“Douce France”, cantava Charles Trenet nel ’43 raccontando l’amore per il paese della sua infanzia, il “suo” cielo blu e l’orizzonte. Una canzone diventata negli anni quasi un simbolo della “francesitudine”.
E in un altro suo famosissimo brano di pochi anni dopo, “La Mer” – talmente bello che venne anche cantato in Italia dal grande Alberto Rabagliati – descriveva il mare dai riflessi d’argento, dai riflessi cangianti sotto la pioggia, il mare che si vede danzare nei golfi chiari, il mare che gli ha rapito il cuore.
Ascoltando quelle parole e ripensando alla bellezza dei paesaggi della Costa Azzurra, sia di quelli affacciati sul mare sia di quelli più all’interno, penso che un po’ tutti, anche solo per un momento, possano sentirsi francesi. E vale anche per me…neanche io sono rimasta insensibile al suo charme!
La Côte d’Azur, quel pezzo di riviera francese che è il proseguimento geografico naturale della Liguria, un affascinante tratto di costa che da Mentone arriva fino a Cassis – piccolo porticciolo di pescatori alle porte del Parco naturale delle Calanques – è in effetti un territorio del quale è praticamente impossibile non innamorarsi.
Sarà per il suo mare turchese, le sue coste frastagliate, le splendide città come Mentone, Monte-Carlo, Nizza, Antibes, Cannes, Saint-Tropez affacciate sulle spiagge e piene di vita, di divertimento, di moda, di mondanità e di eventi incredibili, oppure per il suo entroterra, con villaggi come Saint-Paul de Vence, Èze, Grasse o Biot che sono dei piccoli, incantevoli gioielli arroccati sulle colline a ridosso delle città e circondati dal verde intenso dei boschi e da una natura che profuma di fiori, agrumi e piante aromatiche.
Argomento di forte attrazione è anche la grande offerta enogastronomica, grazie ai piatti tipici del territorio: dalla famosissima “Salade niçoise”, l’insalata nizzarda, dalle infinite varianti e ormai diffusa in tutto il mondo, alla “Pissaladière”, la gustosa focaccia farcita con acciughe, aglio, timo, alloro e cipolle caramellate, dalla “Bouillabaisse”, la tradizionale e squisita zuppa di pesce alla “Soupe au pistou”, minestrone insaporito da un pesto a base di basilico, aglio e pinoli oppure alla gustosa “Ratatouille”, un contorno che è un vero tripudio di verdure saltate.
Ovviamente su tutta la costa c’è anche una ricchissima e prelibata offerta di crostacei e coquillages, con alcuni prestigiosi locali, soprattutto a Cannes e a Nizza, conosciuti in tutto il mondo per le loro proposte di altissima qualità.
Con tutto questo ben di Dio è d’obbligo l’abbinamento con gli ottimi vini, principalmente “rosé”, della “Côtes de Provence” – la principale e più conosciuta denominazione territoriale – che esprimono piacevolezza, semplicità e convivialità nella bevuta, fascino e eleganza nei limpidi e brillanti colori rosa tenue e vibrante freschezza e preziosa salinità nei profumi e al palato.
Prendendo spunto dai miei numerosi soggiorni in questi luoghi meravigliosi, voglio descrivere alcune insolite e particolari curiosità, vere e proprie chicche che sono sicura vi invoglieranno a desiderare un viaggio in quelle zone. L’amore per la mia “Douce France” è equamente suddiviso tra la costa e i suoi interni, sono territori assolutamente complementari: se si visita solo la zona costiera si avrà una visione deliziosa ma parziale e viceversa.
Parto da Mentone, appena passato il confine italiano e poco distante dal lusso sfrenato di Monaco/Monte-Carlo. Chiamata la “Perla della Costa Azzurra”, ha dedicato al poliedrico artista Jean Cocteau un museo che contiene quasi 1.000 sue opere grafiche. Attualmente, fino a novembre ’23, è in corso al vicino Museo del Bastione la mostra “Il castello dei misteri”, come omaggio all’artista per il 60° anniversario della sua morte.
Un’altra particolarità di Mentone riguarda il Carnevale: ogni anno, tra metà febbraio e gli inizi di marzo si svolge la “Fête du Citron” (la Festa del Limone), un evento unico al mondo che attira più di 200.000 visitatori. Per tre domeniche si susseguono di giorno e di notte le “Sfilate dei frutti d’oro”, giganteschi carri realizzati con migliaia di agrumi e animati da gruppi avvolti in coloratissimi e splendidi costumi. Una festa profumatissima!
