Con un brindisi pre-natalizio lo scorso 2 dicembre, il “torinesissimo” Turin Palace Hotel di via Sacchi, completamente rinnovato grazie a un sapiente lavoro di restauro e di risanamento conservativo, è stato riconsegnato alla città. La prestigiosa struttura, di proprietà di Reale Immobili e gestita dalla famiglia Marzot, proprietaria dell’Hotel Spadari al Duomo e dell’Hotel Gran Duca di York a Milano, aveva per la verità già riaperto i battenti lo scorso maggio 2015, ma soltanto ora, superata la fase di “rodaggio”, si è voluto ufficializzare l’evento, aprendo le porte per un giorno a giornalisti e autorità. Nell’occasione, il sindaco di Torino Piero Fassino ha voluto sottolineare come con il Turin Palace Hotel « …si sia recuperato un simbolo dell’ospitalità torinese che è anche un tassello per la riqualificazione della zona».
La riapertura del rinnovato Turin Palace Hotel è infatti una bella notizia anche per il quartiere, coinvolto in una trasformazione urbana che prevede, entro il 2016, la sistemazione della stazione di Porta Nuova sul lato di via Sacchi e sulla facciata principale. Un pezzo di storia che ritorna, un angolo di città che rivive:
situato in una posizione strategica all’interno del tessuto urbano, il Turin Palace è stato uno degli alberghi più esclusivi di Torino sin dall’Ottocento. Testimone e protagonista degli eventi della vita cittadina, ha ospitato personaggi eccellenti del mondo della cultura, della politica e dello spettacolo. Nelle sue camere hanno soggiornato Guglielmo Marconi, Pietro Mascagni, Arturo Toscanini, Federico Fellini, Helmut Newton, Maria Callas, Louis Armstrong, David Bowie, Sting, Liza Minelli, Madonna, Mick Jagger e ogni capo di Stato o testa coronata che passasse da Torino, da Re Carlo Gustavo di Svezia alla Regina Elisabetta di Inghilterra.
Oggi, con le sue 126 camere e la prestigiosa suite presidenziale, torna agli antichi splendori, di cui il restauro ha conservato lo spirito e, dove possibile, le caratteristiche. L’ampio scalone aulico, il grande soggiorno, il salone delle feste, il ristorante: tutti di nuovo al loro posto, felicemente reinterpretati in chiave contemporanea. Per continuare a offrire, come un tempo, un’ospitalità fatta di atmosfere calde e raffinate.
E per i nuovi turisti, che affollano la città sempre più numerosi e piacevolmente sorpresi, imperdibile è una sosta a Les Petites Madeleines, il ristorante del Turin Palace dal nome giustamente evocativo. Qui ora si possono gustare le creazioni del giovane chef piemontese Stefano Sforza che, non a caso, ha iniziato la sua brillante carriera con uno stage, a soli 17 anni, proprio “chez Ducasse”. Ma non è forse vero che Torino è una “piccola Parigi”?
Silvana Delfuoco