Balìn – al secolo Angelo Silvestro – del ristorante Balin di Livorno Ferraris.
Un’occasione benefica
Ma la serata del Bollito alla Caudrina è stata anche l’occasione per fare beneficenza.
Nel contesto della serata, è stata allestita in maniera estemporanea un grande lotteria, il cui ricavato è stato devoluto a persone o aziende in condizioni di difficoltà.
Stavolta, non è stato difficile trovare persone e aziende che avessero di bisogno di sostegno, visti gli eventi sismici che a fine agosto 2016 e alcune settimane fa hanno colpito l’Italia centrale, in particolare le Marche, l’Umbria e il Lazio.
I 4.600 euro ricavati dalla generosità di coloro che hanno partecipato alla “Lotteria” sono stati devoluti in parti uguali a due aziende agricole di quelle zone, due strutture condotte al femminile, che stanno lottando per tornare alla normalità: l’Azienda Agricola Angela Catalucci, una struttura impegnata nell’allevamento zootecnico e sita in Frazione Cagnano ad Acquasanta Terme in provincia di Ascoli Piceno, nelle Marche e l’Azienda Agricola Maria Luisa Trabalza con sede Castelluccio di Norcia, in provincia di Perugia, in Umbria. In questo caso, l’azienda produce legumi come ceci, cicerchie, lenticchie di Castelluccio, fagioli, roveja (un legume antico simile al pisello) e poi cereali come farro, diversi biotipi di grano, mais e orzo. Nel centro storico di Castelluccio di Norcia la stessa azienda agricola ha un agriturismo osteria denominato Degusteria Lu Soccio che nel dialetto locale significa “l’amico” dove serve piatti a base dei legumi prodotti nell’azienda agricola e poi pasta fatta a mano, carni varie locali (agnello, arrosticini, ecc.).
Giancarlo Montaldo