Perdonali Signore, perché non sanno quel che fanno. Vista da questa parte dell’oceano, specie spingendosi fino al Mediterraneo, la pasta è il Santo Gral della cucina italiana: qualcosa di intoccabile, una sorta di monumento alla tavola che in ogni città, provincia e regione è capace di assumere forme diverse, esaltandosi con condimenti altrettanto fantasiosi. Ma, al contrario, dall’altra parte dell’oceano, dove infuria lo street food e lo scimmiottamento gastronomico, certe sacralità se le scordano. Così, nel ben mezzo di un evento dal nome che conferma le teorie di poco fa – “Smorgasburg Food” – organizzato a Brooklyn, un tempo sobborgo per immigrati e oggi covo di artisti, una coppia si è presentata con una novità che da questa parte dell’oceano fa strabuzzare gli occhi, ma da quella parte sembra destinata ad entrare nelle liste dei miracoli: gli “Spaghetti Donuts”. Iniziamo a chiarire, poco prima della nausea: sugli spaghetti inutile dilungarsi in spiegazioni, sarebbe superfluo, mentre i donuts meritano una fermata: sono le classiche ciambelle americane con il buco in mezzo, quella roba che non manca mai sulle scrivanie degli agenti nei polizieschi made in USA. Ora provate a mescolare le due cose e poi correte a prendere il “Malox”: vi aspettiamo.
L’idea è di due coniugi, tali Luigi Fiorentino ed Emy Gargiulo, che dal cognome denunciano almeno chiare discendenze italiote, titolari di “Pop Pasta”, un’azienda nata per dare lustro alla clamorosa idea delle ciambelle di spaghetti. Un modo, dicono loro, per coniugare in chiave “pop” una tradizione italianissima con i gusti e i tempi americani, sempre piuttosto frenetici. Monoporzioni vivamente consigliate per un pic-nic, una gita in spiaggia o da portare a scuole e/o in ufficio, che in più non ungono come la pizza. Una ciambella, tenetevi forte perché non è ancora finita, che si può perfino mangiare calda o fredda, scegliendo per adesso fra tre possibili varianti: aglio e olio, carbonara o bolognese, che poi è il modo in cui gli americano indicano il nostro ragù. A voler ben guardare, i precedenti ci sarebbero anche, perché la frittata di pasta non è una novità: si fa, e oltre ad essere un bel modo di evitare gli sprechi, è perfino niente male. Luigi ed Emy, in linea di principio, si attengono alla tradizione: cuociono la pasta aggiungendoci uova e formaggio, friggono e passano in forno sistemando il risultato all’interno delle formine dei donuts.
Ma ci sono dei limiti, anche visivi, perché veder stipare degli spaghetti all’interno di una ciambella, un po’ di preoccupazione la mette, a chiunque sia nato nel tratto di terra compreso fra Predoi e Lampedusa, i comuni più a nord e sud d’Italia. Eppure, c’è da scommetterci, sarà un successo di cui sentiremo parlare. Per scoprirlo, non resta che attendere il prossimo thriller made in Hollywood, con Bruce Willys che addenta un donut di cacio e pepe, pensando che a come fermare il killer che indisturbato si aggira per le vie della città.
Germano Longo