Sagna S.p.A, storica realtà d’importazione torinese, non ferma la sua voglia di espandere il proprio portfolio prodotti
In questo 2024, dopo il lancio dei vini australiani è la volta di tornare in Europa per approfondire il territorio tedesco puntando sui vini della Franconia. Una regione vitivinicola attenzionata dagli stessi produttori tedeschi, giovani e storici, che hanno scelto di cimentarsi nella produzione del vino in uno dei centri produttivi tra i più antichi della storia del vino mondiale.
La storia di questa regione vitivinicola inizia nel 777 d.C con Carlo Magno, re dei Franchi, grazie alla sua volontà di promuovere la coltivazione del vino in Franconia. La più antica carta reale tedesca rinvenuta conferma che donò una tenuta della corona della Franconia e otto vigneti, a un convento a Fulda. Nel XVI secolo la vite si espande sino a raggiungere 40.000 ettari, una superficie che rende la Franconia la più ampia area dedicata al vino in Germania. La Guerra dei Trent’anni andata in scena nel secolo successivo distrugge il paesaggio, la viticultura è compromessa, solo le zone centrali della regione vinicola della regione riescono a sopravvivere e svilupparsi. I primi effetti del cambiamento climatico deteriorano ulteriormente le condizioni di crescita, la birra diventa la bevanda principale. Bisognerà aspettare il XVII secolo per la rinascita del “Frankenwein” sostenuto da personaggi illustri come Johann Wolfgang von Goethe nativo di Francoforte sul Meno, scriverà che non esiste altro vino che eguagli quello della Franconia. La timida ripresa porta a raggiungere i 16.000 ettari di superficie piantata a vite. Un ulteriore decrescita arriva con l’ascesa di Napoleone e l’attenzione ai soli vini francesi, la superficie si attesta attorno ai 10.000 ettari. Avvicinandoci ai giorni nostri, proprio come è avvenuto in molti altri areali del vino, con il processo di industrializzazione si è assistito a un lento a graduale abbandono delle campagne in favore del lavoro nelle grandi città. Seguito dalle crisi a cavallo di fine Ottocento e inizio del Novecento, causate da malattie e attacchi fungini (dalla peronospora all’oidio e la fillossera).
Il risultato si traduce in appena 2500 ettari di vigna nel 1959.
È con la riforma agraria che avviene la rinascita definitiva della Franconia; con il sostegno di consulenti e ricercatori, gli agricoltori riuscirono a riprendere in mano le proprie terre, con l’obiettivo di produrre vini di qualità con rese più contenute (60 ettolitri per ettaro su un totale di 6.000 ettari di vigneto).
LA FRANCONIA DI OGGI
La Franconia, situata nel nord-ovest dello stato federale tedesco della Baviera, è una delle 13 regioni vinicole tedesche, l’unica regione vinicola ufficiale della Baviera che si sviluppa attorno alla capitale Würzburg, lungo il fiume Meno. L’area vitata si estende in 6,100 ettari, rappresenta la sesta per grandezza in Germania. Si estende da Bamberga ad Aschaffenburg, si contraddistingue per il suo clima piuttosto mite, di tipo continentale. La coltivazione della vite avviene principalmente lungo il fiume dove le piante ritrovano riparo dal freddo invernale al 50° parallelo, ad un’altitudine media di 200/350 metri slm.
I vitigni più piantati sono il Müller-Thurgau, il Silvaner, il Bacchus, il Riesling e la famiglia dei Pinot (bianco, grigio e nero). Come per le altre zone produttive della Germania, anche qui i disciplinari di produzione classificano i vini in base al livello di zucchero, che si presentano anche in una forma più secca rispetto ai tradizionali vini trocken. Altra caratteristica che identifica il vino di Franconia è la forma unica della bottiglia che prende il nome di Bocksbeutel (impiegata dalle aziende per le migliori espressioni produttive). A testimonianza della storicità della regione resistono produzioni a firma di realtà antichissime, come quella di proprietà della Corte dello Stato di Baviera dal 1128, o del Bürgerspital zum Heiligen Geist (Ospedale dei cittadini allo Spirito Santo) e le tenute della Famiglia Schönborn.
