Un progetto all’insegna della biodiversità in Contrada Santo Spirito, ai piedi dell’Etna

Sorta su una colata lavica del 1879, nel versante nord dell’Etna, Palmento Costanzo in appena dieci anni è riuscita ad imporsi nel panorama viticolo etneo e dell’Italia tutta. Il progetto si insedia in un habitat prezioso e ricco di biodiversità; al centro del parco vitato dell’azienda, di circa 14 ettari, c’è proprio il palmento ottocentesco, utilizzato sino ai primi anni del ‘900 dai viticoltori della zona che, finemente ristrutturato, si inserisce nel paesaggio collinare all’interno del Parco Naturale dell’Etna. La struttura, costruita su pietra lavica, garantisce una produzione viticola rispettosa delle antiche tecniche di vinificazione impiegando al contempo le più moderne delle tecnologie – vasche termoregolate in acciaio inox, Ovum (botti in rovere francese a forma ovoidale che sfruttano i moti convettivi per favorire un bâtonnage naturale), botti Stockinger e anfore.

Una struttura che si articola in diversi livelli, dalla zona adibita alla pressatura ed alla fermentazione dell’uva, alla storica bottaia, destinata all’affinamento dei rossi. Una cantina che ha seguito i principi della bioarchitettura, illuminata da cinque coni che convogliano al suo interno la luce, limitando la necessità di corrente elettrica per l’illuminazione soltanto alle fasi più buie della giornata.

Viti prefillosseriche, approccio parcellare e rispetto per il terroir
Palmento Costanzo concentra la propria produzione enoica in Contrada Santo Spirito, frazione Passopisciaro, caratterizzata da una ricca presenza di viti prefillosseriche circondate in estate da piccoli fiori di ginestra. Disposte su terrazzamenti, le piante ad alberello si trovano tra i 600 e gli 800 metri e, sostenute da pali di castagno, raggiungono fino ai 120 anni di età. Vigneti condotti in regime biologico e recentemente con preparati biodinamici, grazie al supporto dell’agronomo Adriano Zago.
Ed è proprio qui, in Contrada Santa Spirito, dove si concentra la produzione dell’azienda pari a 100mila bottiglie Tre le linee di produzione, Mofete, Di Sei, Contrade e il vino più pregiato: l’Etna Doc Rosso Prefillossera.

Il Contrada Santo Spirito nasce dalla selezione delle viti più vecchie nella particella n°466, il primo vino di contrada – da un cru come direbbero i francesi – dal color rosso rubino brillante; una visione dell’Etna attraverso il 90% di Nerello Mascalese e solo il 10% di Nerello Cappuccio.
Vino di ampia struttura e personalità, spiccata e vibrante acidità. Avvolgente.
Distribuito da Sagna
Info: www.sagna.it
Redazione Centrale TdG