Luca Signorelli ha lasciato i suoi capolavori piú celebri nel «cuore verde d’Italia»: dalle straordinarie opere realizzate nell’Alta Valle del Tevere, a Città di Castello, Montone, Umbertide, Morra e Citerna, fino ai possenti affreschi della Cappella di San Brizio nel Duomo di Orvieto.
Una vallata in mostra
Un grande progetto culturale unisce 8 comuni dell’Alta valle del Tevere, la diocesi di Città di Castello e più di 20 musei del territorio nel nome di Luca Signorelli e Raffaello Sanzio. “La valle di Signorelli” celebra un momento magico tra la fine del Quattrocento e gli inizi del Cinquecento, quando i due grandi artisti, senza mai incontrarsi direttamente, condivisero la stessa città, le medesime strade e gli struggenti paesaggi del territorio, lasciando dietro di sé opere senza tempo. Da aprile a dicembre, con un unico biglietto ridotto sarà possibile godere di undici capolavori dei due maestri del Rinascimento racchiusi in una manciata di chilometri, da Città di Castello a Morra, fino a Umbertide, Montone, Citerna e San Giustino. L’inedito progetto abbraccia anche l’arte contemporanea grazie alla presenza nel circuito culturale dei Musei Burri a Città di Castello. E sarà via via arricchito, per tutto il 2023, da un ricco calendario congiunto di animazioni, eventi e rievocazioni storiche. Il biglietto ridotto è stato esteso anche alle strutture museali di Cortona. Tutte le informazioni sulle singole iniziative sono consultabili sul sito del RIM www.rimaltotevere.it, la rete interattiva dei musei dell’Alta Valle del Tevere e https://www.peruginoesignorelli.it/.
Il capolavoro di Montone
Di Valentina Ricci Vitiani (Da MedioEvo n.315, aprile 2023)
Quando accanto alle immagini meravigliose di antiche pale d’altare anche le carte d’archivio ci raccontano in maniera diretta e onestissima le storie e i dettagli che stanno dietro la commissione di un dipinto, allora riusciamo non solo a conoscere in maniera certa i fatti che hanno portato all’esecuzione di una determinata opera, ma anche a comprenderne meglio i sentimenti che l’hanno concepita. Sentimenti di devozione, di gratitudine, a volte, magari, di affermazione di un ruolo o di uno status particolare. Leggi tutto →
Un’Umbria indimenticabile
Di Caterina Fioravanti (Da MedioEvo n.314, marzo 2023)
Nel 1897, quando Sigmund Freud fece il suo primo viaggio in Italia, rimase folgorato alla vista del grandioso Giudizio Universale dipinto da Luca Signorelli nella Cappella Nova (o di S. Brizio) del Duomo, tanto da definirlo «la cosa piú fantastica che abbia mai visto». In un suo saggio pubblicato l’anno seguente (Il Meccanismo Fisico della Smemoratezza) rivelava tuttavia come per lungo tempo non gli fosse stato possibile in alcun modo ricordare il nome dell’autore degli affreschi orvietani, nonostante potesse rievocare le immagini impresse nella memoria con grande suggestione e descriverne accuratamente ogni particolare. La vicenda divenne poi un tema centrale nella ricerca psicanalitica di Freud, in relazione al meccanismo di rimozione della mente umana, divenuto poi noto con il nome di «Paraprassi di Signorelli». Leggi tutto →
Il progetto è realizzato in collaborazione con la rivista MedioEvo e con il Festival del Medioevo
Info: https://www.festivaldelmedioevo.it/portal/signorelli-500/
Redazione Centrale TdG