La regione più piccola d’Italia, la Valle d’Aosta è anche una delle più sorprendenti

Un mosaico di pascoli, rocce e ghiacciai dove i confini tra Francia e Italia si dissolvono tra profumi di erbe, fiori di montagna e leggende alpine. È una regione che è intrisa di autenticità: qui la cucina è memoria e la distillazione è cultura, tramandata da generazioni di famiglie che trasformano la montagna in arte.

Ed è proprio in autunno, quando i pendii si tingono di rame e le prime nevi si affacciano sulle cime, che la Valle d’Aosta regala uno spettacolo inatteso: la fioritura dello zafferano.

Nella piccola frazione di Senin, nel comune di Saint-Christophe, a pochi minuti da Aosta, i campi si colorano di violetto. È qui che gli agricoltori raccolgono a mano i pistilli preziosi del Crocus sativus, essiccandoli subito dopo per conservarne profumo e colore. Una spezia che fin dal 1500 ha trovato nella montagna valdostana un habitat ideale e che oggi è diventata anche simbolo di una rinascita agricola di qualità.

Questa stessa cura artigianale è il filo conduttore della Distillerie St. Roch, storica casa di Quart, alle porte di Aosta. Fondata nel 1968 dalla famiglia Levi, la distilleria è il cuore della tradizione liquoristica regionale e custode del marchio Ottoz, nato nel 1902. Oggi St. Roch rappresenta un perfetto equilibrio tra saper fare alpino e innovazione contemporanea: erbe raccolte in alta quota, infusioni lente, distillazioni precise e un profondo rispetto per le materie prime locali. Qui la montagna non è solo paesaggio, ma sostanza liquida che prende forma in ogni bottiglia.

La Linea Ottoz è la sintesi di questa filosofia, e oggi la raccontiamo con quattro creazioni diverse che abbiamo degustato. L’Amaro Ebo Lebo, vincitore del titolo di Miglior Amaro al Mondo ai World Liqueur Awards 2020, è un blend segreto di 42 botaniche, tra cui spiccano lo zafferano di Senin-Saint-Christophe e l’artemisia del génépy. “Ebo Lebo” era il nome con cui gli abitanti di Gressoney, in patois valdostano, indicavano l’Achillea millefolium, erba amara utilizzata da tempo come digestivo e tonico. Il risultato è un amaro elegante, di grande profondità aromatica, in cui dolce e balsamico si inseguono con equilibrio.

Il Génépy Centenario, invece, celebra l’essenza più pura delle Alpi: prodotto con Artemisia umbelliformis raccolta a mano tra i 1.500 e i 1.800 metri, è un liquore intenso e persistente, simbolo della tradizione valdostana. Più gentile e rotondo, il Génépy Classique è pensato anche per la mixology moderna, senza perdere il suo carattere erbaceo e montano.
Chiude la collezione il Gin 8Z, omaggio contemporaneo all’anima della regione, che contiene otto elementi botanici alpini e mediterranei, tra i quali: ginepro, stella alpina, timo, agrumi. Un London Dry dal profilo cristallino e aromatico.

Dallo zafferano raccolto tra ottobre e novembre ai fiori di génépy che sfidano l’altitudine, tutto in Ottoz parla di autenticità e di Valle d’Aosta. Un territorio che non si limita a produrre, ma racconta sé stesso con la forza discreta delle sue montagne.
Redazione Centrale TdG
Immagini ©Stopdown SC
