Lunelli non vuol dire soltanto Ferrari Trentodoc, le bollicine italiane per eccellenza. Significa anche vini fermi eleganti e longevi, fortemente rappresentativi dei territori di cui sono espressione:
il Trentino con la sua viticoltura di montagna, la Toscana delle dolci colline pisane e l’Umbria
che si svela nella piccola, affascinante DOCG di Montefalco. I vini di questi tre territori dalla forte vocazione enologica sono ora resi riconoscibili da un unico marchio, Tenute Lunelli.
Dopo un lungo percorso di cura e sperimentazione, avviato negli anni Ottanta in Trentino e nei primi anni Duemila in Toscana e Umbria, la famiglia Lunelli ha deciso di mettere il proprio nome sulle etichette delle tre Tenute – Margon, Podernovo e Castelbuono – sottolineando così i valori e la cifra stilistica che ne accomunano le creazioni: sostenibilità, eleganza e longevità.
Il rispetto del territorio è il principio fondamentale e si declina da un lato nella volontà di valorizzare l’identità e la tradizione dei singoli luoghi, dall’altro nel forte senso di responsabilità verso l’ambiente in cui i vini nascono. La sostenibilità, che si tradurrà a regime nella totale conversione al biologico, è infatti alla base di ogni scelta agronomica e permette di coniugare la qualità dell’uva con la salute del viticoltore e la tutela dell’ambiente. La Tenuta toscana è stata la prima realtà del gruppo, nel 2012, ad ottenere la certificazione biologica, seguita dalla Tenuta umbra, che la otterrà a partire dalla vendemmia 2014. I vigneti trentini, iscritti al registro della certificazione biologica dal febbraio 2014, sono da anni coltivati secondo gli stringenti principi del protocollo per una “Viticoltura di montagna salubre e sostenibile”. Eliminati insetticidi e erbicidi, si lavora sulla naturale fertilità del terreno, prevedendo per la difesa solo elementi naturali.
La convinzione che il tempo sia fondamentale per la qualità del vino porta le Tenute Lunelli, forti dell’accurato lavoro fatto in campagna, ad attendere con sapiente lentezza, come artigiani del tempo, all’affinamento del vino. Per questo, eleganza e longevità sono tratti comuni ai nove vini delle Tenute, e per questo si è scelto di raffigurare la nuova identità ricorrendo alla simbologia delle fasi lunari.
“Questo progetto – afferma Matteo Lunelli, amministratore delegato del Gruppo Lunelli – è coerente con il nostro obiettivo di costituzione di un Gruppo dell’eccellenza del bere italiano. Vogliamo affiancare al Ferrari Trentodoc realtà che ne condividano i valori e che ci permettano di raccontare la varietà di territori che è la grande ricchezza del vino italiano. Rispetto per il territorio e attenzione alla sostenibilità sono oggi valori comuni a tutti i nostri marchi”.
Il Gruppo Lunelli comprende, oltre alle Tenute e a Ferrari, una distilleria, Segnana, un’acqua minerale, Surgiva, e uno storico marchio del Prosecco Superiore quale Bisol.
Il progetto delle Tenute Lunelli è stato presentato ufficialmente a Roma il 3 settembre,
nel corso di una serata che ha avuto come palcoscenico il Circolo Canottieri Aniene. Con l’occasione, è stata anche annunciata la partnership del gruppo trentino con il club che, presieduto da Giovanni Malagò, è tra i più esclusivi della capitale.
I VINI DELLE TENUTE LUNELLI
La Tenuta Margon prende il nome dell’omonima villa cinquecentesca, circondata da vigneti e boschi secolari alle porte di Trento. I vini sono frutto di una viticoltura di montagna che, grazie all’alternarsi di giornate calde e notti fresche, catalizza nelle uve aromi intensi e ricercati. Il Villa Margon è uno Chardonnay quasi in purezza che da ben 27 anni racconta, con la sua spiccata personalità e finezza, la magia del territorio. Il Maso Montalto, 100% Pinot Nero, è un rosso complesso e armonico. L’ultimo nato, il Pietragrande, fresco e fruttato, affianca allo Chardonnay un tocco di Sauvignon.
Nella Tenuta Podernovo, uno splendido poggio vitato a Terricciola, nelle colline pisane, nascono Teuto e Aliotto, due rossi eleganti già ben noti a chi ama ritrovare nel Sangiovese l’anima della Toscana. Teuto è un Sangiovese quasi in purezza, mentre Aliotto affianca al vitigno principe del territorio Cabernet, Merlot e altre uve locali. Entrambi presentano una trama tannica ricercata, una struttura equilibrata e un finale di suadente intensità. L’Aliotto espressione della vendemmia 2012, che arriverà sul mercato nell’ottobre 2014, è il primo vino biologico delle Tenute Lunelli.
La Tenuta Castelbuono spicca nel cuore dell’Umbria con il suo Carapace, la prima scultura al mondo che è anche cantina, progettata da Arnaldo Pomodoro. Vi nascono vini importanti, summa delle straordinarie caratteristiche della DOCG Sagrantino, vitigno potente e longevo la cui storia è legata a Montefalco fin dall’epoca romana: il Carapace, Montefalco Sagrantino in purezza, il Lampante, Montefalco Rosso Riserva e lo Ziggurat, Montefalco Rosso, cui si affianca, da pochi mesi, il Montefalco Sagrantino Passito. Quattro etichette frutto della selezione clonale del “Progetto Patriarchi”, della gestione di precisione del vigneto e dell’incessante sperimentazione in cantina.