
Nel cuore dell’Old Town di Rethimno, pittoresca cittadina sulla costa settentrionale dell’isola di Creta che più di tutte reca forte l’impronta della dominazione ottomana che ha regnato per circa 300 anni fino al 1913, LEMONOKIPOS è un moderno ristorante, con un bellissimo giardino di limoni, situato sulla piazza centrale Mikrasiaton, su cui si affaccia la Moschea Neratzes (dal 1657, originariamente chiesa di Agìa Maria, e più tardi di Agios Nikòlaos), dal minareto più bello e più alto della città (eretto nel 1890).
“Originariamente i locali erano l’abitazione della mia famiglia” – mi racconta Marios Portalios, titolare di Lemonokipos Restaurant – “e, intorno alla nostra grande casa, c’era un bellissimo giardino pieno di alberi di limoni, proprio come oggi”. Infatti il nome Lemonokipos, in greco, significa proprio “giardino dei limoni”!
Dal 2000 Marios Portalios, coadiuvato dall’energica madre Carmen, ha trasformato l’antica casa familiare in un ristorante dall’atmosfera elegante ma amichevole, con due grandi ambienti, uno interno, con accesso dalla bella strada Ethnikis Antistaseos,

piena di negozi tipici e antiche case ottomane ristrutturate, l’altro esterno, nel delizioso giardino dei limoni che si affaccia sulla piazza Mikrasiaton

Più che un ristorante, ho trovato Lemonokipos un vero e proprio viaggio gastronomico nei sapori autentici locali, con un menu ben strutturato in poche, ma significative portate, “che cambiano a seconda della stagione” – mi precisa Marios, “combinando sapori rustici cretesi e greci con piatti più raffinati e sofisticati, utilizzando solo i migliori ingredienti autoctoni, omaggio alle grandi tradizioni culinarie del nostro Paese”.

Marios Portalios appartiene a quella fascia delle nuove generazioni di produttori ed imprenditori di Creta che stanno progressivamente cambiando il volto socio-culturale ed economico dell’isola, puntando ad investire in qualità e promozione di prodotti rigorosamente locali, possibilmente a km 0 ed al recupero delle antiche tradizioni, con il parco supporto delle moderne tecnologie.

Tanto è ben evidente nell’accuratezza dei piatti, realizzati con l’uso di pochi ingredienti per esaltarne l’alta qualità, come, in primis, le straordinarie olive di Kalamàta, fra i migliori tipi di oliva al mondo, di colore viola scuro, l’inconfondibile forma a mandorla, la polpa carnosa ed il sapore complesso, molto caratteristico che, una volta provato, le rende indimenticabili, prodotte nella regione della Messinia, nel Peloponneso, vicino alla bella cittadina portuale di Kalamàta, da cui prendono il loro nome, che Marios Portalios riesce a procurarsi di qualità straordinaria, presentati in una semplice marinatura di olio extra vergine d’oliva, zeste di limone (ma io ho intercettato anche l’arancia), timo e origano fresco di montagna.

Un menù variegato, tipico e fresco, dove i crismi della famosa Dieta Mediterranea sono tutti egregiamente espressi e declinati in piatti dalle cotture semplici, ingredienti sani e buoni, in cui la grande qualità dei prodotti fa un’enorme differenza. Provate ad assaggiare qui il tradizionale (e comunissimo) τζατζικι e capirete di cosa parlo!

Interessante anche la carta dei vini, una selezione di vini greci e cretesi biologici e di alta qualità, come quelli della Dourakis Winery di Evie ed Antonis Dourakis, seconda generazione dell’azienda vitivinicola in Alikampos, prefettura di Chania, di cui ho apprezzato il Kudos (κῦδος), parola greca per “grandi consensi o elogi per risultati eccezionali”, Syrah rouge 2018, colore scuro, naso di frutta rossa croccante di sottobosco, note balsamiche di fresche erbe selvatiche, finale appena speziato, sorso secco, fresco, piacevole, di buon corpo e discreta persistenza, armonia di acidità e morbidezza dall’eleganza asciutta, che ho voluto (felicemente) abbinare su un piatto di polpo fresco, marinato in aceto biologico locale e spezie, con verdure croccanti e crema di fave

Altra nota cantina locale in carta è Manousakis Winery, di Alexandra Manousakis, giovane viticultrice con azienda a Vatolakkos, Chania, dalle interessanti produzioni da vitigni autoctoni, tra cui anche Tsikoudia, la tipica acquavite di Creta chiamata, a seconda delle zone, anche Rakì o Tsipouro, che ho abbinata su una deliziosa frolla con crema di limone biologico e meringhe, seguito, poi, da gelato artigianale di yogurt di capra.

Infine, è stata una bella sorpresa trovare in carta anche due etichette di aziende italiane (La Farra, Brut, Prosecco Superiore D.O.C.G Veneto, Italy Glera e Beppe Marino Muray, Moscato d’Asti D.O.C.G Piemond, Italy Muscat), un piccolo, ma significativo segno dell’ammirazione (e del sincero affetto) che, da sempre, lega il popolo greco al nostro. Ecco perchè essere a Creta ed, in generale, in tutta la Grecia è sempre come sentirsi a casa!

Carmen Guerriero