L’Irlanda, chiamata anche l’Isola di Smeraldo per la fiorente vegetazione, per la ricchezza di boschi e per la sua bellezza, come il vento inquieto che conduce lungo le selvagge coste del Connemara
Se la fine di un viaggio non è altro che l’inizio si un altro, ed è necessario ricominciare viaggiare “Sempre”. Come scriveva José Saramago nel “Viaggio in Portogallo”. Sono un esempio di ciò che il Nobel portoghese della letteratura intendeva, sia come movimento verso un luogo, sia dentro sé stessi. Per immergersi nella storia dell’Irlanda, basta solo un biglietto aereo e tanta voglia di scoprire i luoghi simbolo del Paese. Il verde un colore così diffuso e amato dagli abitanti, che in questo Paese ha perfino contagiato lo sport, poiché le maglie della squadra nazionale di tutti gli sport dono verdi.
L’Irlanda, terra di miti celtici e magiche leggende, chiamata anche l’Isola di Smeraldo per la fiorente vegetazione, per la ricchezza di boschi e per la sua bellezza, come il vento inquieto che conduce lungo le selvagge coste del Connemara. Ma non è solo il verde lussureggiante della vegetazione e delle distese di prati che ha reso famosa quest’isola: l’Irlanda è una terra di riti, miti, leggende, della radicata religione cattolica (il cui culto è spesso e a lungo combattuto dal protestantesimo inglese) ed è infine il Paese che ha dato i natali a famosi scrittori e poeti. Tra questi basta ricordare James Joyce, Jonathan Swift, Oscar Wilde e i quattro premi Nobel: Yeats, Shaw, Beckett e Seamus Heaney. Molto ricca e varia la mitologia irlandese una delle prime ad essere stata trascritta direttamente nella lingua del popolo e non, come avveni in ogni altro Paese, in una lingua accessibile e noto soltanto ai più dotati e ai letterati.
Le prime storie risalgono ad oltre duemila anni fa e la stessa mitologia celti appare piena di invincibili e temerari guerrieri protagonisti di gesta gloriose. Collateralmente anche la letteratura fiabesca irlandese è popolata da personaggi irreali e dotati di capacità soprannaturali come fate, principesse, spiriti, maghi e folletti, che vivono negli antichi reami dell’Ulster o del Connaught. Pochi altri paesi al mondo conservano un fascino tanto aspro e indomabile quanto l’Irlanda. Sarà per quel suo passato così tumultuoso, che affonda le radici nella notte dei tempi e continua a rivivere nel carattere, introverso e allo stesso tempo profondamente ricco e sensibile, dei suoi abitanti.
Questo popolo inquieto, così legato alle origini celtiche e allo stesso tempo devoto a San Patrizio, è riuscito a conservare e a rafforzare la propria diversità, nonostante i lunghi periodi di dominazione, secoli di soprusi e rivincite, di carestie e di guerre senza fine. Gente dura e fiera, questi Irlandesi, con quegli occhi azzurri come il cielo della loro terra, l’anima limpida come l’acqua gelida del mare che la circonda. Un popolo che vive ancora in stretta simbiosi con la natura stessa dell’isola che, riservata e selvaggia, con quelle incantevoli distese di verde e quelle romantiche luminosità, evoca le note magiche che caratterizzano le fiabe, le leggende e le storie irlandesi. Questo popolo inquieto, così legato alle origini celtiche e allo stesso tempo così devoto a San Patrizio, è riuscito a conservare e a rafforzare la propria diversità, nonostante i lunghi periodi di dominazione, i secoli di soprusi e rivincite, di carestie e di guerre senza fine. Gente dura e fiera, questi Irlandesi, con quegli occhi azzurri come il cielo della loro terra, l’anima limpida come l’acqua gelida del mare che la circonda. Un popolo che vive ancora in stretta simbiosi con la natura stessa dell’isola che, riservata e selvaggia, con quelle incantevoli distese di verde e quelle romantiche luminosità, evoca le note magiche che caratterizzano le fiabe, le leggende e le storie irlandesi. I luoghi imperdibili per un viaggiatore sono la spettacolare Wild Atlantic Way, il più lungo percorso turistico segnalato del mondo (2500 km), fa da apripista alla scoperta della costa ovest dell’isola; un territorio che l’Atlantico ha plasmato nella vertigine dei secoli, formando merletti di scogliere frastagliate, decine di isole e isolette, spiagge sabbiose e incontaminate, profondi estuari e riparate insenature dove si affacciano porticcioli incantevoli e vivaci cittadine.
Lungo l’itinerario che partendo da Malin Head, (punta settentrionale della contea di Donegal) e arriva fino a Kinsale (vivace culla gastronomica della contea meridionale di Cork), si possono incontrare luoghi di impressionante bellezza paesaggistica come le Cliffs of Moher (in gaelico “scogliere della rovina”), immense distese di altissimi scogli a picco sullo schiumoso Oceano Atlantico. Ma la bellezza della natura non tradisce chi si avventura anche alla scoperta dell’insolita regione del Burren, nella parte settentrionale della contea di Clare. Qui le formazioni calcaree si estendono per chilometri in ogni direzione, creando un paesaggio dall’aspetto lunare punteggiato da una flora caratterizzata da una bizzarra mescolanza di piante mediterranee, artiche e alpine (sono 24 le specie di orchidee native d’Irlanda su 28 che prosperano in questo territorio). Può destare stupore conoscere che le masse di calcare erose che vediamo oggi, in epoca medioevale fossero ricoperte di alberi e che l’intero territorio fosse densamente popolato (almeno 65 tombe megalitiche risalgono a questo periodo). La natura predomina anche nella selvaggia regione del Connemara, a nord-ovest di Galway, costituita da un mosaico di torbiere, vallate, monti e laghi punteggiate qua e là da qualche cottage o castello isolato. Il modo migliore per scoprire questa bucolica regione è sicuramente quello di lasciarsi trasportare dalla visione dei suoi paesaggi e prendersi il tempo necessario per assaporare ogni veduta e ogni angolo partendo magari dal Connemara National Park, 2.000 ettari di splendida campagna ricca di fauna e flora, sulle pendici delle Twelve Bens. Sempre nella regione del Connemara, una visita a Kylemore Abbey non può mancare. La residenza vittoriana in stile neogotico sembra uscire da un libro delle fiabe anche per storia che la circonda.
Eretta per volere di un ricco commerciante di Liverpool che ne fece dono all’amata sposa poi prematuramente mancata, trasformata successivamente in abbazia dalle suore benedettine di Ypres scampate dalla guerra dal Belgio, divenne un collegio per nobili fanciulle rinomato in tutta Europa. Oggi, le monache, ormai ridotte nei ranghi, hanno chiuso le porte alle numerose richieste di accesso al collegio. L’Irlanda è scelta ogni anno da molti giovani per approfondire i loro studi, migliorare la conoscenza della lingua inglese e trovare lavoro. Piccola, di dimensioni più contenute e con un costo della vita più basso rispetto alla vicina Inghilterra, l’Irlanda offre diverse opportunità lavorative anche per quanto riguarda occupazioni part time e piccoli lavoretti così da mantenersi inizialmente e cercare poi con calma, sul posto, un lavoro in linea con il proprio percorso di studi e il proprio profilo professionale.
Jimmy Pessina
Foto di Jimmy Pessina e Ente del Turismo Irlandese