Torino si conferma città “votata al buon bere” accogliendo per la prima volta un gin 100% milanese in uno dei suoi locali storici.
GIASS at CAVOUR è il nome della serata che venerdì 15 dicembre, dalle 19:00 alle 22:00, vedrà GIASS, il primo “Milano Dry Gin”, interpretato da Marco Cimminisi, head barman del Bar Cavour.
Nel corso dell’evento gli ospiti del locale avranno la possibilità di degustare quattro cocktail a base di GIASS studiati appositamente dal mixologist “di casa”: un’evoluzione al bancone che parte dal tradizionale “GIASS and tonic perfect serve” per passare al “GIASS Rickey”, a base di GIASS, liquore al bergamotto, lime, zucchero e soda, proseguendo con il “GIASS P.M”, con GIASS, sweet vermouth, dry vermouth, orange bitter, per finire con il “GIASS is so pulp”, a base di GIASS, liquore al tè, St. Germain Elderflower, pompelmo rosa, limone e zucchero.
Insieme allo “spirito” milanese protagonisti della serata saranno anche Bevande Futuriste, con la loro acqua tonica Cortese, e Ice Cube, che fornirà cubi di ghiaccio cristallino di dimensioni tali da essere plasmati ad hoc da Cimminisi per ciascun cocktail.
Per informazioni e prenotazioni: tel. 011 19211270
GIASS (che in dialetto lombardo significa “ghiaccio”) nasce dall’intuizione di cinque amici: Andrea e Simone Romiti, Richard D’Annunzio, Francesco Niutta e Francesco Braggiotti, che hanno saputo trasformare la passione per il rituale dell’aperitivo in un progetto ambizioso, dedicato alla loro città. La ricetta del gin nasce dalla creatività di Richard D’Annunzio, barman professionista: nella sua cucina, utilizzando la lavapiatti come surrogato di un alambicco, inventa e sperimenta fino a trovare la formula chimica perfetta, messa a punto dai cinque soci grazie a molti assaggi. Il risultato è un gin equilibrato e versatile che mette d’accordo tutti i palati grazie a 18 botaniche selezionate che, mescolandosi, sprigionano un inedito mix di profumi e aromi. Il carattere eclettico di GIASS si completa nella diciannovesima essenza, l’elemento instabile e sempre diverso, l’incontro con il gusto di chi lo sorseggia.
La bottiglia, elegante nella sua semplicità, è anch’essa un omaggio alla città della Madonnina: l’etichetta, serigrafata sul vetro, è ispirata ai disegni geometrici della Galleria Vittorio Emanuele, mentre il logo richiama una “vedovella”, le tipiche fontanelle meneghine. A pochi mesi dal suo debutto sul mercato GIASS ha già ottenuto importanti riconoscimenti, tra cui la Medaglia d’Argento alla San Francisco World Spirits Competition 2017 (SFWSC), di gran lunga la gara più prestigiosa al mondo per i distillati. Grazie al design della sua bottiglia, curato da Chiara Cappellini e Lorenzo Piccinini, GIASS è stato premiato con la Silver Medal anche nella SFWSC Packaging Competition.
BAR CAVOUR. Un portone, un campanello e un numero da tenere a mente: 1757. L’indirizzo, Piazza Carignano 2, a Torino, è ormai sinonimo di eccellenza. Al primo piano si cela un american bar con cucina dall’atmosfera ricercata e rilassante. Le tonalità sono scure con boiserie nere, pareti color ottanio, divanetti in velluto, sedie in cuoio e tavoli con specchi neri che riflettono i grafismi della volta realizzati a foglia d’oro dall’artista Arturo Herrera. Le suggestioni sono internazionali: sembra di stare a New York oppure a Londra. Lo staff sorridente, gli abili bartender che dall’elegante bancone suggeriscono a ogni cliente il cocktail giusto e i piatti sornioni della cucina si accompagnano a un intrattenimento musicale raffinato e mai scontato. Ultima in ordine di apparizione è “La Stanza Verde”: una sorta di alcova “dove fare il broncio” e degustare proposte mai banali. La Sala Bronstein, personalizzata da una china di dimensioni ambiziose dell’omonimo artista, avvolge il cliente in un’atmosfera di casa, con il camino e una libreria d’arte che offre incessanti spunti a chi è interessato a sfogliare un libro. La ricerca di prodotti premium, la bravura dei bartender, l’attenzione ai desideri dei clienti e l’internazionalità della proposta sono gli ingredienti che rendono Bar Cavour speciale.
Paolo Alciati
Fonte: Uff. Stampa