Sorseggiando un Cognac non si può non parlare di tempo, si tratta di decenni, un lungo periodo necessario per l’affinamento di uno dei più pregiati distillati al mondo capace di mettere in relazione l’atto primordiale in cui la terra, e i suoi frutti, incontrano l’opera dell’uomo.
Il Cognac come racconto di suggestioni uniche raccolte in una bottiglia in cui una sorta di gusto sempiterno si protrae nel tempo per evolversi. Attraverso un singolo fiato si entra in un universo costellato di stili e approcci diversi alla produzione del Cognac in cui la Maison offre una visione molto personale, che si racchiude in questa frase: “Dove gli altri arrivano, Delamain incomincia”. Una delle caratteristiche che plasmano l’incomparabile produzione di Delamain è l’eccezionale invecchiamento a cui vengono sottoposti i suoi distillati anche per il Pale & Dry, un Cognac – simbolo nato nel 1920 per mano di Jacques e Robert Delamain. Realizzato esclusivamente con eaux-de-vie della Grande Champagne, il Premier Cru del Cognac, affina in vecchie botti di rovere nelle cantine di Jarnac. La meticolosità con cui viene assemblato lo rende un prodotto sempre fedele a stesso e aderente a quella primaria idea di Cognac la cui realizzazione vede profumi intensi di albicocca, agrumi e vaniglia, un gusto che si sviluppa sul frutto con persistenza e una inimitabile percezione alcolica che con grande delicatezza accompagna ogni sorso.
Le origini di questa Maison fondata in Charente risalgono agli inizi del XVII secolo e sono intimamente legate alla nascita stessa del Cognac.
Sin dagli inizi del XVII secolo, nella regione di Cognac, era usuale praticare la distillazione dei vini in eccesso. Nel 1680 l’intendente della Généralité di Limoges scriveva in un me-moriale indirizzato al Re Luigi XIV: “Quando i vini bianchi della Election de Cognac sono trasformati in acquavite, che è la loro destinazione ordinaria, le flotte inglesi e danesi, in tempo di pace, vengono a cercarle nei porti della Charente e se ne fa un consumo vantaggioso per la provincia”. Nonostante ciò, fu solo nella seconda metà del XVIII secolo che i produttori di Cognac a Jarnac poterono gettare solide basi per un commercio di esportazione che sarebbe diventato, per la sua estensione mondiale, una delle principali risorse del paese. Fu durante questo periodo che James Delamain ritornò in Francia e si associò nel 1763 con D. Ranson, proprietario di una vecchia impresa di Jarnac, che da tempo commerciava con l’Irlanda ed i Paesi Bassi. I tempi della rivoluzione e delle guerre napoleoniche, i tristi giorni del blocco continentale non furono certo favorevoli allo sviluppo degli affari…Solo dopo il 1820 si cominciò a notare un risveglio delle attività commerciali. Fu allora, nel 1824, che Henry Delamain, fondò la “Maison Roullet & Delamain”, che per quattro generazioni avrebbe unito questi due nomi in un’unica realtà.
Nel 1920 la Famiglia Delamain, come unica proprietaria, trasformò la ragione sociale in quella che oggi conosciamo: “Delamain & C.”.
Oggi la Maison concentra la sua produzione nella Champagne Charentaise in terre argillo-calcaree del Bois. Delamain, grazie alle sue profonde radici in queste privilegiate zone e grazie ai rapporti costantemente amichevoli con i proprietari-distillatori, non tardò ad assicurarsi gli approvvigionamenti alle migliori fonti. È tuttora motivo di vanto essere considerati fornitori di Delamain. Il “titolo” è considerato una sorta di garanzia di qualità, che permette loro di spuntare prezzi di vendita più elevati anche nelle trattative con le altre Case. Ma sono i lunghi periodi di maturazione – come abbiamo detto – ad essere uno dei punti di forza dell’azienda. Tutti i distillati maturano almeno 20 anni prima di essere messi in commercio. Perfino l’acqua distillata, che viene utilizzata per pareggiare la gradazione alcolica in eccesso, è soggetta a cure meticolose. È mescolata alle “Vieilles faibles” (vecchissimi distillati che hanno perso gran parte della loro gradazione originaria) molti mesi prima dell’utilizzo, per permettere un perfetto “mariage” tra i due componenti. Alla Delamain, sorridendo con malcelato orgoglio, affermano ironicamente: “Pur di garantire una qualità perfetta, siamo talmente pazzi da far invecchiare anche l’acqua”.
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Redazione Centrale TdG