Salto la descrizione di Monte-Carlo, di cui si è detto e scritto di tutto a andiamo a Nizza, la quinta città della Francia, proclamata dall’UNESCO nel 2021 Patrimonio dell’Umanità come “città di villeggiatura d’inverno della Riviera”. È nota per un carnevale spettacolare, uno dei più antichi d’Europa, e per il lungomare – la famosa “Promenade des Anglais” – che si estende per ben sette chilometri! Questa lunghissima passeggiata ha una altrettanto lunga fila di seggiole blu poste proprio di fronte al mare, che permettono brevi soste rilassanti e meditative, anche e soprattutto d’inverno. Di assoluto interesse, tra i tanti musei presenti, il Musée Matisse, dedicato al grande pittore che qui ha vissuto quasi ininterrottamente dal 1916 fino alla sua morte, avvenuta nel 1954 e quello dedicato a Marc Chagall.
A nord di Nizza c’è uno dei miei paesi del cuore, Saint-Paul de Vence, alle cui porte c’è lo storico Auberge de la Colombe d’Or, frequentato nel corso degli anni da artisti come Picasso, Matisse, Braque, Léger, Calder, Mirò, Chagall, Jacques Prévert, Yves Montand. Oltrepassata la grande porta fortificata del sedicesimo secolo ci si perde in un dedalo di vicoli pieni di ristorantini deliziosi, bei negozi, botteghe artigiane, colorati atelier di artisti e gallerie d’arte. Poco oltre il paese c’è la Fondazione Maeght, che raccoglie una delle più importanti collezioni europee di dipinti, sculture, disegni e opere grafiche del XX secolo.
Riprendendo la strada verso Antibes è d’obbligo fare una sosta a Biot, sede dell’unico museo al mondo dedicato a Fernand Léger, ma soprattutto capitale mondiale del vetro a bolle, una particolare tecnica applicata al vetro soffiato a bocca e creata nel 1956 dall’ingegnere ceramista Eloi Monod, fondatore della Verrerie de Biot.
Arrivando ad Antibes, città fortificata fondata dai greci e anch’essa amata e frequentata da pittori e artisti, ci si riaffaccia sul mare, e che mare! Degni di una visita sono il Mercato Provenzale e il castello Grimaldi, ora museo Picasso, del quale a marzo si è celebrato il cinquantenario della morte.
Da Antibes a Cannes ci sono pochi chilometri e non si può resistere al fascino della città del Festival del Cinema più famoso al mondo e al piacere di passeggiare lungo la Croisette, la via dei negozi e degli hotel più lussuosi, dal leggendario Carlton, da poco riportato allo splendore della Belle Epoque dopo un lungo restauro durato ben cinque anni, al Barrière Le Majestic, amato dagli attori del cinema anche per i cocktails di Emanuele Balestra, uno dei più importanti e innovatori barman al mondo, ideatore dei “profumi commestibili” e al Martinez, splendido esempio di stile art déco. E non si può neppure tralasciare una visita al suggestivo quartiere medievale di Le Suquet, caratterizzato da ripide stradine che partono dal vecchio porto e sono un susseguirsi di jazz bar, bistrot e ristorantini deliziosi.
Storditi da tanta frenetica vitalità, necessitiamo di qualche momento da dedicare a noi stessi e niente di meglio che una gita verso l’interno, a Grasse – il “paese dei profumi” – la cui arte è trasmessa di generazione in generazione sin dal XVII secolo. Tappa obbligatoria una visita in una delle “parfumerie” per un irresistibile percorso olfattivo e magari carpire i segreti dell’arma di seduzione più utilizzata al mondo. E proprio a Grasse vengono coltivati sin dall’inizio del XX secolo il Gelsomino e la Rosa Centifolia, che costituiscono il cuore della formula di Chanel N°5, il profumo più famoso e più venduto al mondo. Prima di lasciare la culla delle profumerie di lusso bisogna assolutamente visitare anche il “Museo della Profumeria”, con oggetti preziosi e raffinati realizzati in materiali rari: alabastro, terracotta smaltata, ceramica, vetro e metalli lavorati e il “Museo provenzale del costume e della gioielleria”, con una collezione unica per qualità e diversità di abiti e gioielli dal XVIII alla fine del XIX secolo.
Dopo questo momento bucolico è ritornata la voglia di mondanità? Allora Saint-Tropez è quello che fa per voi: era un piccolo porto di pescatori fino all’arrivo del “ciclone” Brigitte Bardot che lo portò ad essere uno dei luoghi di villeggiatura più amati e frequentati dai più famosi attori di cinema e dal jet-set di tutto il mondo. Ha il suo punto forte nelle splendide spiagge dorate dai nomi accattivanti Plage Tahiti, Plage des Salins e Plage de Pampelonne. Imperdibili una sosta al Café Sénéquier, proprio sul porto, con una sfilata di yacht tra i più lussuosi e moderni e un assaggio della dolce specialità locale, la Tarte Tropézienne – una golosa brioche cosparsa di zucchero e farcita con una miscela di tre creme. Adrenalinica!
È per me sempre una grande soddisfazione descrivere i miei luoghi del cuore in Costa Azzurra, anche se non sono gli unici…è un territorio che offre tante altre sorprese. A voi il piacere di visitarlo per scoprirle!
Info
Enza D’Amato