Giro d’Italia in 10 pizze.
Le nuove ricette della Pizza del Territorio, create da Eataly in collaborazione con Slow Food per la stagione fredda si potranno assaggiare negli Eataly italiani in un tour partito da Genova il 12 novembre.
Il “Giro d’Italia in 10 pizze” è una cena che tocca le diverse città in cui Eataly è presente proponendo in degustazione tutte le Pizze del Territorio. A raccontare le pizze è Francesco Pompilio insieme ai produttori.
“Il primo tour ha riscosso molto successo e sollevato la curiosità degli ospiti sulle specialità gastronomiche del nostro Paese”, commenta il maestro pizzaiolo di Eataly. “Non potevamo che ripeterlo proponendo nuove pizze con nuovi ingredienti e storie da raccontare”.
Dopo il debutto genovese, i prossimi appuntamenti saranno a Torino (14 novembre) e Milano (26 novembre).
Da gennaio 2020 la cena-degustazione del “Giro d’Italia in 10 pizze” si replicherà a Roma, Trieste, Piacenza, Bari, Firenze, Forlì e Pinerolo.
Un modo per far degustare la Pizza Eataly in abbinamento ai migliori prodotti del patrimonio agroalimentare del nostro Paese, ma anche per scoprire con tutti e cinque i sensi alcune specialità ancora poco conosciute che hanno storie incredibili da raccontare.
La Pizza del Territorio nasce infatti dalla volontà di rendere omaggio e dare visibilità alle eccellenze delle regioni in cui Eataly ha sede.
Le guarnizioni di queste dieci pizze, ciascuna presente in esclusiva nel menu del negozio Eataly di riferimento, sono state scelte da Francesco Pompilio, maestro pizzaiolo del gruppo, con il supporto dell’esperto di pizza di Slow Food Italia Antonio Puzzi. A guidarli, la ricerca della giusta combinazione di stagionalità – motivo per cui la Pizza del Territorio cambia ogni sei mesi – e la valorizzazione delle specialità locali, inclusi i Presidi Slow Food, non dimenticando gli ingredienti che più hanno soddisfatto il palato dei clienti.
Prodotti d’eccellenza, storie di passione
A rendere unici i prodotti selezionati non sono solo il gusto e la particolare lavorazione, ma anche la loro storia e quella dei loro artigiani. Un esempio è lo Straccone di Amatrice della Pizza Roma. È un tipo di stracchino, ma si differenzia da quello tradizionale perché alla lavorazione segue una fase di stagionatura. E se l’origine del nome si rifà, enfatizzandola, alla parola lombarda stracch (stanco), “stanca” non lo è mai stata la famiglia Nibbi che lo produce e che ha saputo ripartire con ancora più passione dopo i gravi danni subiti dall’azienda a seguito del terremoto di Amatrice nel 2016.
Dalle montagne di Amatrice a quelle liguri, condividono la stessa passione i pastori che producono la Toma di pecora brigasca, Presidio Slow Food e ingrediente della Pizza Genova. La loro è una vera e propria missione per difendere l’eredità di un prodotto storico, oggi a rischio. Se all’inizio del XX secolo in tutta l’area di diffusione della pecora brigasca – tra Liguria, Piemonte e Provenza – erano allevati 60.000 capi, oggi in Liguria si contano appena 1.800 esemplari.
Un’altra antica tradizione che viene raccontata grazie alle Pizze del Territorio è il Prosciutto in crosta di pane, specialità triestina le cui origini risalgono al tempo degli antichi romani. Un salume dal gusto delicato, rivestito da una sottile sfoglia di pane non lievitato, che arricchisce la Pizza Trieste. L’innovazione contraddistingue invece la Pizza Piacenza con la Pancetta Giovanna – Pancetta cotta al miele, creazione della famiglia Capitelli. Cotta in tre differenti fasi, questa pancetta ha un gusto unico che deriva dall’utilizzo del miele e dal leggero sentore di fumo.
Le nuove Pizze del Territorio
- Pizza Torino e Pinerolo
Bianca con Fiordilatte, Macagn (Presidio Slow Food), Porri di Cervere (Presidio Slow Food) e Salsiccia di Bovino Piemontese (Presidio Slow Food)
- Pizza Roma
Bianca con Fiordilatte, Broccoli (prodotto locale), Guanciale (prodotto locale) e Straccone di Amatrice (prodotto locale)
- Pizza Genova
Bianca con Fiordilatte, Toma di Pecora Brigasca (Presidio Slow Food), Acciughe di Camogli e Basilico Fresco
- Pizza Bari
Bianca con Fiordilatte, Pomodorini Semisecchi, Cacioricotta (prodotto locale) e Cardoncelli
- Pizza Piacenza
Bianca con Fiordilatte, Pancetta Cotta al Miele (prodotto locale), Pioppini e Cacio del Po (prodotto locale)
- Pizza Forlì
Focaccia con Prosciutto Crudo di Parma, Fichi Caramellati (prodotto locale) e Formaggio di Fossa (prodotto locale)
- Pizza Firenze
Focaccia con Lardo di Colonnata (prodotto locale), Miele di Castagno e Scaglie di Pecorino Bartarello (prodotto locale)
- Pizza Trieste
Bianca con Fiordilatte, Cotto in Crosta di Pane, Tabor (prodotto locale) e Kren (prodotto locale)
- Pizza Milano
Bianca con Fiordilatte, Pancetta (prodotto locale) e Pannerone (Presidio Slow Food)
La Pizza Eataly
Una pizza né napoletana, né romana, ma Eataly. La ricetta è stata ideata dal maestro pizzaiolo Francesco Pompilio, che ha messo a punto impasto, cottura e guarnizioni con il supporto dell’executive chef del gruppo Enrico Panero, del produttore di farine Fulvio Marino e dell’esperto pizza di Slow Food Italia Antonio Puzzi.
Farine biologiche, esclusivamente italiane e macinate a pietra; impasto realizzato con metodo “indiretto” che richiede almeno 50 ore di lievitazione e assicura così digeribilità e gusto; alto livello di idratazione (70% di acqua sul peso della farina) per una pasta ricca di alveoli, soffice e morbida all’interno e croccante all’esterno; tempo di cottura di 3 minuti e mezzo a una temperatura di 330°C in forno a legna rotante “Marana”. Sono questi i segreti della Pizza Eataly. A cui si aggiungono gli ingredienti di base e le guarnizioni: eccellenze locali italiane, inclusi i Presidi Slow Food, tutti forniti da produttori con cui Eataly ha un consolidato rapporto di collaborazione e fiducia.
Paolo Alciati
Fonte Ufficio Stampa
Credit Photo Ufficio Stampa