Cresce il consumo in Italia e all’estero.
“Il Taleggio è sempre più apprezzato, non solo in Italia ma anche nei paesi UE ed extra UE.” – commenta il Presidente del Consorzio, Lorenzo Sangiovanni, al termine dell’Assemblea Annuale dei Soci 2018 – 2019 – “Ad oggi la produzione si aggira sulle 8.800 tonnellate. Sono più di 4 milioni le forme prodotte.”
Il 75% del prodotto viene commercializzato in Italia (con una buona crescita del consumo anche al Sud e nelle Isole) ed il principale canale di vendita è rappresentato dalla GDO.
Il Consorzio del Taleggio e tutti i soci hanno lavorato con grande impegno e costanza, portando ad un incremento delle vendite all’estero fino al 25% sul totale della produzione. I principali clienti al di fuori della penisola, provengono da Germania, Francia e Stati Uniti.
Il Presidente annuncia l’inizio di una collaborazione con l’agenzia Ideal: “Questi dati fanno ben sperare per il futuro. In un mercato globale sempre più aperto, si è reso necessario comunicare in modo efficace, sia attraverso i canali tradizionali sia attraverso i nuovi canali digitali.”
Il Taleggio Dop
La storia del Taleggio ha origini molto antiche. Sono stati rinvenuti documenti del 1200 dove si parla di commerci e scambi, dove tra i vari prodotti figura anche questo formaggio.
I pastori di montagna delle Val Taleggio e Valsassina iniziarono a produrre formaggio per non sprecare il latte non consumato (a quei tempi non si poteva conservare in frigo!).
Per la stagionatura utilizzavano “grotte” o casere di vallata. Col passare del tempo, diversi caseifici di piccole e medie dimensioni della pianura Padana iniziarono a produrlo.
Oggi la antiche tecniche di produzione hanno trovato supporto grazie alle innovazioni tecnologiche e dopo mille anni di storia, il formaggio è sempre più gustoso.
Nel 1988 arriva la D.O.P.
Il Taleggio è stato riconosciuto formaggio a Denominazione di Origine (D.O.) con D.P.R. 15.9.1988 e formaggio a Denominazione di Origine Protetta (D.O.P.) con Regolamento CE 1107/96.
Grazie alla tecnologia questo formaggio oggi si può produrre nell’intero arco dell’anno e non solo più in montagna.
Il Taleggio deve essere prodotto e stagionato unicamente in 3 regioni italiane
- in Lombardia, nelle province di Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Lecco, Lodi, Milano, Pavia, Monza della Brianza;
- in Piemonte nella provincia di Novara e Verbano Cusio Ossola;
- in Veneto, nella provincia di Treviso.
Il latte deve provenire esclusivamente da stalle ubicate nelle medesime zone ed inserite in apposito sistema di controllo.
La forma del taleggio è caratteristica: un bel parallelepipedo quadrangolare dal peso variabile (1,7 a 2,2 kg) e dalle dimensionjd di 18 – 20 cm per lato, con altezza compresa tra i 4 e i 7 cm.
La crosta è sottile, morbida e di colore rosato.
La pasta è compatta, anch’essa morbida e dal colore che varia dal bianco al giallo paglierino, con qualche piccola occhiatura.
Non sono usati additivi di nessun tipo sia durante la produzione sia durante la stagionatura.
Per capire se è vero Taleggio, cerca il marchio con le 3 T in bell’evidenza sulla crosta e il marchio sull’incarto.
Una volta acquistato l’ideale è consumarlo entro 5-7 giorni.
Per conservarlo al meglio si può avvolgere in un telo umido, questo aiuta a mantenere morbida la crosta.
Come si gusta?
Come secondo piatto, a fine pasto, con le pere o con le mele, per condire primi piatti o per preparare frittate, pizze o crêpes.
I numeri del Taleggio nel 2018
- 8.800 tonnellate prodotte
- 100 litri di latte per ottenere 12 kg di Taleggio (resa pari al 12,5%)
- stagionatura minima: 35 giorni
- Numero delle aziende agricole che conferiscono latte: 638
- Numero di soci: 45, di cui 25 caseifici, 20 stagionatori.
- Numero confezionatori: 82
- Numero di forme di Taleggio prodotte: 4.400.000 forme
- La provincia che ne produce più è Bergamo (49% del totale)
- Il 47% viene venduto nei supermercati (GDO)
- Circa 1.000.000 di forme di taleggio sono state vendute all’estero nel 2018
Il Consorzio Tutela Taleggio
Dal 1979, caseifici, stagionatori e produttori latte aderiscono al Consorzio, che svolge attività volte alla tutela, al miglioramento qualitativo ed alla promozione della produzione e del commercio del prodotto.
Il Consorzio lavora in stretta collaborazione con Istituti di ricerca, Istituti universitari, con l’Ispettorato Centrale della Tutela della Qualità e Repressione Frodi dei prodotti agro-alimentari (ICQRF) del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e tutti gli organismi di controllo e vigilanza.
Oltre a promuovere il prodotto, questo organismo verifica la correttezza dell’uso della denominazione “Taleggio” e del marchio, fornisce assistenza tecnica ai produttori di latte, ai caseifici e agli stagionatori e fa cultura ed educazione alimentare.
Paolo Alciati
Fonte Ufficio Stampa
Credit Photo Ufficio Stampa