Sagna S.p.A sceglie il Portrait di Milano per lanciare l’ultima cuvée della Maison Champagne Louis Roederer
L’evento ha visto la prestigiosa partecipazione dello Chef de caves Jean-Baptiste Lécaillon, che ha spiegato la genesi di Collection attraverso un’esclusiva verticale comprensiva delle prime bottiglie che lo hanno portato alla riuscita del progetto, dalla 238 alla 244.
In una prestigiosa sala del Portrait di Milano, lo storico importatore dello Champagne Louis Roederer ha ufficialmente presentato l’ultima release del progetto Collection, il 244, dove il numero rappresenta il numero degli assemblaggi svolti dalla Casa dal 1776, anno della sua fondazione.
Jean-Baptiste Lécaillon, Chef de caves della Maison da oltre trent’anni, ha spiegato che Collection non nasce per motivi di marketing ma per contrastare gli effetti del cambiamento climatico e soprattutto per svincolarsi dall’immagine degli Champagne non millesimati degli anni settanta.
“Bisogna reinterpretare lo Champagne, cercare di trovare l’identitàà dello Champagne di domani” – ha affermato JBL. Se fino a qualche decade fa le grandi annate erano meno frequenti, dall’inizio del nuovo millennio le cose sono cambiate, sono moltissime infatti quelle meritevoli di essere espresse tal quali, “millesimabili”.
Collection è figlio di un lavoro attento in campagna, di un’agricoltura efficace in risposta agli effetti del cambiamento climatico, che creano un nuovo ambiente e una diversa qualità delle uve: da vendemmie più anticipate ad acini più sani e maturi, ricchi di sapori, polpa e consistenza ma con meno acidità. L’uva diventa espressione del luogo, la voce del suolo in cui nasce; in breve, c’è un’identità più forte. Forte di questo cambiamento per Jean-Baptiste era tempo di nuove sfide. L’acidità, che non gioca più il ruolo principale, lascia spazio a nuove freschezze e a una rinnovata forma di leggerezza. I Pinot neri diventano più strutturati ma è necessario preservane il lato più dinamico. Pertanto l’assemblaggio della Maison ha subito un radicale cambiamento, l’impiego dei vini di Riserva (affinati in legno) è finalizzato a una resilienza stilistica del vino, l’uso di annate diverse diventa un punto di forza, una vera opportunità. La scelta delle date di raccolta diventa una lettura del millesimo, stigma del futuro vino; la vinificazione può diventare meno «invasiva» e agevolare una produzione di vini orientati al terroir, volti di ogni nuova annata.
La libertà dello stile Roederer
L’obiettivo di Collection – spiega Lécaillon – è mostrare nuove sfumature e intensità fruttate, complesse, nonché un maggiore potenziale d’invecchiamento del vino. Composto per la metà dall’assemblaggio da uve d’annata provenienti da vigneti di proprietà e di vigneron partner, che seguono protocolli imposti dalla Maison, Collection enfatizza il carattere di ogni millesimo. Il risultato? “Un multimillesimato buono come un vintage” realizzato creando il migliore assemblaggio possibile ogni anno, capace di esprimere i diversi terroir della Champagne (Côte des Blancs, Montagne de Reims e Vallée de la Marne) e lo stile della vendemmia; uno champagne che, prima di essere tale, è un vino coinvolgente, avvolto da un finale materico e salino.
La vinificazione separata di ogni parcella, poi assemblata, rivela la singolarità del luogo, Louis Roederer si concede la libertà di scegliere quali appezzamenti far rientrare in Collection per una ricetta che, se da un lato resta coerente a se stessa, dall’altra riesce a catturare la singolarità del millesimo poi impreziosito dai vini di riserva di altre grandi annate. Nel bicchiere si ottiene una maggiore consistenza e una capacità d’invecchiamento che supera la decade. Nella retro-etichetta, la Maison restituisce dettagliatamente tutte le informazioni sul vino, dall’assemblaggio alla data di sboccatura.
A spasso nel tempo con Collection
Dall’assaggio dei vini preparatori al debutto di Collection (238, 239, 240), avvenuto con la release 242, si comprende come Roederer abbia ricercato sempre più tensione passando dalla riduzione della fermentazione malolattica a una maggiore presenza di composti fenolici (dati dalle tailles e fermentazioni in rovere) alla riduzione del dosaggio (passato nel tempo da 9 a 7 g/l, come nel caso del 244). Nel 241 e nel 242, il sorso offre sensazioni materiche e profili aromatici più impattanti, più precisi, di grande concentrazione e persistenza. Il confronto tra il 243 e il 244, invece, sottolinea un perfetto equilibrio tra struttura e freschezza, dato da una maggiore presenza di Chardonnay.
COLLECTION 244
Data di sboccatura il 17/01/2023
Annata 2019
Il 2019, arido e continentale, ha battuto tutti i record storici delle temperature durante un susseguirsi di ondate di caldo torrido! Rese moderate e dalla splendida maturazione caratterizzano i vini, densi e freschi al tempo stesso. La vendemmia si è svolta dal 10 al 21 settembre.
Caratteristiche
- 1/3 “la Rivière”
- 1/3 “la Montagne”
- 1/3 “la Côte”
Si integrano le uve dei vigneti di proprietà con quelle provenienti da parcelle selezionate “Cœur de Terroir” presso vigne di viticoltori partner.
- Uve: 41% Chardonnay, 33% Pinot noir, 26% Meunier
244° Assemblaggio
Reserve Perpetuelle
- 36% ( 2012/2013/2014/ 2015/2016/2017/2018 )
Vini di Riserva affinati in legno
- 10% ( 2012, 2013, 2014, 2015, 2016, 2017, 2018 )
- Vendemmia 2019:
- 54% (di cui il 5% vinificati in legno)
Dosaggio: 7g/l
Note di degustazione
Dal bouquet ampio e profondo, con sensazione di frutti gialli maturi e agrumi. Le note iodate, affumicate, dovute all’autolisi e all’affinamento in legno, aggiungono freschezza aromatica. Seguono note di gesso e di leggera riduzione, che lasciano intravedere un vino concentrato e potente. Attacco piacevole e dalla texture invitante e ricca. Sensazione molto succosa e concentrata; la materia è delicata e carezzevole, avvolge il palato subito alleggerito da una delicata effervescenza. Le note affumicate prendono poi il sopravvento per sostenere un finale ricco di sapore. Collection 244 segna il ritorno del Meunier della Valle della Marna e della Montagna de Reims. Grande espressività per i Pinot noir e gli Chardonnay, che si presentano strutturati e salini!
Redazione Centrale TdG