LA FAMIGLIA SCHÖNBORN E LE SUE TENUTE
Una nobile famiglia tedesca che produce vino dal XIV secolo. I proprietari, pur possedendo numerose vigne, situate in varie zone della Germania (e d’Europa), hanno scelto di dedicare la loro massima attenzione alla produzione di vini nel Reno e sul Meno. La loro politica di vendita, molto selettiva, è improntata sulla massima qualità.
Schloss Schönborn (Castello di Schönborn) a Hattenheim nel cuore della valle del Rheingau vanta una fama secolare: alcune delle vigne migliori furono acquistate nel corso del XVII e XVIII secolo, ma alcuni degli attuali vigneti sono di proprietà della famiglia Graf von Schönborn (Conti di Schönborn) dal 1349. La proprietà è di circa 110 ettari, ma la maggior parte viene data in affitto. Accanto a questa tenuta, ci sono anche le tenute in Franconia, come la Schloss Hallburg, a sud del villaggio di Volkrach, di proprietà della famiglia von Schönborn dal 1806. Una delle più storiche della regione: la fondazione della torre del castello risale all’anno 1000. Qui, non il Riesling l’uva protagonista ma il Silvaner, che restituisce vini che si caratterizzano per corpo e struttura importanti, dai sapori complessi e intensi, asciutti e terrosi.
Tre i poli produttivi dell’azienda per un totale di 30 ettari di proprietà:
- vigneto Hallburger Schlossberg, che privilegia i vitigni a maturazione tardiva (Riesling, Rieslaner, Silvaner e Pinot Nero)
- i pendii a sud del castello di Hallburg, che privilegia i vitigni a maturazione precoce (Müller Thurgau, Bacchus, Pinot Grigio, Pinot Bianco e Traminer)
- villaggio di Gaibach, a nord di Hallburg, dove si coltivano Silvaner, Riesling e Bacchus
Tranne poche eccezioni, tutti i vini prodotti da Schönborn vengono fatti fermentare in tini d’acciaio a temperatura controllata. Il potenziale evolutivo varia dai 4-5 anni sino ai 20 anni, scelta non casuale è quella dell’impiego del solo tappo a vite atto proprio alla perfetta conservazione dei vini nel tempo.
I vini selezionati per il mercato italiano:
- RIESLING Schloss Halburg Trocken, dal naso delicato, con note di mela cotogna e uva spina sostenute da un leggero aroma di fiori di sambuco e minerali, chiude con un’acidità̀ sferzante.
- SILVANER Aus den Hallburger Weinbergen Trocken, dal naso erbaceo speziato, al palato è ricco, con aromi di frutta esotica e una componente acidità̀ importante ma delicata.
- MÜLLER-THURGAU Schloss Hallburg Trocken, dal naso fresco, dai profumi esotici, con sentori di ananas, litchi, papaia e pepe, chiude con una spiccata acidità̀ e un ritorno fruttato.
- SILVANER Schloss Hallburg Trocken, dal naso fresco, dai profumi esotici, con sentori di ananas, litchi, papaia e pepe, chiude con una spiccata acidità e un ritorno fruttato.
- GENUS Aus den Hallburger Weinbergen QbA Trocken: l’obiettivo di questo bianco è quello di omaggiare il territorio della Fran- conia attraverso la diversità degli aromi delle uve autoctone: Silvaner, Riesling, Traminer, Pinot grigio, Pinot bianco, che si riflettono in una prospettiva ampissima, con componenti di frutta succosa, aromi delicati, balsamici e cremosi.
Info: www.sagna.it
Redazione Centrale TdG